Equity Usa, ecco le scelte dei gestori

Cosa acquistano, vendono e su quali titoli high-dividend sono maggiormente esposti gli Ultimate Stock Picker americani selezionati da Morningstar.

Francesco Lavecchia 27/04/2017 | 09:00
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Idee su come investire nell’equity a stelle e strisce? I portafogli dei fund manager Usa sono ricchi di spunti. Morningstar tiene traccia delle transazioni di 26 gestori americani che ritiene essere tra i migliori sul mercato nord-americano (i cosiddetti Ultimate Stock Pickers) per capire quali siano i titoli su cui sono maggiormente bullish, quali quelli maggiormente venduti e quali sono gli high-dividend stock più presenti in portafoglio.

In base ai dati collezionati nell’ultimo trimestre del 2016 e nei primi due mesi del 2017 si nota come le loro preferenze non si siano concentrate in un numero ristretto di settori. Sintomo del fatto che al momento non vi sono dei comparti che presentano valutazioni molto più convenienti rispetto alla media. Le stock più acquistate dai gestori Usa sono United Technologies (UTX) tra gli industriali, Starbucks tra i beni di consumo e il titolo bancario Wells Fargo.

I top buy

UTX è attiva nei segmenti dei sistemi di sicurezza, negli impianti di elevazione, nella fabbricazione di aeromobili civili e in quelli della difesa. Grazie ad elevati investimenti in ricerca l’azienda riesce a offrire sul mercato prodotti altamente tecnologici per i quali i clienti sono disposti a pagare premium price generosi. Inoltre, grazie ad una quota rilevante del fatturato che arriva da entrate ricorrenti legate ai servizi post-vendita di manutenzione e riparazione riesce a generare flussi di cassa elevati e costanti nel tempo.

Da novembre scorso, dopo l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, il titolo ha guadagnato circa l’11% sulla spinta delle aspettative di un nuovo piano di investimenti infrastrutturali e di riforma del regime fiscale a favore delle società di capitali. Ed è sulla scia di questo ottimismo che ben otto gestori hanno scelto di posizionarsi su United Tecnologies. Gli analisti di Morningstar stimano una crescita media del fatturato del 4,7% nei prossimi cinque anni, spinta soprattutto dalla domanda di aeromobili civili, ma il tasso di sconto al quale è scambiato il titolo si è assottigliato negli ultimi mesi e ora è pari all’8% (rispetto al fair value che è di 122 dollari, report aggiornato al sette aprile 2017).

Diversamente da United Technologies, l’andamento in Borsa di Starbucks è stato alquanto deludente (-0,3% negli ultimi tre mesi), ma gestori e analisti sembrano essere d’accordo sulle potenzialità del gruppo. “L’azienda riesce a realizzare margini di profitto superiori alla media grazie a elevate economie di scala e a un marchio di valore che le permette di ricavare mark-up generosi sui prodotti venduti”, dice R.J. Hottovy analista azionario di Morningstar. “La catena americana di caffetterie ha ampi margini di sviluppo negli Usa grazie alla sperimentazione di nuovi formati di ristorazione e all’evoluzione dei menu, mentre le maggiori potenzialità di crescita al di fuori dei confini nazionali sono in Cina, India, Giappone e Brasile”. Al momento il titolo è scambiato a sconto dell’8% rispetto al fair value pari a 66 dollari (report aggiornato al due febbraio 2017).

Nel settore finanza è Wells Fargo il titolo che ha raccolto i maggiori consensi tra gli Ultimate Stock Pickers. “La banca americana deve il suo Moat alla leadership nel segmento retail”, dice Jim Senegal analista azionario di Morningstar. “Questo le permette di finanziarsi a costi molto contenuti e di realizzare economie di scala tali da garantirle un vantaggio di costo rispetto ai competitor”. Dopo il passivo del 3% realizzato da inizio anno, il titolo è scontato ora del 20% rispetto al fair value, pari a 66 dollari per azione (report aggiornato al 12 aprile 2017), ma il mercato, secondo gli analisti, non valuta adeguatamente i benefici che l’istituto di credito potrà trarre dall’aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve e da una regolamentazione più favorevole del settore.

I top sell

Se gli acquisti sono stati dettati dalla qualità delle società, le vendite sono state condizionate, invece, dall’andamento rialzista dei mercati. Bank of America (BAC), Apple e Amgen, le stock più liquidate dai fund manager nel periodo preso in esame, hanno guadagnato nell’arco temporale compreso tra l’ultimo trimestre del 2016 e i primi mesi del 2017 dal 13% al 55%.

BAC ha cavalcato la buona intonazione del settore finanziario salendo dai 16 dollari di inizio ottobre scorso ai circa 25 dollari toccati ai primi di marzo (picco massimo degli ultimi otto anni). Gli analisti di Morningstar hanno recentemente alzato il fair value del titolo a 22 dollari (report aggiornato al 31 marzo 2017), ma le azioni del gruppo bancario sono scambiate su valori più elevati. Nello stesso periodo Apple ha guadagnato oltre il 30% e ora è scambiata a prezzi più alti di circa il 3% rispetto alla valutazione degli analisti (pari a 138 dollari, report aggiornato al sette aprile 2017). Il titolo, che è stato una delle best idea di Morningstar per gran parte del 2016, ha beneficiato del clamore prodotto dai massicci acquisti fatti da Berkshire Hathaway che hanno fatto salire la società di Cupertino nelle prime posizioni delle holding di portafoglio di Warren Buffett (dopo Kraft e Wells Fargo).

Amgen ha guadagnato poco più del 10% e continua a essere scambiata a sconto rispetto al fair value che è pari 191 dollari (report pubblicato in data due marzo 2017). Diversamente dalle altre due, gli Ultimate Stock Pickers hanno dismesso le loro posizioni sul gruppo farmaceutico americano non perché le azioni fossero diventate troppo costose, ma probabilmente a causa dello scetticismo relativo al futuro andamento delle vendite e dei margini di profitto. Anche se Karen Andersen, analista azionaria di Morningstar, è di tutt’altro avviso: “Grazie a nuove acquisizioni, Amgen riuscirà a portare sul mercato nuovi prodotti che alimenteranno la crescita del fatturato. Inoltre, i miglioramenti in efficienza produttiva realizzati negli ultimi anni promettono di aumentare la profittabilità”.  

Chi è convinto che le valutazioni azionarie sui listini di Wall Street siano già ai massimi e che l’unico modo di garantirsi un rendimento sia attraverso la cedola, può consultare l’elenco dei titoli high-dividend più popolari nei portafogli dei gestori americani. Anche qui, come per i top-buy, il paniere è ben diversificato per settore: Microsoft è il più presente tra i tecnologici, Pepsi tra i consumer, Johnson & Johnson tra i farmaceutici e Wells Fargo tra i bancari. La particolarità di queste società è che, oltre ad aver registrato un dividend yield tra il 2% e il 3% nel quarto trimestre, hanno un modello di business talmente solido, per effetto di un Economic moat elevato, che permette di realizzare flussi di cassa alti e in maniera costante nel tempo, tali da assicurare una politica di dividendo generosa e molto disciplinata.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Amgen Inc268,59 USD-1,62Rating
Apple Inc168,74 USD-0,17Rating
Bank of America Corp37,53 USD-2,06Rating
Johnson & Johnson146,79 USD-1,17Rating
Microsoft Corp393,94 USD-3,70Rating
Raytheon Technologies Corp101,00 USD-0,02Rating
Starbucks Corp87,97 USD-0,88Rating
Wells Fargo & Co60,22 USD-0,63Rating

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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