Emergenti in ripresa, ma restano i timori

Stephanie Flanders di JP Morgan giudica infondate le paure di una recessione mondiale, ma avverte gli investitori sulle possibili minacce del mercato.

Emma Wall 21/06/2016 | 11:54
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Emma Wall: Salve e benvenuti a Morningstar. Sono Emma Wall e oggi sono in compagnia di Stephanie Flanders, Direttore Market Strategist di J.P. Morgan. Ciao Stephanie.

Stephanie Flanders: Ciao

Wall: Siamo alla Morningstar Investment Conference a Londra nel corso della quale farai il tuo outlook sull’economia mondiale. La crescita è in rallentamento. Secondo te è tempo, per gli investitori, di iniziare a preoccuparsi?

Flanders: Abbiamo osservato un’oscillazione dei mercati globali, anche a causa dei segnali di debolezza della congiuntura. A inizio anno il tema principale è stato la Cina e in particolare i timori legati al rallentamento del suo settore manifatturiero. Ma credo che ora molte di queste paure siano state dissipate. In Cina la situazione sembra essersi stabilizzata, e questo si riflette anche sul comparto industriale a livello globale. Il contesto continua a essere più debole di quello che ci aspettavamo, anche se non induce a particolari preoccupazioni.

Wall: Da quello che dici dovremmo essere tranquilli, ma molte persone a febbraio parlavano degli Stati Uniti come prossimi ad una nuova fase di recessione.

Flanders: Bene, quando parliamo di Stati Uniti è difficile pensare a una fase di recessione imminente, considerato il rafforzamento del mercato del lavoro e la risalita del tasso di inflazione. Tuttavia, l’andamento dei consumi e dei servizi, che sono il principale driver di crescita di questa economia, è ancora meno forte di quanto ci aspettavamo. E questa è una variabile a cui prestiamo molta attenzione.

Wall: Siamo in un contesto di crescita debole, ma molti mercati azionari sembrano mostrare valutazioni tutt’altro che convenienti. A fare eccezione, però, ci sono i mercati emergenti e tu hai detto che questo potrebbe essere il momento giusto per tornare a riconsiderarli.

Flanders: I mercati emergenti hanno avuto un pessimo inizio d’anno, toccando i minimi a metà gennaio. E in quell’occasione abbiamo detto che era arrivato il momento in cui non si doveva sottopesare quell’area geografica. In particolare per i gestori attivi. Probabilmente il rimbalzo a cui abbiamo assistito è andato oltre le nostre aspettative, ma i fondamentali delle aziende in termini di crescita degli utili e della redditività del capitale continuano a essere deboli. Per il futuro restiamo positivi sulla regione, specie se dovessero mantenersi le condizioni di dollaro stabile e risalita del prezzo delle materie prime.

Wall: Credi che questo continui a essere un momento difficile per gli investitori?

Flanders: Credo che l’interrogativo principale che gli investitori dovrebbero porsi in questo momento è: se la Fed tornasse indietro sulle sue intenzioni di rialzare i tassi di interesse, come noi speriamo faccia nella seconda parte dell’anno, si perderebbero i miglioramenti che abbiamo osservato nella prima parte dell’anno in termini di stabilità del dollaro, risalita del prezzo del petrolio, rafforzamento dei mercati emergenti  e ripresa dell’appetito per il rischio? Oppure, non bisogna preoccuparsi della politica monetaria americana perché ormai siamo in un ciclo economico più favorevole?

Wall: Grazie molte Stephanie

Flanders: Grazie a te

Wall: Emma Wall per Morningstar, grazie per la visione.

 

 

 

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Emma Wall  è Editor di Morningstar.co.uk

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