Il portafoglio di Asimov

L’uso dei robot sta crescendo, sia a livello industriale che all’interno delle famiglie. Le applicazioni, dicono gli analisti, sono praticamente infinite. Ma non mancano i rischi, soprattutto a livello occupazionale. 

Marco Caprotti 14/06/2016 | 12:39
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Scienza o fantascienza? Il limite è sottile quando si parla di robot e del loro utilizzo nelle imprese o in casa. Il dato reale è che il segmento cresce ed entra sempre più spesso nel radar degli investitori. “Le applicazioni di questo tipo di tecnologia sono praticamente infinite”, spiega Alex Morozov, analista di Morningstar. “Prendiamo ad esempio il campo degli interventi chirurgici. L’utilizzo di automi in questo settore è appena iniziato e non si contano le applicazioni in cui si possono usare: dall’urologia alla cardiochirurgia, passando per operazioni più banali, questo è un segmento che può solo crescere”.

I numeri
Secondo una ricerca di Boston Consulting Group, quello della robotica è un mercato che, alla fine del 2015, valeva quasi 27 miliardi di dollari, in netta crescita rispetto ai 7,4 miliardi di dollari del 2000 e ai 10,8 miliardi di dollari del 2005. Secondo il rapporto The future of jobs (presentato a gennaio al World economic forum di Davos), entro il 2020 il valore complessivo del mercato dei robot raggiungerà 151,7 miliardi di dollari. Per la prima volta non sarà il comparto industriale, ma quello degli strumenti per uso privato. Tra il 2014 e il 2015, il numero dei finanziamenti a start up e aziende di robotica è stato di mille miliardi di dollari, mentre 31 sono state le acquisizioni aziendali. Negli ultimi sei anni la Commissione europea ha finanziato più di 120 progetti di ricerca avanzata nel settore della robotica. I fondi stanziati sono stati oltre 600 milioni di euro. Nel giugno 2014, insieme a 180 partner (tra aziende e organismi di ricerca), ha dato vita a Sparc: un programma di studio e innovazione civile con l’obiettivo di rafforzare la posizione dell’Unione nel mercato globale della robotica. Secondo le previsioni dovrebbe portare al 42% la quota europea del mercato globale.

Più robot, meno persone
“Nuovi segnali ci danno la misura dell’entità crescente della tendenza di fondo: Foxconn - produttore taiwanese degli smartphone Apple - in una delle sue aziende cinesi ha rimpiazzato 60mila persone con i cosiddetti Foxbots. Adidas ha annunciato la rilocalizzazione della produzione delle sue scarpe in Germania in uno stabilimento altamente robotizzato”, spiega un report firmato da Didier Le Menestrel, Presidente di Financiére de l'Echiquier. “I tedeschi ne fanno il loro cavallo di battaglia industriale. Hanno trovato persino un nome, Industry 4.0, per designare questo movimento che permetterà di passare dalla produzione/consumo di massa alla produzione industriale, ma su misura. In questa ricerca della smart company, di manutenzione o di ottimizzazione permesse dall'intelligenza artificiale e dalla robotica connessa, le somme investite a livello mondiale sono gigantesche e la guerra dei cervelli è in atto ormai da tempo. Va tutto talmente veloce che alcuni predicono che il 50% dei posti di lavoro - comprese alcune professioni intellettuali e legate ai servizi - potrebbe essere a rischio nei prossimi 15 anni”.

 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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