Etf a confronto: Markit iBoxx EUR Liquid Corporate Bond

Partendo dalle ricerche Morningstar, abbiamo analizzato i diversi replicanti dedicati al mercato delle obbligazioni societarie emesse in euro, disponibili in Europa.

Valerio Baselli 13/06/2016 | 10:43
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L’interesse degli investitori verso il mercato dei corporate bond è cresciuto notevolmente dal 2008 in poi. I rendimenti obbligazionari hanno subito una generale caduta che ha toccato tutte le scadenze e i tipi di credito, provocando una compressione sostanziale degli spread rispetto ai titoli di Stato. Le obbligazioni emesse da società finanziarie di solito hanno i più alti spread di credito, seguite dai bond industriali e del settore delle utility.

Il forte interesse verso obbligazioni societarie ha incontrato un contesto di maggiore emissione nel mercato, inizialmente spinto anche dal deterioramento dei tradizionali canali di prestito bancario nella zona euro dopo la crisi del 2008. Le aziende continuano anche oggi a sfruttare il contesto a bassi tassi e a raccogliere fondi importanti mediante le emissioni obbligazionarie.

La domanda di corporate bond dovrebbe rimanere sostenuta nel futuro prossimo, data la politica molto accomodante della Banca centrale europea che spinge gli investitori verso la cosiddetta “ricerca di rendimento”. Lo scorso mese di marzo, la Bce ha annunciato l’espansione del suo programma mensile di acquisto di asset, sia in termini quantitativi (da 60 a 80 miliardi di euro al mese), che qualitativi (con l'inclusione del debito societario investment grade non bancario).

Questo dovrebbe fornire un supporto a tutto il mercato dei corporate bond, a prescindere dal settore. Inoltre, il contesto di tassi d’interesse ai minimi rischia di perdurare, continuando a mantenere quello che è già un tasso di default storicamente basso per gli emittenti europei di obbligazioni societarie. In effetti, i tassi di interesse bassi incentivano la ristrutturazione e il rollover del debito verso scadenze più lunghe.

Il mercato dei corporate bond vede un forte peso del settore finanziario. La Bce mantiene il suo impegno alla fornitura di liquidità al settore bancario della zona euro a condizioni molto favorevoli. Inoltre, nel quadro dell'unione bancaria dell’Eurozona, la banca centrale è diventata il supervisore della stabilità finanziaria delle banche.

Questo contesto generale consentirà la costante emissione di obbligazioni corporate denominate in euro a un livello superiore alla media, per un periodo prolungato. Nel lungo periodo, tuttavia, gli investitori devono tenere conto la probabile normalizzazione del credito bancario e un rafforzamento dell’economia europea. In tale situazione, un cambiamento nella politica monetaria della Bce potrebbe innescare un rialzo nei rendimenti e, probabilmente, delle minori emissioni.

L’indice
Il Markit iBoxx EUR Liquid Corporate Bond Index misura la performance delle obbligazioni societarie denominate in euro più liquide con rating investment grade, a prescindere dal paese di emissione. Per essere considerati eleggibili per l’inclusione nell'indice, le obbligazioni devono avere una durata residua minima di 18 mesi e un minimo in circolazione di 750 milioni di euro. Il numero massimo di titoli nell'indice è 40, e tutti devono provenire da emittenti diversi. Statisticamente, il benchmark dedica il 40% del portafoglio al settore finanziario. La distribuzione di maturità dell’indice è sbilanciata verso il breve e medio termine. In termini geografici, gli emittenti della zona euro tendono a rappresentare il 75% dei titoli. L'indice è ponderato in base alla capitalizzazione di mercato. Le cedole staccate vengono reinvestite alla fine di ogni mese sul mercato monetario. L’indice viene ribilanciato trimestralmente.

L’offerta europea
Nel Vecchio continente sono quotati 10 Exchange traded funds che replicano il Markit iBoxx EUR Liquid Corporate Bond (comprensivi anche di alcune varianti, come quella dedicata alle obbligazioni garantite). Di seguito un focus su quelli coperti dalla ricerca qualitativa Morningstar.  

Etf 2corpbond

iShares Euro Corporate Bond Large Cap UCITS ETF (EUR)
iShares utilizza la replica fisica ottimizzata per tracciare l’indice. In pratica, l’Etf acquista un insieme di titoli scelti in modo da creare un portafoglio sufficientemente simile a quello del benchmark ma con un numero di componenti inferiore, in modo da ottimizzare i costi di transazione. L'indice viene quindi suddiviso in sezioni, ognuna delle quali rappresenta i principali fattori di rischio, come la durata, la valuta, il paese, e il settore. L’emittente poi sceglie le obbligazioni incluse nell'indice più adatte al profilo di rischio di ogni sezione. iShares può effettuare il prestito titoli per un importo fino al 100% del valore patrimoniale netto (Nav) del fondo. Blackrock, società madre di iShares, gestisce il processo di prestito titoli e si tiene il 37,5% dei redditi derivanti, mentre il 62,5% restante viene condiviso con gli aderenti all’Etf. Il fondo ha prestato in media il 8,9% del portafoglio tra marzo 2015 e marzo 2016, generando lo 0,02% di ricavi netti. Le commissioni annue ammontano a 20 punti base, in linea con la media di categoria.

Amundi ETF Euro Corporates UCITS ETF C (EUR)
Questo è un replicante sinteticoIl fondo possiede un basket di titoli(obbligazioni societarie, governative e garantite emesse in paesi Ocse, di alta qualità), di cui, come parte del contratto di swap, Amundi scambia la performance per il rendimento del benchmark, al netto delle commissioni. La controparte swap è Crédit Agricole, che funge anche da custode. L’emittente resetta il basket sostitutivo del fondo, ogni qualvolta l'esposizione alla controparte diventa positiva. Il replicante non pratica il prestito di titoli. L’indice Ter è pari allo 0,16%, sotto la media di categoria.

Lyxor Euro Corporate Bond UCITS ETF C-EUR 
Lyxor usa la replica sintetica per tracciare il benchmark. In pratica, l’Etf possiede un paniere sostitutivo di titoli che in questo caso è composto da bond investment grade denominati in euro (attualmente l’85% del paniere è dedicato a obbligazioni societarie e il 15% a titoli sovrani). In seguito, Lyxor accende un contratto swap Otc (Over the counter) con una controparte che è quasi sempre Société Générale, capogruppo di Lyxor. Nel caso di controparte terza, Société Générale garantisce lo swap, fornendo un ulteriore livello di protezione per gli investitori. Secondo le normative Ucits, l’esposizione al rischio di controparte deve essere limitata al 10% del Nav del fondo in qualsiasi momento. Lyxor è comunque impegnata ad azzerare l’esposizione al rischio controparte su base giornaliera. Inoltre, questo fondo non effettua operazioni di prestito titoli e non distribuisce dividendi. Le commissioni totali, espresse dell’indice Ter, sono pari allo 0,20%, in linea con la media dei concorrenti. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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