Le Borse cercano la bussola

Europa senza direzione. La debolezza dell’Asia e il calo del petrolio alimentano la prudenza. A Milano (+0,46%) resta l’attenzione sulle popolari. Telecom positiva dopo l’addio dell’Ad. New York viaggia con il segno meno. 

Marco Caprotti 21/03/2016 | 17:47
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Seduta senza una chiara direzione per le Borse europee. Le vendite si sono concentrate su minerari, energia e utility. La correzione del prezzo del petrolio (-0,3% il Wti a 41,02 dollari al barile), la debolezza complessiva delle piazze asiatiche (Shanghai a parte) e l'assenza di un calendario macroeconomico di rilievo hanno lasciato gli investitori senza punti di riferimento.

A Piazza Affari, dove il Ftse Mib ha segnato +0,46%, questo atteggiamento si è tradotto in un focus sulle alleanze nel settore bancario e sulle mosse di Vivendi nei confronti di Telecom e Mediaset. Tra gli istituti di credito salgono le probabilità di riuscita dell'asse Banco Popolare e Bpm dopo la benedizione del governo Renzi all'operazione e alla vigilia di cda cruciali per l'avanzamento dell'integrazione. In progresso Telecom Italia: la società ha confermato l'imminente uscita dell'Ad Marco Patuano e il mercato punta a una svolta, sotto la nuova guida operativa, per i molti dossier sul tavolo. Mini-rimbalzo per Tod's da oggi fuori dal paniere dei 40 titoli del Ftse Mib. Rally per Mondadori. Sul titolo di Segrate è tornata l'attenzione del mercato dopo la diffusione dei risultati 2015 e le stime per l'anno in corso.

New York giù
Wall Street viaggia in ribasso. I listini, complici volumi di scambio che si preannunciano più bassi rispetto alla media, non riescono a proseguire sulla nota positiva che la settimana scorsa ha riportato in positivo per il 2016 Dow Jones e S&P 500. Le blue chip sono in calo per la prima volta in sette sedute. Dal fronte macro è arrivata la notizia che le vendite di case esistenti sono calate del 7,1% nel mese di febbraio rispetto a gennaio a 5,08 milioni di unità, secondo i dati diffusi dall'Associazione degli intermediari. Gli analisti avevano messo in conto vendite per almeno 5,33 mila immobili, in ribasso del 2,6%. Su base annua, comunque, le vendite hanno registrato un progresso del 2,2%.

 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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