VIDEO: Come spendono e risparmiano i pensionati Usa

Secondo Steve Utkus (Vanguard) sono cambiati i modelli di consumo di chi ha terminato la vita lavorativa. La gestione del proprio risparmio non finisce con la pensione.

Christine Benz 20/11/2015 | 09:12
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Christine Benz: Buongiorno da Christine Benz. Diverse ricerche indicano che molti pensionati continuano a risparmiare durante la pensione. Qui con me per discuterne si trova Steve Utkus, esperto previdenziale di Vanguard. Grazie Steve di essere qui.   

Steve Utkus: Piacere mio. 

Benz: Recentemente hai lavorato su una ricerca focalizzata sulle differenze di comportamento finanziario tra quei pensionati che si appoggiano a fonti di reddito tradizionali, come la pensione pubblica e il proprio fondo pensione, e altri invece che tu chiami “nuovi pensionati”, i quali hanno un’importante fonte di reddito nel loro portafoglio finanziario, oltre alla pensione pubblica. Hai analizzato i modelli di risparmio e hai scoperto che i pensionati “tradizionali” hanno una propensione alla spesa più elevata rispetto ai “nuovi”.  Ci puoi dire di più?

Utkus: E’ interessante. Il primo dato è il fatto che le persone, soprattutto nei primi anni della pensione, continuano a risparmiare così come a spendere. Il modello che tutti noi abbiamo in testa è quello di mettere da parte soldi durante gli anni di lavoro attivo, per poi avere un reddito da spendere durante la pensione. Ma abbiamo scoperto - e questo è stato affermato in studi accademici, ma mai in uno studio di settore – che anche i neo pensionati riescono in realtà a risparmiare una parte del loro reddito. Quindi, il risparmio non si ferma quando si arriva a 65 anni o quando si smette di lavorare.

Una ragione nelle differenze di consumo tra i due gruppi potrebbe essere che forse la gente con un reddito più garantito si sente più sicura, perché ha una forma regolare di entrate fisse ed è disposta a spendere un po’ più. Un altro fattore potrebbe essere il momento storico, oggi le persone sono più caute, risparmiano di più in generale.

Benz: E quindi nel periodo temporale da voi esaminato, credi che questo possa aver influito sulla minore propensione al consumo?

Utkus: Ci sono diverse potenziali spiegazioni per questo comportamento, ma in realtà la scoperta principale è che il modello standard che abbiamo sempre avuto in testa, in cui si risparmia per tutta la vita e poi si arriva alla pensione e si spende il proprio reddito, non è giusto; le persone stanno in realtà continuando a risparmiare e investire. Ora, la domanda è: perché? Stanno solo mettendo da parte soldi che potrebbero servire in futuro, oppure sono preoccupati per i costi sanitari a lungo termine, o per l’incertezza sui mercati finanziari o nel loro futuro? Ci sono un sacco di motivazioni per continuare a risparmiare.

Benz: Hai mai pensato che magari il campione di pensionati che avete preso per il vostro studio sia in qualche modo più benestante della media? Perché io tenderei a pensare che tra moltissimi altri non ci sia la possibilità di risparmiare.

Utkus: Beh, nella varie ricerche accademiche che sono arrivate a conclusioni simili alla nostra il campione era formato dalla classe media. Nel nostro caso, in effetti, abbiamo preso pensionati con almeno 100 mila dollari in asset finanziari, e questo era il minimo, la media del campione era all’incirca di 500 mila dollari di portafoglio. Ovviamente, questo ci ha fatto focalizzare su un gruppo di pensionati benestanti, ma le conclusioni a cui siamo arrivati sono nuove e importanti anche all’interno di questo gruppo.

Benz: Sezionando il vostro campione per fasce di reddito, inoltre, avete visto che i gruppi più ricchi sono quelli con una più alta propensione al risparmio. Una scoperta abbastanza intuitiva.

Utkus: Sì, esattamente, questa è la tendenza. Ma prendiamo questo semplice esempio: come hai ricordato c’è un certo numero di persone che si affida solo all’assegno pubblico e al proprio fondo pensione, ma riescono lo stesso a risparmiare. Anche se si tratta di un reddito garantito a vita, che entra tutti i mesi, hanno lo stesso questa propensione al risparmio, che cresce al crescere del reddito percepito.

Benz: Tra le persone che risparmiano, quali sono gli investimenti preferiti? Voi avete visto che in genere chi mette da parte una fetta della propria pensione tende a dirigersi verso investimenti piuttosto liquidi.

Utkus: Questo è un fatto curioso. Se si prende questo gruppo di pensionati, che come detto sono benestanti, e si sommano tutti i loro investimenti conservativi, vale a dire i depositi bancari, i fondi monetari, la liquidità, e compreso il valore attualizzato dell’assegno pubblico che è garantito, si rimane esterrefatti dalla mole di investimenti “sicuri” che posseggono. Questa è una tendenza che avevamo già notato tra diversi clienti: i pensionati benestanti hanno tantissima liquidità. Alcuni sostengono che è l’effetto della crisi finanziaria, ma questi dati sono del 2012, dopo diversi anni di...

Benz: Rendimenti di mercato molto positivi...

Utkus: Esatto. Quello che in generale notiamo è che le famiglie più agiate finiscono con enormi riserve di liquidità, nonostante tutti i consigli, anche di Morningstar. Allora, perché? Una ragione è che le persone vogliono tenersi un cuscinetto che possa servire per le spese previste negli anni a venire, per una sicurezza loro. Ma potrebbe anche essere frutto della preoccupazione riguardante i mercati finanziari, o le spese sanitarie future.

Benz: Spese sanitarie di lungo periodo.

Utkus: Esattamente.

Benz: Mi domando se avete preso in considerazione anche l’età. Avete notato significative differenze di risparmio e consumo tra diverse fasce di età?

Utkus: Ci siamo focalizzati sui pensionati dai 60 ai 79 anni, perché è molto difficile fare sondaggi sui più anziani con la tecnica che abbiamo usato. All’interno di questo gruppo non ci sono grosse differenze a seconda dell’età, perché siamo sempre in quella che viene chiamata la “prima fase” del pensionamento, mentre dopo gli 80 si entra nella seconda.

Benz: A volte si sente dire che i neo pensionati sono più inclini a spendere. Sono in salute e propensi a fare magari viaggi che hanno dovuto rimandare. Avete notato qualcosa del genere?

Utkus: E’ interessante perché abbiamo chiesto di classificare le spese in diverse categorie, tra cui ad esempio quelle per la casa, o le spese discrezionali, come viaggi o cene fuori. Come ci si aspetterebbe, più alto è il reddito, maggiore sarà la probabilità di avere spese discrezionali alte. Ma, come regola generale, abbiamo notato che c’era un mix abbastanza sano di entrambe le spese, di base e discrezionali, in tutte le fasce d'età. E sottolineo ancora che la nostra ricerca è molto concentrata su un gruppo di benestanti. Il motivo per cui ci siamo interessati a questo gruppo è, ovviamente, che hanno riserve di risparmi che potrebbero essere utilizzati per generare reddito. Se si dispone di 10 mila dollari in banca, probabilmente non li si useranno per generare un flusso di reddito aggiuntivo in pensione. Ma abbiamo pensato che nel caso si avessero avessi 100 mila dollari o più in risparmio, forse si comincerà a pensare che magari una parte è possibile utilizzarla in caso di emergenza e un’altra come potenziale fonte continua di reddito. Ecco perché ci siamo concentrati su questi nuclei familiari più benestanti.

Benz: Grazie per essere stato con noi Steve.

Utkus: Piacere mio.

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Info autore

Christine Benz  is Morningstar's director of personal finance and author of 30-Minute Money Solutions: A Step-by-Step Guide to Managing Your Finances and the Morningstar Guide to Mutual Funds: 5-Star Strategies for Success. Follow Christine on Twitter: @christine_benz and on Facebook.

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