Le Borse cercano di andare

Europa incerta. I dati macro e le promesse della Bce su ulteriori misure di stimolo economico provano a dare la spinta. Ma l’auto va male. A Milano (-0,65%) soffrono Fca e Intesa. Bene gli industriali. Wall Street è nervosa e continua a ragionare sui tassi. 

Marco Caprotti 04/11/2015 | 17:40
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Seduta contrastata per le Borse europee. Sul fronte positivo ci sono stati l’andamento migliore delle attese dell'attività dei servizi nell'Eurozona a ottobre e le indicazioni di Mario Draghi, pronto a valutare nel meeting Bce di dicembre ulteriori misure di supporto monetario all'economia. Il tonfo di Volkswagen però, a causa di irregolarità su altri 800mila veicoli diesel, ha messo di malumore tutto il comparto auto rallentando, in parte, i principali indici.

A Milano, dove il Ftse/Mib ha segnato -0,65%, ci sono da registrare i cali di Fca (che ha scontato la debolezza del mercato brasiliano delle quattroruote), di Intesa Sanpaolo (ancora colpita dalle vendite dopo la trimestrale) e di Telecom Italia. L'imprenditore francese Xavier Niel, che conta posizioni lunghe sul titolo, ha chiarito di non avere diritti di voto e ribadito l'assenza di collegamenti con altri soci: in attesa delle prossime mosse e della trimestrale sono scattati parziali realizzi sulle azioni. Brillante il settore industriale a cominciare da Cnh che ha collocato un bond da 600 milioni di dollari sul mercato Usa. Bene anche Prysmian e Tenaris. La trimestrale e il miglioramento delle previsioni sui margini operativi hanno dato la spinta a Finmeccanica.

New York in altalena
Wall Street viaggia in maniera nevosa nel giorno in cui il numero uno della Federal Reserve, Janet Yellen, testimonia al Congresso. Nel corso del suo intervento alla commissione Servizi finanziari della Camera, il capo della banca centrale Usa ha spiegato che “se i dati macroeconomici in arrivo saranno in linea alle stime, la riunione di dicembre potrebbe essere una possibilità reale per un rialzo dei tassi”. Il mercato, intanto, digerisce i dati odierni e varie trimestrali. Stando ad Adp, le aziende private americane il mese scorso hanno creato 182mila posti di lavoro, 2mila unità in più rispetto alle stime. Si tratta di un dato incoraggiante in vista del rapporto sull'occupazione di ottobre che il governo americano diffonderà venerdì. Il deficit della bilancia commerciale di due mesi fa, intanto, è sceso del 15% a 40,8 miliardi di dollari, ai minimi dello scorso febbraio, contro stime per 41 miliardi.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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