In Borsa tornano i dubbi

Europa negativa. Pesa l’andamento di Wall Street alle prese con dati macro Usa che non convincono. Scendono banche e Tlc. A Milano (-0,71%), in calo Telecom, Rcs e i finanziari. Si riprende Tenaris. 

Marco Caprotti 01/10/2015 | 17:46
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Seduta negativa per le Borse europee che si sono fatte innervosire da Wall Street. Sulla Borsa americana (che sta viaggiando con il segno meno), gli operatori sono tornati a ragionare sulla tenuta della crescita della prima economia del mondo dopo alcuni risultati macro contradditori. Dal fronte macro Usa sono arrivate le nuove richieste di sussidi di disoccupazione, salite di 10mila unità a 277mila (oltre le stime per quota 271mila). Il dato è arrivato alla vigilia del rapporto sull'occupazione di settembre, che potrebbe aiutare a capire quali saranno le prossime mosse della Federal Reserve in materia di tassi. Altri numeri però, mostrano uno scenario in chiaroscuro. Il Pmi manifatturiero misurato da Markit è salito in settembre a 53,1 punti dai 53 di agosto. Il dato è migliore delle attese degli analisti che si attendevano una flessione a quota 51,3 punti (ogni risultato sopra 50 punti indica una fase di espansione delle attività economiche mentre al di sotto di tale soglia si entra in territorio di rallentamento della produzione). L’indice manifatturiero misurato dall’Institute for Supply Management, invece, è sceso a 50,2 da 51,1. Si tratta del dato peggiore da maggio 2013. Le spese per costruzioni, nel frattempo, sono salite dello 0,7% in agosto. Il dato è appena superiore alle previsioni degli analisti, che si attendevano un incremento dello 0,6%. E’ stato rivisto al ribasso, tuttavia, il dato di luglio, sceso a +0,4% dal +0,7% annunciato in precedenza.

Sui listini del Vecchio continente hanno pesato anche il calo di Deutsche Telekom e la debolezza del settore chimico-farmaceutico, mentre su quelli americani (e sul Nasdaq in particolare) pesa soprattutto la frenata dei biotech.

Milano scende
Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato -0,71%, è stata condizionata dalla flessione di Telecom, dopo che Orange ha smentito contatti per un'alleanza, e dalle vendite su alcuni bancari. Pesante Rcs Mediagroup a causa dello stallo nella vendita a Mondadori della divisione Libri. In salita Fca grazie alla forte richiesta per l'ipo Ferrari e dopo le buone vendite di settembre in Francia. Bene Mediaset e i petroliferi a cominciare da Tenaris, dopo il calo di ieri legato alle deboli prospettive di breve fornite dal management. 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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