I risultati del secondo trimestre mantengono Coca Cola sulla giusta traiettoria per rispettare le nostre previsioni annuali. Non prevediamo grandi cambiamenti rispetto al fair value stimato attualmente stabile a 43 dollari. Nonostante i ricavi siano diminuiti rispetto allo scorso anno, il declino è totalmente attribuibile all’andamento delle valute. La società ha inoltre goduto di un contributo positivo sia dai volumi di vendita che dai prezzi. A partire dall’inizio dell’anno Coca Cola è stata protagonista di una crescita dell’ 1% in termini di masse vendute e del 2% in termini di prezzi, ponendosi in linea con il nostro target annuale, con un incremento dei volumi in linea rispetto alle previsioni e con una contribuzione del fattore prezzo leggermente superiore al 3%.
Siamo incoraggiati dal fatto che entrambe le tipologie di bevande (gassate e non) abbiano registrato volumi di vendita positivi durante il trimestre, con i prodotti non gassati che hanno goduto di un tasso di crescita pari al 5% (in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). I tassi di miglioramento maggiori sono stati registrati nelle regioni Eurasia e Africa, dove le bibite gassate hanno toccato picchi rispettivamente del 4% e 7%, mentre in America Latina e Asia Pacifico sono state le bibite non gassate a guadagnare il 5%. Continuiamo a credere che i paesi emergenti e in via di sviluppo, visti i loro bassi tassi di consumo pro-capite e le loro economie in rapida crescita, possano offrire alla società la più alta crescita potenziale di lungo periodo. Ci aspettiamo che Coca Cola consolidi la sua già forte posizione di mercato e il suo ragguardevole (per dimensioni) network distributivo anche in questi mercati.
Escludendo gli effetti valutari negativi, anche la redditività è aumentata nel corso del trimestre, con dei margini operativi in aumento del 6% rispetto alla crescita organica delle vendite, ferma invece al 4%. Nonostante si preveda una continuazione delle difficoltà legate alle valute durante tutto l’anno, l’orientamento del management societario riguardo ad una crescita degli utili per azione (al netto degli effetti valutari) in un range di valori ad una cifra rispecchia le nostre previsioni.
Anche nel secondo trimestre, PepsiCo continua a esibire solidi ricavi guidati dai prezzi e una redditività in crescita, rendendo probabile l’aumento delle nostre stime di fair value di uno o due dollari.
Nel complesso, la società ha perseguito il suo obiettivo di riduzione dei costi, in particolare nel mercato nord americano con il prodotto Frito-Lay. I margini operativi (a eslcusione dei costi di ristrutturazione e di altri costi) sono cresciuti di 62 punti base rispetto ad un anno fa. Frito-Lay rimane il marchio più redditizio ma, dopo aver scorporato l’impatto negativo delle difficoltà legate alle valute (che hanno fatto calare gli utili e la crescita dei ricavi operativi di qualsiasi segmento societario di circa il 10%), siamo incoraggiati dal fatto che anche la divisione americana bibite di PepsiCo abbia visto crescere l’utile operativo rettificato più rapidamente rispetto alle vendite.
A livello consolidato la società ha visto un incremento del margine operativo pari al 18,2%, in aumento rispetto al 17,1% del secondo trimestre scorso, con il management che ora prevede una crescita degli utili per azione dell’8% (contro il 7% precedente). Nell’ottica di queste forti performance, ritoccheremo al rialzo le nostre previsioni di breve termine, ma nel complesso siamo fiduciosi che la società possa conseguire, nel lungo periodo, risultati in linea con le nostre aspettative, con un margine operativo annuale del 16,5% rispetto al 15,5% del 2014.
Ciò nonostante, la crescita dei volumi di vendita ha subito un’interruzione nel secondo trimestre. I prezzi hanno guidato quasi interamente l’incremento dei ricavi societari (5%) rispetto allo scorso anno. Siamo particolarmente preoccupati circa la crescita nulla dei volumi di Frito-Lay, primo fenomeno di questo tipo da metà 2012. Indubbiamente il prezzo ha contribuito in maniera molto forte ai risultati del segmento durante il trimestre (sopra al 3%), con il management che ha evidenziato come elemento trainante di questa dinamica sia il nuovo packaging di ridotte dimensioni. Questo ci permette inoltre di mantenere invariate le nostre previsioni circa una crescita più bilanciata nel corso dei prossimi anni. Ciò detto, il segmento ha nel complesso un enorme impatto sul risultato consolidato di PepsiC composto, per circa un terzo, dall’utile operativo di Frito Lay.
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