Allergan scopre i biosimilari

L’azienda americana è uno dei big del settore pharma e ora prova a competere con i biotecnologici. Il mercato, comunque, valuta in maniera adeguata le prospettive di crescita della società.

Francesco Lavecchia 21/07/2015 | 11:52
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Allergan è diventata grande grazie alle acquisizioni e ora cerca di imporsi nel segmento dei biosimilari grazie a nuove partenership. Le M&A - e in particolare la fusione con Actavis - hanno permesso all’azienda di trasformarsi in uno dei principali player mondiali all’interno del settore farmaceutico, allargando il suo portafoglio prodotti e aumentando in maniera significativa la scala di produzione.

Il management continuerà anche nei prossimi anni con questa strategia con l’obiettivo di ovviare alla scadenza di alcuni brevetti e di sostenere la crescita futura. “Nei prossimi cinque anni prevediamo che il fatturato cresca a un tasso medio del 20% grazie al forte contributo offerto dal segmento dei farmaci di marca, mentre le sinergie con le nuove aziende acquisite si tradurranno in un significativo aumento del margine operativo, che nel 2019 dovrebbe salire a quota 27%”, dice Michael Waterhouse analista azionario di Morningstar. “Il mercato, però, sembra aver già incorporato nelle sue valutazioni il percorso di crescita dell’azienda e ora il titolo Allegan viaggia a un tasso di sconto marginale rispetto al fair value che è pari a 330 dollari per azione”.

Dove nasce l'Economic Moat
Allergan gode di una forte posizione di vantaggio competitivo (Economic Moat) nel segmento dei farmaci di marca per effetto della sua leadership in nicchie di mercato come l’oculistica o l’estetica. Dalle vendite del Botox, ad esempio, l’azienda ricava oltre due miliardi di dollari e margini di profitto molto alti. Il processo produttivo di questa sostanza, infatti, è complesso e comporta elevati costi per i test clinici che rappresentano una barriera molto alta che impedisce l’ingresso agli aspiranti competitor.

In seguito alla fusione con Actavis, Allargan è diventato il terzo produttore di farmaci generici al mondo. Questo le permette di generare economie di scala tali da garantirle un vantaggio di costo nei confronti delle altre aziende del settore.

Recentemente, la società ha anche colmato la lacuna nel segmento dei biosimilari attraverso la partenership con Amgen. In questo modo è riuscita a conquistare una posizione privilegiata rispetto a molti altri player e a costruirsi un nuovo sbocco per la crescita del fatturato.  

 

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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