Torna di moda il dividendo

In una fase di valutazioni a premio e di scarse opportunità di rendimento, le cedole ricche sono un buon sistema per incrementare i guadagni, soprattutto in un’ottica di lungo periodo. A patto di scegliere le società giuste. 

Marco Caprotti 14/07/2015 | 14:18
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La caccia grossa alle buy opportunity rischia di distrarre dalla ricerca dei dividendi mettendo a rischio il rendimento. Soprattutto, dicono gli operatori, in un momento in cui la maggior parte delle azioni sono correttamente valutate (quando non sono a premio) e le Banche centrali stanno acquistando i bond più rischiosi (e quindi, potenzialmente, più interessanti).

In una situazione come questa, le società che pagano regolarmente cedole ricche agli azionisti presentano diversi vantaggi. I più importanti sono una bassa volatilità e la possibilità di incassare a scadenze fisse del denaro che si può utilizzare per spese o altri investimenti senza intaccare il capitale. “Le aziende più generose con i propri soci, inoltre, di norma tendono ad avere una stabilità finanziaria maggiore delle altre”, spiega Josh Peters, direttore della Equity income strategy di Morningstar. “Inoltre hanno caratteristiche difensive che sono molto utili nei momenti in cui mercati sono più nervosi”.

Una ricerca delicata
La ricerca delle aziende giuste da mettere in portafoglio è un’operazione delicata. “Ad esempio, bisogna evitare quelle che hanno dividendi troppo alti”, dice Peters. “Può succedere, infatti, che per improvvise esigenze di bilancio decidano di tagliare le cedole”. L’uso dei dividendi, in ogni caso, va pianificato. “Le azioni high yield hanno dimostrato, nel lungo periodo di fare meglio delle altre”, spiega Peters. “Questo non significa che siano immuni da fasi di debolezza. Nell’ultimo anno, per esempio, hanno sofferto rispetto ad altri asset di investimento e chi si fosse concentrato troppo sulle cedole, avrebbe perso buone opportunità derivanti dalla corsa dei listini. Tuttavia, chi ha in programma di andare in pensione nei prossimi 10- 20 anni, farebbe bene a inserirle in portafoglio”.

Le scelte operative
Ma come si scelgono le società migliori in questo senso? “Nei 10 anni in cui ho studiato questa strategia ho scoperto che le società migliori sono quelle con un vantaggio competitivo (quello che Morningstar chiama Economic moat, Ndr). Il moat permette di difendere i profitti dell’azienda. Questo, a sua volta, consente alla società di avere i soldi necessari per mantenere il livello dei dividendi. Certo, l’azienda in questione può decidere di utilizzare una parte dei soldi per crescere nel suo settore. In questo caso bisogna assicurarsi che l’espansione non vada a detrimento delle cedole e che, nel lungo periodo, possano comunque crescere”.

Dal punto di vista operativo, i segmenti più interessanti dove trovare buoni dividendi, secondo Peters sono le utility e il pharma del Regno Unito. “Negli Stati Uniti sono da tenere d’occhio alcune aziende del settore immobiliare e del comparto utility”, dice l’analista. “In questi casi troviamo anche valutazioni a sconto, visto che molti operatori hanno iniziato a liberarsi di questi titoli in previsione di un rialzo dei tassi di interesse Usa”. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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