I due grandi temi che hanno caratterizzato il comparto retail nei mesi scorsi sono stati gli investimenti e la restituzione di valore agli azionisti. Costco, Target, Nordstrom, Macy’s, Kohl’s, Autozone, Advance, Dollar General e Best Buy hanno annunciato spese per far crescere i propri business. Home Depot, TJX, O’Reilly e Gap, invece hanno aumentato la cedola e, in alcuni casi, lanciato operazioni di riacquisto di azioni proprie. In generale preferiamo le società che investono nella attività: in questo modo possono ottenere profitti più alti e ripagare i debiti.
Punti chiave
Nel caso delle aziende che fanno investimenti nella loro attività, crediamo che questa attività porterà dei frutti nei prossimi anni. A supportare questa tesi c’è anche la nostra convinzione che i prezzi del petrolio continueranno a restare bassi, lasciando nelle tasche delle famiglie più soldi da poter spendere a tutto vantaggio delle società del settore retail. Va detto che l’effetto di questo fenomeno ancora non si è visto (le vendite al dettaglio a febbraio sono salite dello 0,6%). Tuttavia, nel corso del tempo la situazione dovrebbe cambiare e le aziende che hanno investito per migliorare le proprie attività dovrebbero beneficiarne.
Siamo meno positivi, invece, su chi rende valore agli azionisti perché, in questo modo, mette a rischio la sua capacità di fare fronte agli impegni nei confronti dei debitori. Ben inteso, questo tipo di operazioni sono meritorie. Ma crediamo che le società prima di aumentare le cedole o fare operazioni di buy back avrebbero dovuto aspettare di vedere qualche trimestrale decisamente positiva.
Ritorno al mercato dei bond
Per quanto riguarda i prossimi mesi ci aspettiamo che molte società del settore si rivolgano al mercato obbligazionario per finanziare nuovi investimenti o per ripagare i bond in scadenza. In tutto ci potrebbero essere emissioni per un controvalore di circa 20 miliardi di dollari. Wal-Mart ha annunciato un aumento del dividendo del 2,1%, ma ha circa 4 miliardi di carta in scadenza. Alla luce della stabilita dei bilanci del gruppo e degli esempi visti in passato, il management potrebbe decidere di chiedere al mercato una somma più alta. Secondo i nostri calcoli potrebbe ottenere fino a 13 miliardi senza mettere in pericolo il suo merito di credito (AA per Morningstar). Anche Lowe’s (A) e Autozone (BBB) hanno delle obbligazioni in scadenza. Home Depot (A), Macy’s (BBB) e O’Reilly (BBB), invece, dal punto di vista dei debiti hanno ancora buoni margini di manovra, ma potrebbero rivolgersi al mercato obbligazionario per avere i fondi necessari ad aumentare le cedole per gli azionisti.
In base alle nostre valutazioni, la maggior parte delle società del segmento retail tratta a valutazioni appropriate, dal punto di vista obbligazionario. Gli investitori, tuttavia, farebbero bene a fidarsi della stabilità finanziaria di aziende come Wal-Mart, Lowe’s, TJX (A) e Dollar General (BBB-). Secondo noi, inoltre, il mercato si sta fidando troppo della capacità di Macy’s e di L Brand (BB+) di generare risultati mentre non si sta preoccupando per niente dell’intenzione del management di tenere l’indebitamento al livello attuale (troppo alto). Infine, siamo preoccupati con l’apparente leggerezza con cui i manager di Kohl’s stanno affrontando la qualità del credito dell’azienda. Non escludiamo che, a breve, possa arrivare un taglio del rating (ora a BBB).
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