Il rischio nascosto degli investimenti

Una guida-chiave per i risparmiatori che scelgono azioni, obbligazioni, materie prime, ma anche per chi lascia i soldi liquidi.  

Christine Benz 16/02/2015 | 09:11
Facebook Twitter LinkedIn

Gli accademici si riferiscono spesso alle attività prive di rischio (risk-free) come a un benchmark. In pratica si tratta di strumenti di liquidità che sono considerati sicuri e in grado di garantire un rendimento, seppur minimo. Tuttavia, nonostante l’ubiquità del termine, nessuna attività è completamente priva di rischio. Anche i soldi parcheggiati in conti correnti o certificati di deposito possono essere soggetti a variazioni legate, ad esempio, all’inflazione. Nel senso convenzionale del termine, sono più pericolose le azioni, perché si può perdere tutto, ma un investitore che le detenga per lungo tempo ha generalmente un rischio di perdita più basso di chi tiene i soldi cash per decenni.

Dal momento che ogni attività finanziaria implica un insieme di rischi, è bene comprendere quali sono questi ultimi, costruire un portafoglio ben diversificato e non spingersi oltre quanto si è disponibili a sostenere.  

Presentiamo una lista di rischi per le diverse asset class. Alcuni di essi sono principalmente attribuibili a una classe di attività, ma possono riguardare anche alcune delle altre. Ad esempio, il rischio-prezzo riguarda soprattutto le azioni, ma può interessare anche le obbligazioni.

Liquidità e strumenti simili
Rischio-inflazione: uno dei principali pericoli per chi investe in strumenti a tasso fisso, soprattutto quelli a basso rendimento, è di non guadagnare abbastanza per coprire la perdita di potere di acquisto della moneta. E’ un rischio concreto oggi, in un contesto di yield ai minimi ed è ancora più severo per chi detiene liquidità per lunghi periodi di tempo.

Shortfall risk (o rischio di perdite): gli investitori possono mancare i loro obiettivi finanziari per molte ragioni, tra cui un basso tasso di risparmio. Per chi ha un orizzonte di lungo periodo, tenere molti soldi in strumenti a bassa volatilità (e quindi rendimenti minimi) aumenta il rischio di perdite.

Obbligazioni
Rischio tassi di interesse: si verifica quando i saggi di riferimento salgono, facendo scendere i prezzi dei bond in circolazione. Più è lunga la scadenza dei titoli, maggiore è la sensibilità a questo fattore. Ciò accade non solo perché gli investitori in queste obbligazioni rimarranno bloccati in titoli con uno yield più basso, ma anche perché dovranno tenerli più a lungo (per non uscire in perdita, Ndt), aumentando il cosiddetto costo opportunità. E’ possibile mitigarlo mantenendo i singoli titoli fino a scadenza.

Rischio di credito: si verifica quando l’emittente non è in grado di ripagare il suo debito. Per compensare i sottoscrittori del maggior rischio, le società offrono un rendimento più alto rispetto a quelle con titoli di migliore qualità con la stessa duration. Un altro pericolo è che queste emissioni siano vendute massicciamente durante le crisi finanziarie, quando gli investitori cercano strumenti più rischiosi, con conseguente diminuzione dei prezzi.

Rischio-inflazione: è lo stesso che tocca gli strumenti monetari. Le obbligazioni inflation-linked prevedono un aggiustamento del rendimento legato all’inflazione, in modo da eliminare tale rischio.

Rischio reinvestimento: accade quando il sottoscrittore è obbligato a reinvestire in un titolo o contesto meno attraente rispetto al passato, perché l’emittente rifinanzia il debito nel tentativo di diminuire l’ammontare di interessi pagati.

Obbligazioni internazionali
Rischio di cambio: oltre ai rischi comuni alle altre obbligazioni, gli investitori in titoli internazionali (non in euro, Ndt) ne hanno alcuni tipici di questa asset class. Il rischio di cambio si realizza quando la valuta in cui è denominato il titolo si svaluta rispetto a quella dell’investitore, riducendo o vanificando il guadagno che il bond offre.

Rischio geopolitico: eventi come le insurrezioni politiche possono causare il calo dei prezzi delle obbligazioni. Anche se gli investitori in questi bond non credono in un default, altri possono richiedere un maggior rendimento per acquistarli, con conseguente diminuzione dei corsi per i titoli in circolazione.

Azioni
Rischio valutazioni: riguarda tutte le asset class, ma in modo particolare le azioni. Si verifica quando si paga a caro prezzo il titolo, per cui si ha un ritorno inadeguato o negativo.

Rischio fondamentali: è il caso in cui i ricavi, i profitti o altri indicatori di bilancio scendono improvvisamente sotto le aspettative, abbattendo il valore di Borsa.

Rischio economico: una recessione può pesare negativamente sull’andamento di una azienda. Riguarda soprattutto i settori ciclici, come l’industria, i materiali di base e l’energia. Per contro, le imprese di prodotti di cui i consumatori non possono fare a meno, come quelle farmaceutiche, sono meno influenzate dalla congiuntura.

Rischio liquidità: non è solo tipico delle azioni. Significa che l’investitore fatica a trovare un compratore/venditore quando vuole negoziare un titolo. E’ tipico delle small cap e di alcuni tipi di bond.

Materie prime
Rischio economico: le materie prime sono spesso usate per proteggersi dall’inflazione. Tuttavia, è bene tenere presente che quando l’economia langue possono soffrire anche le commodity.

Contango: è un rischio legato al fatto che la maggior parte degli strumenti di investimento sulle commodity usa derivati. Per questa ragione, può accadere che il prezzo del future sostitutivo di quello in scadenza sia più alto, in altre parole che il prezzo del future sia maggiore di quello spot (in pronta consegna).

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

LEGGI ALTRI ARTICOLI SU
Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Christine Benz  is Morningstar's director of personal finance and author of 30-Minute Money Solutions: A Step-by-Step Guide to Managing Your Finances and the Morningstar Guide to Mutual Funds: 5-Star Strategies for Success. Follow Christine on Twitter: @christine_benz and on Facebook.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures