Stock picking europeo

Il mercato azionario del Vecchio continente non è a sconto, ma esistono opportunità nel settore dei macchinari agricoli, della grande distribuzione della finanza e dei beni di consumo.  

Marco Caprotti 22/10/2014 | 11:02
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“Le fasi Toro nascono con il pessimismo, crescono sullo scetticismo, maturano nell’ottimismo e muoiono con l’euforia”. Se aveva ragione Sir John Templeton, una delle leggende dei mercati di capitali (scomparso nel 2008), allora gli investitori che guardano all’Europa hanno più di un motivo per stare allegri. Il problema, semmai, è scegliere che cosa mettere in portafoglio.  

Lo scenario che hanno davanti, infatti, sembra disegnato da un pittore disfattista. Secondo le stime elaborate dal Fondo monetario internazionale, quest’anno in Europa è attesa un’economia in espansione dello 0,8%, lo 0,3% in meno rispetto alle stime aggiornate  lo scorso luglio. Per il 2015 è previsto un +1,3%, lo 0,2% in meno sempre rispetto a tre mesi fa. A complicare le cose, secondo il Fondo c’è il fatto che le “prospettive sono squilibrate tra i Paesi”, compresi quelli core. L’Fmi, ad esempio, cita espressamente la Germania, le cui prospettive di crescita sono state riviste al ribasso (soprattutto per una ripresa debole nella domanda domestica) e la Francia la cui crescita si è fermata nei primi sei mesi dell’anno.

Puntare sull’azienda
In un quadro del genere puntare sulla ripresa di uno o più Paesi (o dell’intera regione) diventa un affare complicato, soprattutto se non si è abbastanza forti di cuore. Anche una scelta di tipo settoriale richiede una buona dose di sangue freddo. Secondo le analisi di Morningstar, infatti, la maggior parte dei comparti hanno valutazioni corrette. La buona notizia è che al loro interno ci sono delle realtà aziendali che, per un motivo o per l’altro, non sono ancora state pienamente apprezzate dal mercato. In una situazione congiunturale come questa, quindi, si può tornare a una strategia che privilegi singole aziende dai fondamentali solidi , che potrebbero sfruttare una ripresa del Vecchio continente.

Uno dei segmenti sottovalutati in un comparto dai prezzi corretti come gli industrial è quello dei macchinari agricoli, fra i quali spicca Cnh (rating: quattro stelle). “Ci aspettiamo che la redditività del gruppo migliori nei prossimi anni grazie all’incremento della domanda, spiega l’analista. “Le nostre stime per i prossimi cinque anni sono di una crescita del fatturato a un tasso medio del 3% in seguito alla contrazione delle attività legate al settore agricolo, frenato dal negativo andamento del prezzo del grano”.

Nel comparto delle utility, fra i titoli sotto la lente c’è la tedesca Rwe (rating: cinque stelle. Target: 41 euro). “I mancati introiti dell’energia atomica (abbandonata dalla Germania, Ndr) verranno compensati dalla crescita degli altri business in cui è attiva come la produzione di energia dal carbone e la distribuzione di elettricità”, spiega Miller. Nel primo segmento Rwe riesce a mantenere costi di produzione molto bassi, difficili da replicare per i suoi concorrenti, e questo le permetterà di riguadagnare profittabilità non appena i prezzi dell’energia torneranno a salire. Il secondo, invece, è un settore regolamentato dallo stato, il quale fissa i prezzi della distribuzione in modo da tutelare gli interessi sia dei consumatori sia del produttore. E questo continuerà ad assicurare all’azienda tedesca elevati rendimenti del capitale. Per i prossimi cinque anni ci aspettiamo che il margine netto (utile d’esercizio/ricavi di vendita) risalga al 5% mentre il fatturato dovrebbe registrare un progresso medio del 2,5%”.

Banche da stock picker
Per quanto riguarda i finanziari “In questo settore conviene muoversi con lo stock picking in alcuni stati europei”, dice Stephen Ellis, analista di Morningstar che, fra le scelte più interessanti, indica l’inglese Standard Chartered (rating: quattro stelle, Target: 1.630 pence). “Anche se i dati dell’ultimo trimestre hanno evidenziato come le deboli performance in alcuni Paesi asiatici stiano pesando sugli utili, continuiamo a ritenere che il forte radicamento della banca in questa regione, nonché in Africa e Medio Oriente, sia uno dei fattori che le garantiscano una posizione di vantaggio all’interno del settore”, dice l’analista. “Non solo per le promettenti prospettive di crescita di quelle economie, ma anche perché in questo modo riesce ad attrarre tutti quei clienti (come le imprese europee) che necessitano di un partner affidabile per estendere la loro attività anche ai mercati emergenti”.

Tesco e Swatch per puntare sui consumi
Nel segmento dei beni di consumo difensivi, fra i titoli da mettere in portafoglio Erin Lash, analista di Morningstar, segnala il gruppo inglese di grande distribuzione Tesco (rating: quattro stelle. Target: 300 pence). “Stimiamo per i prossimi cinque anni un tasso di crescita media del fatturato del 3% circa. L’espansione della sua rete nel resto d’Europa contribuirà a sostenere le vendite. Tesco ha recentemente deciso di chiudere le sue attività negli Usa, come aveva fatto qualche anno prima anche in Giappone. Negli ultimi anni, Tesco ha orientato i suoi investimenti in modo da sostenere la maggior concorrenza sui prezzi e questo continuerà a ripercuotersi sul margine operativo nei prossimi anni che si manterrà attorno al 5%”.

Nei beni di consumo ciclici, fra i titoli da tenere sotto controllo gli analisti di Morningstar indicano Swatch (Rating: quattro stelle. Target: 640 franchi svizzeri). Grazie a marchi di valore come Breguet, Longines e Omega, il gruppo svizzero riesce a garantirsi dei margini di profitto molto elevati. A cui si aggiungono un elevato grado di integrazione verticale e un’estesa rete distributiva. Swatch, infatti, controlla tutti le fasi del ciclo produttivo: dal design alla fabbricazione delle componenti degli orologi e questo contribuisce ad alimentare la fama della qualità dei suoi prodotti e riduce in maniera significativa i costi di produzione, in quanto le permette di disporre delle forniture a prezzi molto al di sotto di quelli di mercato. I segmenti produzione e sistemi elettronici, che si occupano della ricerca e dello sviluppo dei vari componenti, inoltre, lavorano anche per società terze, come ad esempio quelle attive nei settori dell’automotive e delle attrezzature mediche, e questo alimenta i ricavi. Le due aree insieme, infatti, rappresentano il 33% del fatturato e circa il 20% del risultato operativo complessivo.

“Stock picking in Europe” è il titolo di una delle tavole rotonde della prossima Morningstar Investment conference, che si terrà a Milano il prossimo 11 novembre e vedrà la partecipazione di alcuni dei più importanti asset manager sul mercato europeo. Clicca qui per avere maggiori informazioni. 

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
CNH Industrial NV10,42 EUR-0,95
RWE AG Class A32,28 EUR1,32
Standard Chartered PLC681,40 GBX-0,21
Tesco PLC288,90 GBX-0,31
The Swatch Group AG Bearer Shares194,95 CHF0,75

Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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