VIDEO: Paese vecchio, economia ferma

Per Bob Johnson, esperto di Morningstar, il peso sempre maggiore della categoria degli over-65 porterà probabilmente una frenata nei consumi. Il calo delle nascite non aiuta la crescita economica.

Valerio Baselli 08/10/2014 | 10:28
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Bob Johnson: Il grafico di questa settimana si focalizza sulla proiezione del tasso di crescita delle diverse categorie come età anagrafica e ci dà spunti interessanti soprattutto sul gruppo più in là con gli anni (le tre fasce sono: gli under-18, tra i 18 e i 64 anni, e gli over-65; i dati si riferiscono agli Stati Uniti, ma il trend è molto simile alla situazione italiana. Il Belpaese, infatti, fa parte delle nazioni a più alto tasso di invecchiamento, assieme al Giappone e alla Germania. Ndr).

Ci accingiamo ad avere una crescita di oltre il 16% nella categoria degli over-65 da qui al 2020, mentre la crescita dei giovani e delle persone in età normale di lavoro resta molto bassa, tra il 3 e il 4%. E questo balzo fuori misura continuerà per i prossimi 30 anni o giù di lì, man mano che i baby boomers (coloro nati durante il boom economico del dopoguerra, Ndr) passano il punto critico dei 65 anni.

Quindi, che cosa significa tutto questo? Beh, certamente uno dei grandi impatti di una rapida crescita della popolazione over-65 significa probabilmente meno spesa e una crescita economica più lenta. Le persone anziane tendono a spendere meno e hanno anche un reddito inferiore. Al contrario, sarebbe ideale per l’economia avere una grossa fetta di popolazione tra i 40 e i 50 anni, periodo in cui il reddito è di solito al livello massimo e si tende a spendere molti soldi per figli, ad esempio.

In più, una massa importante di over-65 pesa anche sui conti pubblici in termini di costi sanitari e di pensioni. Non è un caso che l’equilibrio finanziario dei programmi di welfare cominci a scricchiolare proprio quando i baby boomers si ritirano dal mercato del lavoro.

E questo trend influenzerà anche il mercato immobiliare. Le persone anziane tendono a volere case più piccole, più vicine alle città e alle strutture sanitarie. E certamente, questo peserà sul mercato delle case più grandi, magari in periferia, ma probabilmente aiuterà la compravendita degli appartamenti del centro città. Quindi, nel complesso, l’invecchiamento della popolazione in genere porta meno spesa corrente e significa anche una crescita più lenta dell’economia in prospettiva.

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Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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