Borse, la paura non fa breccia

Wall Street non si preoccupa più delle crisi geopolitiche e fa partire le ricoperture. L’Europa, dopo il nervosismo tenta il rimbalzo. Milano guadagna lo 0,65%. Salgono il lusso e le utility. Fiat corre ancora. 

Marco Caprotti 18/07/2014 | 17:46
Facebook Twitter LinkedIn

Wall Street sta viaggiando con il segno più. Le ricoperture, dopo il calo di ieri, sembrano prevalere sul panico legato all’invasione via terra di Gaza da parte di Israele e al missile che ha abbattuto nell’est dell’Ucraina un aereo con a bordo 295 persone. Visto il fermento geopolitico, i due dati macroeconomici odierni  sono passati in secondo piano. La foto sullo stato di salute della congiuntura americana è contrastante. Il superindice dell’economia è cresciuto in giugno dello 0,3% rispetto al mese prima a 102,2, sotto le attese del mercato che erano di un +0,5%. Calo a sorpresa, invece, per l’indice di fiducia dei consumatori americani misurato dall'Università del Michigan. Secondo la stima preliminare, l'indicatore si è attestato a 81,3 punti in calo di 1,2 punti rispetto a giugno. Il dato è peggiore delle attese degli analisti che si aspettavano un miglioramento di 1,5 punti.

Europa nervosa
Nel Vecchio continente le crisi geopolitiche hanno tenuto banco, spingendo le vendite sulle Borse di Eurolandia. La situazione è tornata tranquilla grazie alla salita di Wall Street e alcuni listini hanno anche tentato il rimbalzo. 

A Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato +0,65%, seduta di corsa per Salvatore Ferragamo dopo un report positivo di Exane, che giudica l'azienda sottovalutata agli attuali prezzi di Borsa rispetto ai competitor. Acquisti anche su A2A (che veniva da alcuni giorni all'insegna delle vendite) e su Fiat, che ha cavalcato ancora la crescita delle immatricolazioni Ue a giugno e le indiscrezioni (smentite) su un'aggregazione con Volkswagen. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures