Oro, meglio non farsi abbagliare

Il recente rimbalzo del metallo giallo sembra più frutto della speculazione che l’inizio di un nuovo ciclo rialzista. L’argento, invece, potrebbe sfruttare la ripresa economica.

Valerio Baselli 24/02/2014 | 12:35
Facebook Twitter LinkedIn

L’oro è tornato a correre. Dopo il 25% lasciato per strada nel 2013, il lingotto è balzato del 10% circa da inizio anno, passando da 1.204 a 1.333 dollari l’oncia (dati al 24 febbraio). Che sia l’inizio di un nuovo rally, per una delle asset class più performanti del primo decennio del 2000? È sempre difficile fare previsioni sull’oro, essendo per sua natura una classe di attivo senza valore intrinseco, ma anche questa volta gli operatori sembrano avere le idee chiare.

Non ci sono le condizioni per un nuovo boom
“Ritengo che questo rimbalzo rappresenti più un trend di breve periodo che una vera ripresa”, commenta Viktor Nossek, responsabile della ricerca di Boost Etp. “Potrebbe continuare ancora per qualche settimana, ma sul lungo periodo non sono così ottimista. I fondamentali ci dicono che non ci sono le premesse per un nuovo ciclo rialzista per l’oro: l’economia americana è in ripresa, l’inflazione è contenuta e il tapering della Fed è ormai partito”.

“Il boom del valore aurifero vissuto nel primo decennio del 2000 è stato più che altro frutto della finanziarizzazione del metallo giallo”. Grazie alla diffusione degli Etc l’oro, come anche altre materie prime, è diventato improvvisamente facilissimo da comprare, e questo entusiasmo ha in qualche modo contribuito all’esplosione del metallo giallo tra gli investitori. “Questo effetto, però, sembra ormai essere finito”, prosegue Nossek. “Inoltre, con i mercati azionari in rialzo, gli investitori non hanno una vera ragione per acquistare oro, da sempre una copertura in momenti di discesa. Anche le Banche centrali, quelle emergenti in primis, hanno diminuito i loro acquisti di oro fisico e il trend proseguirà quest’anno”. La tabella sottostante mostra come gli acquisti netti degli istituti centrali nel 2013 siano stati in discesa rispetto ai due anni precedenti.


Fonte: World Gold Council

Un affare per speculatori
Ma allora chi sta comprando oro oggi? “Penso che siano soprattutto i cosiddetti investitori opportunisti, gli speculatori, che vedono un’opportunità di breve periodo. In questo caso parlo in particolare di hedge fund”, afferma l’analista di Boost. Non sembra quindi un caso che, nonostante il rimbalzo del valore aurifero, gli Etp sull’oro abbiano segnato a gennaio deflussi netti a livello globale per 900 milioni di dollari. Come dire, non sono stati loro a trainare le performance.

Opportunità argento
Quando si parla di metalli preziosi si pensa subito all’oro, ma non bisogna dimenticarsi anche del suo fratello minore, l’argento. “L’argento è sceso del 35% l’anno scorso, probabilmente troppo. Oggi pensiamo che sia sottovalutato. Inoltre, a differenza del metallo giallo, presenta anche un forte utilizzo industriale che lo lega alla ripresa economica”, conclude Nossek.

Clicca qui per visualizzare tutti gli Exchange traded commodity dedicati ai metalli preziosi disponibili in Italia.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

LEGGI ALTRI ARTICOLI SU
Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures