Cosa fare dell’outlook

Fioccano le previsioni economiche sul prossimo anno, ma non è il caso di cambiare drasticamente i propri investimenti.  

Dario Portioli, CFA 18/12/2013 | 10:44
Facebook Twitter LinkedIn

Come ogni anno, tra dicembre e gennaio numerose case di gestione e di ricerca pubblicano le proprie previsioni sull’andamento dei mercati per i successivi 12 mesi. E’ un’occasione importante per conoscere le aspettative dei principali operatori del mercato e, dunque, come questi posizioneranno le loro ingenti risorse finanziarie. Ma qual è il miglior utilizzo di queste previsioni da parte di un investitore individuale?

Lettura critica
Innanzitutto, è opportuno considerare che le previsioni hanno dei margini di errore. Si tratta di una considerazione ovvia, ma tanto più importante quanto più dinamica e incerta è l’evoluzione del mercato finanziario. Più in generale, però, bisogna considerare che l’outlook è solo uno dei pezzi che compongono il quadro informativo.

Pianificazione finanziaria
Nel decidere la composizione del portafoglio di investimenti, vengono generalmente seguite sei fasi, come descritte nella seguente tabella.

Processo di pianificazione portafoglio

Appare chiaro che lo scenario economico per il successivo anno ha un impatto solo marginale sulla gran parte delle fasi di cui è costituito il processo di pianificazione finanziaria. L’aspetto più sensibile all’outlook è chiaramente la formulazione delle “aspettative sui mercati” (terzo punto). Ma anche in questo caso, generalmente le aspettative sui mercati che alimentano il processo di pianificazione finanziaria guardano a un ciclo completo del mercato finanziario (quindi circa cinque anni), per cui l’outlook per il successivo anno dovrebbe avere comunque un impatto limitato.

Decisioni strategiche, decisioni tattiche
Per concludere, un processo strutturato di pianificazione finanziaria, simile a quello usato dai più importanti investitori istituzionali, è in grado di dare la giusta importanza a informazioni come quelle contenute negli outlook. In particolare, l’aspetto centrale è mantenere un’elevata coerenza tra obiettivi, relazioni strutturali esistenti tra le diverse classi di attivo e portafoglio strategico. Una volta centrata questa condizione, è poi possibile fare variazioni tattiche della composizione del proprio portafoglio di investimento, generalmente di dimensione modesta, per cogliere le opportunità di breve termine disponibili sul mercato.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Dario Portioli, CFA

Dario Portioli, CFA  è Senior Fund Analyst di Morningstar in Italia.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures