Ibm, dalla crescita alla stabilità

Il gruppo americano soffre la concorrenza nel segmento hardware e punta sui servizi IT e software per garantirsi margini di profitto più elevati. Il titolo ha pagato un'ultima trimestrale deludente e ora è scambiato a prezzi di mercato molto convenienti. 

Francesco Lavecchia 10/12/2013 | 14:50
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Il nuovo corso di Ibm promette stabilità ma non garantisce la crescita. Il gruppo americano ha diversificato la sua offerta focalizzandosi su segmenti con margini di profitto più elevati come quello dei software e dei servizi di Information Technology. In questo modo, grazie a soluzioni ritagliate sulle esigenze della clientela e alla stipulazione di contratti di lunga scadenza, Ibm riesce a generare flussi di cassa elevati e stabili nel tempo. Il punto debole della società americana, però, resta la crescita contenuta del fatturato.

Il PC non traina più le vendite
Negli ultimi cinque anni il giro d’affari è salito a un tasso medio inferiore al 3% e fino al 2017, secondo le nostre stime, la media è destinata ad abbassarsi ulteriormente attorno all’1,5%. “Diverse sono le cause che impediscono a Ibm di tornare a correre”, dice Grandy Burkeff, analista di Morningstar. “I vincoli di spesa ai budget statali limitano la domanda negli Stati Uniti e anche le richieste provenienti dal mercato cinese sono deboli.  Il personal computer è ormai diventato un bene difficile da differenziare e anche Ibm, che può vantare uno dei marchi più forti del settore tecnologico, soffre la concorrenza sul prezzo.” Il segmento hardware rappresenta una parte ancora molto significativa del giro d’affari del gruppo statunitense, ma il peso della componente software è in costante crescita.

Terzo trimestre deludente
Lavorare nella fornitura di servizi IT e software permette di fidelizzare la clientela e di anticipare le esigenze del mercato, e questo fa ben sperare in ottica di lungo periodo in quanto garantisce flussi di casa stabili nel tempo, oltre che a margini di profitto più elevati.  “Ibm ha sofferto i deludenti dati del terzo trimestre, in cui anche la domanda di quei prodotti e servizi a maggior valore aggiunto come i programmi di information management (programmi di gestione di database e data analystics) è stata molto debole. Le azioni sono quotate a prezzi di mercato al di sotto della nostra stima del prezzo obiettivo, che è pari a 208 dollari, e questo vale al titolo un rating Morningstar di quattro stelle”, conclude Burkett. 

 

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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