Etc, inflazione e contango

I replicanti sulle commodity possono proteggere il portafoglio dal caro-vita. Ma gli investitori devono stare attenti agli effetti collaterali.

Sara Silano 07/03/2011 | 14:58
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L’inflazione rialza la testa e le materie prime ripropongono il loro storico ruolo di copertura dal caro-vita. Rispetto al passato, gli investitori privati hanno ora la possibilità di metterle in portafoglio grazie agli Etc (Exchange traded commodities), che possono essere acquistati in Borsa come le azioni. Prima di agire, però è bene conoscere le dinamiche di mercato e le caratteristiche degli strumenti.

Al riparo dal caro-vita
Le commodity rappresentano un riparo dall’inflazione perché riflettono i cambiamenti nel costo delle componenti più volatili dell’indice dei prezzi, ossia il cibo e l’energia. Per questa ragione, le materie prime hanno avuto storicamente una correlazione positiva con l’inflazione e talvolta hanno ampliato i movimenti dei prezzi.

Meglio il lingotto
Per cogliere a pieno i benefici delle commodity, è necessario scegliere gli strumenti che replicano in modo più diretto il prezzo del bene fisico, come ad esempio gli Etc che hanno come sottostante i lingotti d’oro o d’argento. In questo caso, il valore è strettamente legato alla quotazione spot del metallo (il prezzo per la consegna immediata), che può essere convertito in euro se la negoziazione è in valuta diversa (di solito il dollaro). 

Attenti al contango
In tutti i casi differenti dalla replica fisica, intervengono altri fattori che possono far sì che il rendimento dell’investitore differisca, anche sensibilmente, dalla quotazione della materia prima. La maggior parte degli Etc sono emessi a fronte dell’investimento in derivati su commodities, non essendo possibile possedere direttamente il bene fisico, e sono collateralizzati, ossia hanno uno strumento, generalmente un titolo di Stato, che funge da garanzia. Il rendimento deriverà, quindi, non solo dal prezzo spot della commodity, ma anche dall’interesse, che si ottiene dall’investimento nel collaterale, e dalle attività di sostituzione dei future (per mantenere la posizione l’Etc deve vendere il contratto in scadenza e comprarne uno nuovo).

Quest’ultima componente ha acquistato peso negli ultimi anni, perché l’incremento continuo dei prezzi delle materie prime ha fatto sì che i nuovi contratti future sottoscritti dagli Etc siano stati generalmente più costosi di quelli in scadenza. In termini tecnici si parla di contango per definire una curva dei future con inclinazione ascendente. Il rendimento generato dall’attività di sostituzione dei derivati (detto rolling) è quindi negativo, perché si vende a un prezzo più basso di quello di acquisto del nuovo future. Ne consegue che un Etc non a replica fisica può registrare una performance inferiore a un indice basato sui prezzi spot.

Indici spot e future
Un’analisi di Morningstar mostra che il Dow Jones-UBS commodity spot index ha guadagnato il 214,5% dal 2000 al 2009, mentre la sua versione basata sui future è salita “solo” del 50,8%. Un ruolo importante nella sotto-performance hanno avuto le attività di sostituzione dei contratti in scadenza da parte degli Etc, in un contesto di incremento delle quotazioni delle commodity. Infatti, il divario tra i due benchmark diventa significativo a partire dalla fine del 2005, quando negli Stati Uniti è esplosa la popolarità di questi strumenti.

Cosa mettere in portafoglio
Per concludere, le materie prime rimango una buona difesa dall’inflazione e gli Etc possono essere un valido strumento per inserirle in portafoglio. Tuttavia, solo la replica fisica permette di trarre vantaggio a pieno della natura non correlata con altre classi di investimento delle commodity, perché nella replica con derivati intervengono altri fattori che influiscono sul rendimento e possono ridurre i benefici della diversificazione. Nel caso non esistano Etc “fisici”, per contenere gli effetti negativi del contango si può optare per gli Etc “forward”, che hanno come sottostante dei contratti future con scadenze più lunghe (e che quindi effettuano meno operazioni di sostituzione).

Il contango non è una situazione permanente dei mercati delle materie prime, ma è stato molto frequente negli ultimi tempi. E’ bene quindi aver ben presente il significato di questo termine, così come è importante rispolverare quello di “inflazione”. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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