Se la polizza diventa una prigione

La crisi finanziaria è passata, ma i sottoscrittori di alcune unit linked sono rimasti imbrigliati dentro.

Sara Silano 10/02/2011 | 14:21
Facebook Twitter LinkedIn

Abbiamo ricevuto nelle ultime settimane alcune e-mail da parte di investitori che hanno sottoscritto una polizza assicurativa durante la crisi finanziaria e ora vorrebbero uscire, ma la banca o il promotore dicono che non è possibile riscattare.

Per rispondere abbiamo indagato meglio su alcuni di questi strumenti. Diverse mail ci segnalano il caso di Aig Foundation formula (oggi Alico), una unit linked a vita intera, lanciata da Alico wealth management, che è stato fino al 2010 il ramo vita irlandese del colosso assicurativo American international group (Aig), noto per il ciclone subprime e il salvataggio operato dall’amministrazione statunitense quando ormai era sull’orlo del baratro. Dal 1° novembre 2010, la società è stata acquistata da MetLife, compagnia assicurativa presente in oltre 60 Paesi nel mondo. Come si legge sul sito di Alico, il collocamento dei Foundation formula è stato sospeso dal 15 gennaio 2010.

Situazione straordinarie
Le unit linked si caratterizzano perché le prestazioni finanziarie e assicurative dipendono dall’andamento di uno o più fondi interni. Nel corso del 2009, Alico wealth management ha inviato ai sottoscrittori una serie di lettere per informarli di varie situazioni straordinarie che si erano create. In alcuni casi, sono state sospese “temporaneamente” tutte le operazioni di investimento e disinvestimento a causa delle condizioni di mercato, che limitavano la capacità dei gestori di generare liquidità e quindi far fronte alle richieste di riscatto. In altri casi, sono stati liquidati dei fondi interni; in altri ancora il profilo di rischio dell’investimento è cresciuto a tal punto da indurre a bloccare nuovi investimenti o passaggi tra fondi.

Bloccati nella polizza
Un investitore che abbia sottoscritto una polizza, il cui fondo interno è stato bloccato, non può in alcun modo riscattare. E’ bene ricordare che le unit linked a vita intera hanno una durata che coincide con la vita dell’assicurato, ma il contratto dà la possibilità di uscire anticipatamente (sostenendo un costo aggiuntivo). Questa clausola non vale se si verificano determinate situazioni eccezionali, come una drastica riduzione della liquidità del sottostante. In tal caso non ci sono vie di scampo: il sottoscrittore deve attendere il ritorno alla normalità o, ipotesi assai più probabile, la decisione dell’emittente di liquidare il prodotto. A quel punto rientrerà del capitale al valore del momento, che potrà anche essere inferiore a quello versato, a meno che non sia prevista una garanzia del capitale o un rendimento minimo.

Leggere i documenti
E’ chiaro che da una rapida lettura della scheda di presentazione della polizza non traspare nulla e il fatto che ci sia scritto che “il capitale può essere riscattato in qualsiasi momento” è rassicurante. Ma se si legge la documentazione legale, la complessità del prodotto e l’eventualità di provvedimenti straordinari decisi dalla compagnia sono contemplati. Il punto però è un altro: agli investitori questi prodotti sono stati presentati correttamente? Considerato che la compagnia assicurativa ha potuto contare su accordi distributivi che gli hanno permesso di accedere a una rete di oltre 5 mila promotori e di 800 sportelli, il collocamento è stato piuttosto agile, ma è avvenuto sempre verificando la coerenza del prodotto con il profilo dell’investitore e i suoi obiettivi?

Per chi è il prodotto
Una riflessione va fatta anche in merito alla costruzione di questi prodotti. Leggendo le comunicazioni periodiche inviate ai clienti tra il 2009 e il 2010, emerge che molti fondi interni hanno cambiato il profilo di rischio, oppure sono stati liquidati. E’ possibile che strumenti pensati per il lungo termine abbiano subito così tante variazioni nel giro di poco tempo? Anche per i sottoscrittori che non abbiano bisogno di riscattare, la prospettiva è di trovarsi con strumenti ben diversi da quelli inizialmente sottoscritti. In questi anni sono stati fatti passi importanti nella direzione di maggiori obblighi informativi nei confronti degli investitori, ma molto rimane da fare perché si arrivi a prodotti progettati, realizzati e distribuiti nell’interesse dei risparmiatori.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures