Gross prevede infatti un nuovo scenario economico all’orizzonte, caratterizzato da una lenta crescita economica, rendimenti per gli investitori più bassi che nel passato e un livello di disoccupazione e di inflazione più alto. Le ragioni che stanno alla base di questa nuova e prolungata tendenza sono la maggiore regolazione dell’economia
da parte dei governi, l’accesso più difficoltoso al credito e il crescente tasso di risparmio (che porterà quindi ad un abbassamento dei consumi).
Insomma, secondo Gross, Fowler e altri esperti, sta nascendo un vero e proprio nuovo ordine finanziario globale. Il vecchio schema, in cui tutto era trainato dalla domanda dei consumatori americani, i quali prendevano a prestito ingenti somme per comprare beni all’estero, è destinato a chiudersi nel breve periodo. I consumatori si sono infatti indebitati troppo e oggi le banche non sono più così disposte a concedere prestiti. Ora il rischio maggiore è quello di trasferire il debito insostenibile dai consumatori ai governi, aumentando i deficit pubblici e creando inflazione. Gross prevede inoltre il lento declino del dollaro come valuta di riserva col passare del tempo.
Molti analisti sono perplessi su queste previsioni, ma una cosa è sicura: la ripresa da questa crisi sarà molto più lenta rispetto alle passate recessioni. Ciò significa che sarà più difficile per il nostro portafoglio recuperare le perdite subite tra la fine del 2007 e l’inizio del 2009.
Ma allora come fare? I consigli degli esperti, Bill Gross in primis, sono semplici e precisi. Innanzitutto, risparmiare di più, pensando quindi al proprio tenore di vita futuro, anche in un’ottica previdenziale. Poi, selezionare quegli investimenti a costi più bassi; non solo con riguardo ai costi di gestione, ma anche alle commissioni e alle spese di transazione. È molto importante anche cercare di “pensare globale”, ovvero gli investitori dovrebbero investire maggiormente all’estero (Cina a India su tutti), cercando di diversificare così il proprio portafoglio ed essere meno dipendenti dalle sorti del dollaro. Bisogna comunque sempre tenere in mente che non esiste un’asset allocation corretta, ma essa cambia in base all’età e alla propensione al rischio. Infine, non bisogna sottovalutare il pericolo inflazionistico. A questo proposito, uno dei migliori modi di proteggere il proprio capitale dalla perdita di potere d’acquisto, è quello di tenere in portafoglio Btp indicizzati all’inflazione.
Ultima indicazione, evidenziata anche nel corso della Morningstar investment conference, è quella di non abbandonare l’azionario, puntando anzi su società che presentano buone prospettive di crescita nel lungo periodo. Storicamente, le fasi di mercato ribassiste sono degli ottimi momenti in cui investire. Comprando a saldo e aspettando, forse oggi più a lungo di ieri, un rialzo deciso dei listini.
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