Meglio non farsi sedurre dalla nicchia

I fondi dedicati a specifici temi di mercato spesso costano troppo, hanno vita breve e rischiano di mettere in confusione l’intero portafoglio. In alcuni casi, però, possono aiutare la diversificazione. 

Marco Caprotti 26/05/2017 | 09:22
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Chi se li ricorda i Bric? E i fondi dedicati a questa asset class? Magari sono nella memoria e nei portafogli di quegli stessi investitori che, in questi mesi, si stanno facendo sedurre dagli strumenti di investimento dedicati alla robotica o a uno dei tanti settori di nicchia che ogni anno le società di gestione cercano di coprire con nuovi prodotti. “Il fenomeno riguarda soprattutto gli asset manager attivi che sentono sempre di più la pressione degli specialisti della gestione passiva e hanno bisogno di nuove idee per attrarre i clienti”, spiega Russel Kinnel, direttore della manager reasearch di Morningstar. “Nella maggior parte dei casi si tratta di strumenti eccitanti e divertenti da acquistare sul momento ma che, nel medio e lungo periodo, possono mandare in confusione l’intero portafoglio se solo glielo si permette”.

Occhio ai costi e...
Il problema non è solo la rapidità con cui certe mode sul mercato passano lasciando i titoli e chi ha investito a languire. “Molti fondi di nicchia hanno costi più alti di quelli diversificati, dice Kinnel. “Spesso sono seguiti da manager che, all’interno della stessa casa di gestione, si occupano di altri prodotti e raramente possono contare sul supporto di team di analisti specializzati come invece accade per prodotti più popolari”.

Dal punto di vista delle case di gestione il lancio di un fondo di nicchia non sembra rappresentare un grande problema. “In base ai nostri dati si tratta di strumenti che, mediamente, hanno una vita di sette anni”, dice Kinnel. “Se lo strumento non diventa una hit nelle preferenze degli investitori viene venduto oppure viene fuso con un altro portafoglio oppure ancora vengono restituiti i soldi agli investitori”.

Possono servire se...
Tutto questo non significa che non si possano assolutamente avere fondi di nicchia in portafoglio. “A volte, come è accaduto per la biotecnologia, possono anticipare tendenze che poi diventeranno la quotidianità,” dice Kinnel. “In alcuni casi possono offrire una buona de-correlazione rispetto ad asset altri asset che si posseggono e, in questo senso, offrono delle opportunità di diversificazione. Ma devono comunque rappresentare una parte minoritaria del portafoglio”.

Nel caso in cui ci fossero troppe case di investimento fra cui scegliere un fondo dedicato a uno specifico tema, i consigli sono gli stessi che si danno quando si ha a che fare con strategie più tradizionali. “Un fondo può piacere, ma se la società che lo propone ha manager che si sono dimostrati poco capaci o non fa gli interessi dei suoi sottoscrittori, alla fine il conto sarà salato”, dice Kinnel. “Nel lungo periodo i buoni fondi delle pessime case di gestione finiscono male, mentre quelli mediocri delle migliori fund company sono capaci di dare discreti risultati”. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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