Gestori, migliora il sentiment sull’Europa

I fund manager guardano oltre la volatilità di questi giorni e scommettono sulle prossime misure espansive della Bce e della Bank of Japan. Forti pressioni al rialzo per il dollaro.  

Sara Silano 17/12/2014 | 09:47
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Gli investitori non si fanno spaventare dalla volatilità dei mercati e si dicono più ottimisti sulle Borse europee nei primi sei mesi del 2015. E’ quanto emerge dall’ultimo sondaggio mensile condotto da Morningstar tra le principali case di investimento che operano in Italia a cui hanno partecipato 28 fra asset manager e strategist. 

Nel complesso, il Morningstar Italy Investment Sentiment index (MIISI), costruito sulla base delle probabilità attribuite a diversi scenari (mercati in salita, stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi, indica uno scenario più positivo per i mercati azionari sviluppati rispetto agli emergenti. Restano, invece, sostanzialmente invariate le previsioni per i titoli governativi e il cambio euro/dollaro.

Più fiducia sull’Europa
A dicembre, l’indice di sentiment sulle Borse europee sale a 63,92 punti dai 58,3 di novembre (dove 100 rappresenta la massima certezza di rialzo e 0 di ribasso). I gestori guardano oltre la volatilità generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale europea. Nell’ultima riunione, l’istituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettative ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento monetario. Tuttavia, ha dichiarato che farà una nuova valutazione all’inizio del 2015 sui risultati degli stimoli, l’espansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazionistiche, impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire l’economia. Di conseguenza, provvedimenti non convenzionali potrebbero già essere presi nel primo trimestre, anche in considerazione della revisione al ribasso delle prospettive di crescita.

In Italia attesa per le riforme
Aumenta a dicembre anche la fiducia su Piazza Affari, passando da 57 a 60,69 punti. La Borsa di Milano tende ad amplificare l’andamento di quelle dell’area euro per la forte concentrazione sui titoli finanziari. Inoltre, i gestori seguono con attenzione l’evoluzione delle riforme del mercato del lavoro, della giustizia e della costituzione.

Usa, consumi in aumento
A dicembre rimane sostanzialmente stabile intorno ai 60 punti l’indice MIISI su Wall Street. E’ possibile che nel breve periodo, la Borsa americana attraversi una fase di consolidamento dei guadagni realizzati nei mesi scorsi, ma nel medio le prospettive rimangono favorevoli. In particolare, la ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe traslarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento, tempo libero e ristoranti), principali beneficiari dell’aumento del potere di acquisto. Dal punto di vista dei mercati azionari, dicono gli esperti, questo dovrebbe tradursi in una sovraperformance del mercato azionario, come è storicamente accaduto in passato.

Lo yen debole fa bene a Tokyo
La Borsa giapponese è quella che raccoglie più consensi a dicembre, anche se l’indice di sentiment cala leggermente rispetto a novembre, passando da 66,8 punti a 65,36. Come in Europa, l’attenzione è rivolta alle prossime decisioni della Banca centrale per stimolare l’economia. I gestori sono anche convinti che il deprezzamento dello yen contro le principali divise continuerà a favorire le esportazioni e di conseguenza i titoli delle aziende che operano a livello internazionale.

Emergenti, valutazioni attraenti
E’ in lieve aumento a dicembre l’indice MIISI sui mercati emergenti, che si attesta a quota 58,64 punti dai 57,67 di novembre. Come si legge in una nota di East Capital, “diversi mercati-chiave in Asia (ad esempio la Cina, l’India e l’Indonesia) stanno attuando importanti riforme”. Inoltre, i mercati emergenti presentano valutazioni relativamente interessanti rispetto a quelli sviluppati e al di sotto dei massimi storici. Infine, le aziende delle aree in via di sviluppo presentano interessanti rendimenti da dividendi.

Politiche monetarie divergenti
Gli indici MIISI sul mercato obbligazionario si confermano moderatamente negativi. Il basso tasso di inflazione, in particolare nell’area euro, aumenta la diffidenza degli investitori verso la capacità delle banche centrali di fare fronte al problema. Per questa ragione, i gestori sono convinti che la Bce manterrà i tassi ai minimi ancora per lungo tempo, così come la Bank of Japan, mentre negli Stati Uniti, la Fed potrebbe alzarli intorno a metà 2015 ed è attesa una stretta anche in Inghilterra. Nel nuovo anno, dunque, si assisterà a una divergenza delle politiche monetarie, che riflette la diversa fase del ciclo economico nelle varie parti del mondo.

Dollaro più forte
L’indice MIISI sul rapporto di cambio tra euro e dollaro risale da 32 punti a 35,48, ma rimane in territorio ribassista. La forza del biglietto verde è considerata dai gestori un tema-chiave nel 2015. Le pressioni al rialzo sono numerose, tra cui l’allentamento monetario in Giappone e quello atteso in Eurolandia, oltre al ribasso del prezzo del petrolio.

Hanno partecipato al sondaggio, condotto tra l’1 e il 9 dicembre, 28 gestori e strategist delle principali case di gestione e intermediazione operanti sul territorio. I partecipanti appartengono alle seguenti società: Aletti Gestielle Sgr, BNP Paribas IP, BNY Mellon IM, CFO Sim, East Captial, Ersel AM, Exane Derivatives, FIA AM, Financière de l’Echiquier, FXCM, Invest Banca, Investec AM, Investitori Sgr, La Française, Lemanik AM, M&G Investments, MoneyFarm Sim, Petercam IAM, Pioneer Investments, Sella Gestioni, Syz AM, Threadneedle Investments, Union Bancaire Privée, VG AM.

Morningstar Italy Investment Sentiment Index (MIISI)
Il Morningstar Italy Investment Sentiment Index (MIISI) è un indice di sentiment elaborato dal team locale di analisti di Morningstar. È basato su un questionario inviato ogni mese alle principali case di gestione e intermediazione italiane ed estere alle quali viene chiesta una previsione a sei mesi sui principali mercati azionari, obbligazionari e valutari. In particolare, gli intervistati devono esprimere il loro livello di confidenza rispetto a tre scenari di mercato (in crescita, stabile e in discesa). I risultati vengono aggregati al fine della costituzione dell’indice. I segmenti sono dieci: mercati azionari europei, italiano, statunitense, giapponese e emergenti; titoli di stato decennali tedesco, statunitense, italiano e debito emergenti; cambio euro/dollaro. Per ciascun segmento il valore massimo è 100 (certezza della crescita del mercato) e il valore minimo è 0 (certezza del ribasso). La base è 50, che indica una posizione neutrale o di mercato stabile.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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