Shopping di lusso

Lvmh ha la fama di grande cacciatore, ma il mercato specula su altre operazioni di fusione e acquisizione nel settore. Quali potrebbero essere le prossime prede e predatori.  

Marco Caprotti 23/09/2014 | 09:48
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Il lusso si trasforma in un’opportunità speculativa. Soprattutto per chi crede alla possibilità di fusioni e acquisizioni nel settore. I segnali in questo senso non mancano. Gli analisti di Mediobanca hanno da poco pubblicato una nota in cui spiegano che il ritorno delle indiscrezioni sull’interesse di Permira per la casa di moda di Roberto Cavalli ha riacceso i riflettori sul comparto in un’ottica di fusioni e acquisizioni. “Come avevamo commentato al momento dell’integrazione tra Lvmh e Loro Piana, vediamo valore nelle fusioni e acquisizioni in alcuni brand italiani come Ferragamo, Yoox e Cucinelli, sulla base sia del posizionamento di mercato accattivante del brand (Brunello Cucinelli), sia della struttura azionaria frammentata (Ferragamo e Yoox)”, dicono gli esperti di Piazzetta Cuccia, ricordando che l’operazione di acquisizione del 20% di Versace da parte del fondo Blackstone è avvenuta a un multiplo di 2,2 volte le vendite e 15,2 il rapporto entreprise value/ebitda. La cessione del 60-80% di Cavalli a Permira potrebbe valutare la società 450 milioni di euro, su un ebitda 2013 di 25 milioni e 201 milioni di ricavi (margine del 12,4%), il che significa un multiplo di 18 volte l'ebitda 2013. Un valore “allineato alla media delle quotate italiane Brunello Cucinelli, Ferragamo, Tod’s e Prada, compreso in una forchetta tra 14,5 e 23,3”. In base ai numeri, il settore tratta a 15,1 volte l’ev/ebitda 2014 e a 29,5 il Pe (price earning) 2014.

Lvmh prende ancora la mira
Per individuare possibili prede, dicono gli analisti, bisogna seguire le mosse della solita Lvmh. Da 25 anni (da quando cioè è guidata da Bernard Arnault), il colosso del lusso si è guadagnato la reputazione di grande cacciatore di occasioni. Negli ultimi 10 anni ha speso più di 11,6 miliardi di dollari in acquisizioni. E, secondo uno studio di Sanford C. Bernestein, oggi avrebbe a disposizione 10 miliardi di euro da spendere per portare avanti operazioni di questo tipo. Questa potenza di fuoco ha convinto i proprietari di Hermès a bloccare le loro quote in una holding per proteggerle da un takeover. Una possibilità tutt’altro che remota, dopo che Arnault ha iniziato ad accumulare azioni della storica società francese senza che la proprietà lo sapesse.

Secondo Exane Bnp Paribas, il prossimo obiettivo di Lvmh potrebbe essere Ferragamo, che verrebbe via per poco più di 3,8 miliardi di euro. Una cifra decisamente più bassa rispetto a quella che dovrebbe sborsare per altri possibili target come Burberry (8,5 miliardi) o Tiffany (10 miliardi)

Frau non sta in poltrona
Il gruppo ha annunciato che continuerà a valutare nei prossimi anni nuove aggregazioni, assieme alla casa madre Haworth, anche se prima dovrà digerire il passaggio del controllo da Charme alla società statunitense. “Dopo l’acquisizione di Simon che abbiamo fatto lo scorso anno, adesso stiamo, insieme a Haworth, gestendo un’acquisizione - quella del nostro gruppo - che è molto grande”, ha spiegato l’amministratore delegato, Dario Rinero. “Saremo pronti, magari in un futuro, per poter guardare ad altre opportunità. Credo che la cosa più importante che posso dire è che questo gruppo è stato messo insieme come elemento catalizzatore di aggregazione”. Anche perché, ha spiegato, ci sono ancora capacità e opportunità. “Nei prossimi anni credo che Haworth, assieme a noi, guarderà alla possibilità di continuare ad aggregare marchi eccellenti e prodotti di qualità, con grandi opportunità sui mercati internazionali, meglio se Made in Italy”. 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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