Scontrini di alta gamma per cinesi e russi

Il Tax free shopping continua a crescere (+8% nel 2013). Lo scenario però sta cambiando a causa della debolezza economica di Mosca e delle tensioni geopolitiche.  

Marco Caprotti 26/09/2014 | 10:07
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Bene i cinesi, ma i russi spendono meno. E’ questa, in estrema sintesi la fotografia scattata dalle ultime analisi sugli acquirenti di beni di lusso in Italia. Secondo Global Blue (società specializzata nel fornire servizi connessi allo shopping dei turisti stranieri) il Tax free shopping in Italia ha continuato a crescere, chiudendo il 2013 con un +8% e uno scontrino medio di 723 euro. A trainare il mercato sono i globe shopper russi e cinesi, che da soli hanno realizzato il 48% degli acquisti Tax free del 2013. I primi sono in testa, con il 27%, i secondi seguono con il 21%. I cittadini del Paese del Dragone hanno fatto però registrare la crescita più elevata, +20% rispetto all’anno precedente. Le altre nazionalità di turisti, che seguono a notevole distanza, sono gli americani (6% del mercato Tax free) e i giapponesi (5%).

Gelata russa
Lo scenario, però, sta cambiando e i russi non mettono più mano al portafoglio come solevano fare. Secondo le stime diffuse durante un convegno sul mercato russo del lusso organizzato da Altagamma, questo segmento subirà quest’anno una frenata del giro d’affari compresa tra il 4% e il 6%, risentendo dell’andamento del prodotto interno lordo che rimarrà al palo (secondo le previsioni di Mosca dovrebbe registrare un progresso dello 0,5%, ma le istituzioni finanziarie internazionali parlano di crescita nulla). In particolare, nel 2014 i ricavi dei prodotti di alta gamma registreranno un calo del 4-6% rispetto ai 5,8 miliardi di euro registrati nel 2013, quando la crescita era stata pari al 5%. Anche estendendo il perimetro alle altre categorie di prodotti e servizi di lusso, i ricavi scivoleranno ugualmente del 4-6% rispetto ai 7,5 miliardi del 2013. Mosca e San Pietroburgo rimarranno le prime città per i consumi, rappresentando rispettivamente il 59% e il 16% del giro d’affari complessivo della Russia.

La situazione geopolitica, per altro, non aiuta, tanto è vero che proprio nelle ultime settimane anche il rublo si è fortemente indebolito, accusando il contraccolpo della crisi in Crimea. Il mercato russo del lusso, tra l’altro, è destinato a subire anche il contraccolpo delle recenti restrizioni introdotte dal governo di Mosca sugli acquisti online dall’estero: la soglia per il duty-free sarà, infatti, abbassata da mille euro a 150 euro, in modo da favorire il consumo interno.

Una lunga crisi
Dal convegno è emerso che anche il consumo dei cittadini russi nell’Unione europea nei primi cinque mesi del 2014 è drasticamente calato rispetto allo stesso periodo 2013. Secondo Global Blue, l’Italia e la Francia hanno accusato un ribasso del 12,8%, la Germania del 15,8% e la Gran Bretagna del 20,1%. Secondo Armando Branchini, vicepresidente di Fondazione Altagamma alcuni negozi milanesi hanno accusato cali delle vendite ai russi fino al 50%. Branchini ha commentato che “più della crisi politica, destinata a passare, saranno le fragilità strutturali dell’economia russa a condizionare i consumi di alta gamma ancora per molti anni. Si prevede un miglioramento nel 2017, quando sarà effettiva la riduzione dei dazi sulle categorie di prodotto più coinvolte nel segmento. La base attuale dei consumatori non dovrebbe ridurre la sua capacità di spesa, ma l’incognita sarà se la platea di consumatori russi si amplierà o meno”.

In Russia, in effetti, secondo diversi osservatori, la politica condotta da Vladimir Putin ha creato un ceto medio, ma non una vera borghesia. In pratica, manca una classe benestante.

Lo scontrino mondiale
Nel 2013 la spesa di Tax free shopping relativa alle prime dieci nazionalità è aumentata complessivamente dell’8%, arrivando a rappresentare i due terzi delle transazioni Tax free effettuate nel mondo. Nella top ten 2013 dei globe shopper stilata da Global Blue sono entrate Arabia Saudita, Emirati Arabi e Hong Kong, dopo che nel 2012 avevano fatto il loro ingresso in classifica Thailandia e Malesia. La Cina risulta ancora una volta la nazione che effettua più acquisti nel mondo e che registra la spesa più elevata. “Nei prossimi dieci anni riteniamo che gli acquisti da parte dei globe shopper cinesi continueranno ad aumentare, sebbene a un ritmo lento”, dice il report. Tuttavia non esiste solo la Cina.

Il popolo dei globe shopper sta crescendo sempre più in tutto il mondo e stiamo assistendo all'ingresso di nuovi Paesi nella top ten. Questi sono i mercati a cui devono guardare le aziende che operano nel settore del lusso”. Nel dettaglio, secondo i dati Global Blue, nel 2013 i cinesi rappresentano la prima nazionalità a livello globale per acquisti di Tax free shopping (27% del mercato totale), seguiti dai russi (17%). In particolare nonostante abbiano effettuato un numero maggiore di transazioni rispetto ai globe shopper cinesi, i russi hanno fatto registrare una spesa complessiva inferiore in quanto più propensi ad acquistare prodotti di moda e abbigliamento, che hanno in media un costo inferiore rispetto a orologi e gioielli, più popolari invece tra i turisti cinesi. 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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