Il countdown preoccupa le Borse

I mercati internazionali sono cauti in attesa di novità dal fronte del fiscal cliff e da quello del debito europeo. Gli operatori, intanto, studiano le stime per l'anno prossimo. 

Marco Caprotti 28/12/2012 | 11:51
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I mercati mondiali sembrano trattenere il fiato in attesa di avere indicazioni su come gli Stati Uniti eviteranno il precipizio fiscale e in che modo l’Europa risolverà la crisi del debito governativo. L’indice Msci World nell’ultimo mese (fino al 27 dicembre e calcolato in euro) ha guadagnato lo 0,7% (portando a +13,5% la performance da inizio anno).

Un atteggiamento prudente dettato dalla possibilità che gli Usa vadano in recessione se non saranno in grado di sistemare il deficit prima che, a gennaio, partano i tagli automatici alla spesa pubblica. Una situazione che peggiorerebbe con la fine degli sgravi fiscali promossi nell’era Bush e che può far finire il paese nel fiscal cliff. Resta poi da risolvere il problema del debito dei paesi periferici dell’Europa. La Bce si è impegnata ad acquistare i bond degli stati che chiederanno aiuto e che si impegneranno a risanare i conti. Ma per molti paesi non è facile far digerire ai propri cittadini misure definite da lacrime e sangue e nel contempo, dare l’impressione di aver rinunciato alla propria sovranità.

Le stime
In attesa degli eventi gli operatori ragionano sulle previsioni per l’anno prossimo. Secondo l’agenzia di rating Fitch, l’economia mondiale quest’anno si espanderà del 2%, per poi accelerare nel 2013 e nel 2014 (segnando rispettivamente +2,4% e +2,9%). In precedenza l’agenzia aveva stimato una crescita del 2,1% nel 2012 e un Pil in progresso del 2,6% e del 3% nei due anni successivi. L’area euro si contrarrà quest’anno dello 0,5%, nel 2013 sarà in stagnazione (-0,1%) e nel 2014 vedrà una modesta ripresa (+1,2%).  La contrazione di Eurolandia e dell’economia giapponese, assieme a una crescita più debole del previsto nei grandi Paesi emergenti come Brasile e India nel terzo trimestre 2012 “mettono in evidenza le debolezze e i rischi al ribasso che l’economia globale si trova a far fronte”, spiega Fitch nel suo Global Economic Outlook. Nel documento si prevede che le economie avanzate cresceranno quest’anno dello 0,9%, per poi segnare +1,2% nel 2013 e +1,9% nel 2014. L’agenzia di rating ha mantenuto le stime di crescita per gli Stati Uniti del 2012 e del 2013 a +2,3% e +2,8%.

La Cina, nel frattempo, si candida ad essere uno dei motori della congiuntura globale l’anno prossimo. Secondo i dati comunicati dalla Banca mondiale il prodotto interno lordo della prima economia emergente dovrebbe crescere dell’8,4% durante il 2013 contro una precedente stima limitata all’8,1%. E’ l’effetto, fanno rilevare gli osservatori, delle misure di stimolo decise dal governo di Pechino. Una serie di iniziative tra cui il taglio dei tassi d’interesse e l’approvazione di un piano d’infrastrutture per circa 15 miliardi di dollari.

 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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