Quanto è importante il turnover

Non ha il valore predittivo del rating Morningstar o dei costi, ma il tasso di rotazione è rilevante per capire la strategia del gestore.

Russel Kinnel 17/08/2012 | 09:41
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Turnover nel linguaggio della finanza significa quante volte i gestori ruotano il loro portafoglio. Un tasso annuo del 100%, ad esempio, indica che il manager ha ruotato un ammontare di titoli pari al totale del patrimonio netto. Questo, però, non vuol dire che ha cambiato tutte le sue partecipazioni, perché potrebbe averne tenute la metà e girato le altre per due volte. 

Un’analisi condotta da Morningstar dal 2000 ad oggi (sui fondi americani, Ndr,) mostra che il turnover ha una minor capacità predittiva rispetto ad altri indicatori come i costi, le stelle o la durata dei gestori. Nel dettaglio, questo indicatore ha una certa validità per i comparti azionari, mentre scegliere i bilanciati con più bassa rotazione di portafoglio potrebbe addirittura compromettere i risultati. Non c’è alcuna influenza, infine, nelle categorie obbligazionarie.

Alla larga da alti turnover
Consideriamo ora il tasso di successo, inteso come la probabilità che un fondo con più basso turnover viva più a lungo o sovraperformi. Il success ratio del quintile di azionari Usa con la minor rotazione di portafoglio si è comportato di poco meglio dei quintili successivi. La situazione cambia quando si osservano i quintili con più alto turnover, dove il tasso di successo crolla. I dati suggeriscono che l’investitore può ottenere risultati migliori se sta alla larga dai fondi con alto turnover, che sono penalizzati da maggiori costi di transazione.

Per gli azionari internazionali, il turnover è un indicatore più potente, con tassi di successo decisamente maggiori per i quintili con valori più bassi. 

Il turnover è generalmente usato come proxy per i costi di transazione, ma ha dei limiti. Questi ultimi infatti sono influenzati da diversi fattori, oltre il tasso di rotazione, quali i volumi di scambio, la liquidità dei titoli e il loro momentum (ossia la fase in cui si trovano). Altri elementi da considerare sono le dimensioni patrimoniali del fondo e la tipologia di azioni. Ad esempio, le small cap hanno costi di negoziazione maggiori. Nella scelta di comparti azionari large cap value o bilanciati, probabilmente il turnover ha poca rilevanza, mentre ne ha di più nel caso di small cap o fondi orientati alla crescita (cosiddetti growth fund), per i quali anche una sola transazione può avere un impatto sul prezzo.

Indicatori a confronto
Comparando il tasso di successo di altri indicatori con quello del turnover, si può capire il ruolo di quest’ultimo. Il Morningstar rating e i costi hanno una capacità predittiva maggiore. Per esempio, gli azionari Usa 5 stelle hanno il 30% di probabilità in più di fare meglio dei tre stelle. Questa percentuale sale al 60% se sono anche quelli con commissioni più basse. Anche la durata in carica del manager dà risultati migliori. Il tasso di rotazione si comporta, però, leggermente meglio rispetto all’active share, che misura quanto si distacca il fondo dal suo indice di riferimento.

Il turnover è utile per capire la strategia del fondo. Rivela se il manager ha realmente una visione di lungo termine oppure dichiara solo di averla. E’ possibile che ci sia un alto tasso di rotazione anche in fondi dove le principali posizioni non cambiano molto. Ciò accade perché il manager può decidere di vendere progressivamente quando il titolo raggiunge il suo valore equo o incrementare quando se ne allontana.

Sintesi e traduzione a cura di Sara Silano.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Russel Kinnel  Russel Kinnel is Morningstar's director of mutual fund research. He is also the editor of Morningstar FundInvestor, a monthly newsletter dedicated to helping investors pick great mutual funds, build winning portfolios, and monitor their funds for greater gains. (Click here for a free issue). Mr. Kinnel would like to hear from readers, but no financial-planning questions, please. Follow Russel on Twitter: @russkinnel.

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