Etf a confronto: Msci EM Asia

Partendo dalle ricerche Morningstar, abbiamo messo a confronto i diversi replicanti dell’indice dedicato al continente asiatico.

Valerio Baselli 30/07/2012 | 11:25
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Nonostante la crisi che opprime l’economia mondiale, l’Asia continua a marciare di buon passo. L’indice Msci della regione ha guadagnato nell’ultimo mese l’1,3%, portando così la performance da inizio anno al 7,5% (fino al 27 luglio e calcolato in euro).

La locomotiva del continente asiatico resta la Cina. Il governo del colosso asiatico ha dichiarato all’inizio dell’anno l’obiettivo di una crescita del 7,5% per tutto il 2012. Uno dei fattori principali che contribuiscono al rallentamento della Cina è che la sua economia è in gran parte costruita sulle esportazioni, ma con il mondo sviluppato in recessione la domanda esterna ha iniziato ad asciugarsi. Per questo la Cina dovrà contare sempre più sulla domanda interna dalla propria classe media in pieno sviluppo.

L’economia della Corea del Sud è cresciuta drasticamente negli ultimi decenni. Secondo il settimanale inglese The Economist, vanta ora un Pil pro capite superiore a quello medio dell’Unione europea. Gran parte della crescita del settore privato è stata guidata da un sistema di conglomerati molto grandi (chiamati chaebol), che hanno avuto un enorme successo, come Samsung, LG e Hyundai. Le fortune della Corea del Sud, tuttavia, dipendono in larga misura dalla Cina, che è il più grande mercato per le sue esportazioni. Lo stesso discorso vale per Taiwan. La sua economia basata sulle esportazioni si è notevolmente ampliata negli ultimi decenni. La sua recente crescita, tuttavia, non è stata così forte come per alcuni dei suoi vicini. Il Pil è cresciuto ad un tasso annualizzato del 2,8% nel primo trimestre, dopo una crescita del 1,9% nel trimestre precedente.

Il tasso di crescita dell’India è stato del 5,3% (annualizzato) nel primo trimestre del 2012; una crescita robusta per gli standard globali, ma inferiore a quello a cui era abituato il paese negli anni precedenti. L’economia indiana è rimasta in gran parte chiusa, il che ha ostacolato lo sviluppo. Ad esempio, alcuni recenti progetti per permettere ai supermercati stranieri di operare nel paese sono stati bloccati a fronte di molte proteste.

L’indice
L’indice Msci Emerging Markets Asia Index è basato sulla capitalizzazione di mercato corretta per il flottante. È composto da 543 titoli quotati in otto paesi: Cina, India, Indonesia, Corea del Sud, Malesia, Filippine, Taiwan e Tailandia. L’indice copre circa l’84% della capitalizzazione di mercato di questi mercati. Viene rivisto trimestralmente e ribilanciato con cadenza semestrale. A partire da maggio 2012, i pesi dei paesi sono così ripartiti: Cina al 29,9%, Corea del Sud al 25,3%, Taiwan del 18,9%, India 10,3%, e la Malesia al 6,1%.

L’esposizione settoriale è ampiamente diversificata, con il segmento finanziario e quello tecnologico in testa, rispettivamente al 24,6% e 22,8%, seguiti dai beni di consumo (9,5%), materiali (9%), energia (8,8%) e settore industriale (8,2%). L’indice si presenta piuttosto eterogeneo, con i primi 10 titoli che costituiscono il 24% del totale.

db x-trackers MSCI EM Asia TRN Index
L’Etf utilizza la replica sintetica. Invece di detenere i titoli effettivi nell’indice, come in un Etf a replica fisica, il fondo stipula un contratto con un emittente di swap (in questo caso la controparte del fondo è Deutsche Bank) che consegna il rendimento dell’indice (meno una commissione) in cambio del rendimento del paniere collaterale. Questo basket è formato principalmente da azioni quotate, ma anche da obbligazioni corporate (circa il 13%). Il paniere viene prezzato ogni giorno. Secondo il prospetto informativo il fondo non può avere un’esposizione al rischio di controparte superiore al 10%, cioè il collaterale deve sempre valere almeno il 90% del fondo.

Questo replicante non paga eventuali distribuzioni di dividendi (vengono reinvestiti direttamente). Anche se è permesso farlo, non è al momento intenzione dell’emittente impegnarsi in qualsiasi attività di prestito titoli con gli asset del fondo. L’Etf ha un patrimonio di circa 1,1 miliardi di dollari.

Le commissioni totali, espresse dall’indice Ter, sono pari allo 0,65%.

Per leggere l’Etf Analysis completa, clicca qui.

iShares MSCI AC Far East ex-Japan
Il fondo utilizza la replica fisica per tracciare il benchmark. A fine giugno, il replicante contava 468 titoli, contro i 543 dell’indice. In determinate circostanze il fondo può anche utilizzare strumenti derivati ​​per raggiungere i suoi obiettivi. Il replicante è domiciliato in Irlanda e ha il dollaro statunitense come valuta di base. Al momento della stesura dell’articolo il patrimonio era di circa 2 miliardi.

La liquidità derivante dai dividendi delle azioni sottostanti viene trattenuta nel fondo fino al momento della distribuzione, che avviene su base trimestrale. Questa pratica può potenzialmente creare una differenza negativa tra i rendimenti, durante le fasi di mercato rialzista, visto che i dividendi non vengono reinvestiti nel fondo. Vale però anche il contrario.

Il fondo effettua l’attività di prestito titoli. Secondo iShares, nei 12 mesi terminati il 31 marzo 2012, il 9% del portafoglio in media è stato prestato e l’attività ha apportato 6 punti base di rendimento netto al fondo. iShares detiene il 40% delle entrate derivanti dal prestito titoli per sé, con cui importo che pagherà i costi associati a tale attività, e passa il 60% delle entrate al fondo. Prima di ottobre 2010, la divisione era di 50/50.

L’indice Ter è pari a 74 basis points.

Per leggere l’Etf Analysis completa, clicca qui.

Alternative
Altri Etf (non ancora coperti dalla ricerca Morningstar) che replicano lo stesso indice disponibili in Italia sono: Amundi Etf Msci Em Asia, Cs Etf (Ie) On Msci Em Asia, Lyxor Etf Msci Ac Asia Ex Japan, Powershares Ftse Rafi Asia Pacif Ex-Jap e Spdr Msci Em Asia Etf.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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