Etf a confronto: Leveraged Ftse Mib

Partendo dalle ricerche Morningstar, abbiamo messo a confronto i diversi replicanti a leva dedicati al mercato italiano.

Valerio Baselli 22/06/2012 | 15:33
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Gli Etf a leva (ovvero quei replicanti che raddoppiano o triplicano la performance dell’indice) sono stati oggetto di numerosi critiche nel corso degli ultimi anni a causa delle ingenti perdite vissute dagli investitori che non hanno capito l’effetto della capitalizzazione composta e della volatilità dei rendimenti. Tuttavia, questi strumenti sono rimasti molto popolari come dimostra la quantità di asset in gestione e i grandi volumi di scambi giornalieri.

L’Italia ha registrato la peggiore performance dei principali mercati azionari europei nel 2011. Il Ftse Mib Total Return Index è sceso del 22%, dopo aver perso quasi il 10% l’anno precedente, afflitto dai timori sulla salute del settore bancario, nel mezzo della crisi del debito sovrano in Europa. Le banche italiane, che costituiscono circa il 35% dell’indice, sono diventate sempre più dipendenti dai prestiti erogati dalla Banca centrale europea per aiutarle a rifinanziare le obbligazioni in scadenza. La fiducia nelle istituzioni finanziarie italiane è stata ulteriormente indebolita dal downgrade di S&P sul debito sovrano dello Stivale.

Nel frattempo, per l’economia italiana, schiacciata dalle deboli esportazioni, dalla scarsa domanda interna e dall’alta disoccupazione, si prevede nel 2012 una contrazione molto più forte della media della zona euro. Sono state introdotte misure di consolidamento fiscale da parte del nuovo governo tecnico presieduto da Mario Monti, il quale intende anche reprimere l’evasione, piuttosto diffusa in Italia.

L’indice
Il Ftse Mib (S&P Mib prima del giugno 2009) è l’indice di riferimento del mercato azionario italiano. Il benchmark copre circa l’80% della capitalizzazione del mercato interno e misura la performance delle 40 azioni più liquide e più capitalizzate; cerca inoltre di replicare il peso settoriale del mercato azionario italiano. L'indice è stato somministrato da parte di Standard & Poor fino al giugno del 2009, quando poi è passata a Ftse Group, che è partecipato al 50% dal London Stock Exchange Group. L’indice è abbastanza concentrato, con i primi 10 titoli che compongono il 73% del suo peso. I settori più presenti sono: finanziari (35%), oil & gas (19%) e utilities (17%). Il titolo che pesa di più è Eni (14%), seguito da Intesa-Sanpaolo, Unicredit ed Enel.

Lyxor ETF Leveraged Ftse Mib
L’Etf mira a fornire il doppio del rendimento del benchmark su base giornaliera. Quindi, se l’indice sale dell'1% nel corso di un giorno di Borsa, il fondo salirà del 2%, e viceversa. Tuttavia agli investitori non viene garantito di raddoppiare la performance dell'indice per periodi temporali superiori al giorno, a causa del ribilanciamento giornaliero.

Immaginate che il Ftse Mib guadagni il 5% un giorno, poi perde il 5% il giorno dopo, e vada avanti così per dieci giorni di negoziazione. Al termine delle due settimane, sarà scambiato al 99% del suo valore iniziale. Tuttavia, in questo caso il replicante varrà alla fine il 95% del suo valore iniziale. Questo Etf può fornire rendimenti che si avvicinano al doppio del rendimento dell’indice su lunghi periodi solo in fasi di bassa volatilità. Per fornire queste prestazioni, il fondo acquista un paniere di titoli e accende uno swap unfunded (in questo modello, il patrimonio degli investiori è utilizzato dall’emittente dell’Etf per acquistare titoli, i quali andranno a costituire il paniere collaterale. È quindi chiaro che in questa struttura il fondo detiene gli asset. Questo accesso diretto agli asset significa che l’emittente è sempre in grado di liquidarli velocemente in caso di necessità, cioè nel caso di problemi con la controparte) con la capogruppo Societe Generale. Secondo questo accordo, la banca scambia la performance dell’indice in cambio del rendimento del paniere del fondo.

In linea con i requisiti Ucits III, l'esposizione al rischio di controparte non deve superare il 10% del valore patrimoniale netto del fondo. Ciò significa che il valore del paniere dell’Etf deve rappresentare almeno il 90% del Nav (Net asset value) del fondo alla fine di ogni giorno. Tuttavia, Lyxor ha recentemente migliorato la sua politica di mitigazione del rischio impegnandosi ad azzerare l’esposizione dello swap su base giornaliera. Attualmente, il paniere è formato il larga parte da azioni blue-chip europee e in minoranza giapponesi.

Le commissioni totali, espresse dall’indice Ter, sono pari allo 0,60%, in linea con la media di categoria.

Per leggere l’Etf analysis completa, clicca qui.

Rbs Market Acc Leverage Ftse Mib Monthly
Questo Etf (non ancora coperto dalla ricerca Morningstar) ha l’obiettivo di dare agli investitori un rendimento con leva corrispondente al doppio del cambiamento percentuale su base mensile del livello del Ftse Mib Index. Tale performance è calcolata raddoppiando il rendimento del corrispondente indice di riferimento su base mensile, al netto della componente di finanziamento e utilizzando come base per il calcolo l’ultimo giorno di ribilanciamento. Il giorno di ribilanciamento è un giorno a cadenza mensile in cui l’indice long a leva mensile aggiorna la base di calcolo. Al fine di poter realizzare il proprio obiettivo di investimento, stipula un unfunded swap con The Royal Bank of Scotland, in qualità di controparte dello swap. Ai sensi dello swap, il comparto scambierà la performance di un portafoglio con il pagamento da parte della controparte swap del rendimento dell’indice.

Anche in questo caso le commissioni totali sono pari a 60 punti base.

Alternative
Le terza alternativa (anch’essa non ancora coperta dalla ricerca Morningstar), è rappresentata dall’Etfx Ftse Mib Leveraged (2x) Fund, che ha l’obiettivo di dare agli investitori un rendimento con leva corrispondente al doppio del cambiamento percentuale su base giornaliera del livello del Ftse Mib.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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