Borse, l’outlook di Morningstar

Pubblichiamo le previsioni trimestrali degli analisti sui mercati azionari. Dopo il rally di inizio anno, ci sono ancora settori sottovalutati.

Heather Brilliant, 04/04/2012 | 09:07
Facebook Twitter LinkedIn

Le nostre posizioni decisamente rialziste di inizio anno sono state premiate più di quanto ci aspettavamo, grazie ad un rally che ha portato i mercati azionari a guadagnare anche il 5-10% nel primo trimestre dell’anno. Come risultato, ora vediamo in generale l’azionario molto più vicino al proprio fair value (prezzo obiettivo).

Anche se ora è molto più difficile individuare i settori sottovalutati, rispetto a quelli sopravvalutati, a conti fatti vediamo ancora maggiori opportunità di rendimento tra i comparti sensibili al ciclo economico. Energia e materie di base sono in cima alla nostra lista in termini di settori che presentano il maggior sconto tra prezzo di mercato e le nostre stime di fair value. A causa di quelle che secondo noi sono preoccupazioni esagerate in materia di incertezza normativa, pensiamo che anche il settore farmaceutico sia sottovalutato.

Opportunità, poche ma buone
Arrivando da un trimestre così positivo in termini di performance, le opportunità di tipo top-down (le quali prendono spunto dalla situazione macroeconomica) sono molto più difficili da trovare. Invece, noi incoraggiamo gli investitori a concentrarsi sulle aziende che sono ancora quotate a sconto rispetto al proprio fair value.

Attualmente, Morningstar ha circa 60 titoli a 5 stelle sull’interno universo di azioni coperte da rating, il che indica che queste 60 azioni vengono sottovalutate dal mercato, almeno rispetto alle nostre stime di fair value. Chiaramente, le opportunità azionarie sono molto più scarse di quanto non fossero solo tre mesi fa.

I settori energetico e dei materiali di base sono in media quotati all’87% del proprio prezzo obiettivo, livello inferiore a qualsiasi altro. In particolare l’industria dell’alluminio è al 60% del suo fair value e l’acciaio al 63%. D’altraparte, il settore immobiliare ci sembra sopravvalutato dell’11%. Le migliori performance nel primo trimestre sono state registrate nel settore tecnologico e finanziario.

In questo contesto, ora siamo molto più interessati ad allocare risorse sull’azionario rispetto ai bond. In effetti ci aspettiamo che il rally pluriennale delle obbligazioni si esaurisca entro la fine dell’anno. Inoltre, con l’economia statunitense in continuo recupero, crediamo che gli investitori facciano molto meglio a puntare sulle azioni piuttosto che sui bond.

In Europa, la situazione è migliorata, anche se temporaneamente. La Banca centrale europea è riuscita a evitare una crisi di liquidità, ma l’analista di Morningstar, Dave Sekera, avverte che i problemi di solvibilità sono ben lungi dall’essere risolti. La Bce è certamente risucita a prendere tempo e il mercato ha premiato questo mossa.

Detto questo, siamo ancora convinti che ci siano opportunità in imprese europee sottovalutate, come Novartis (NOVN), un’importante azienda farmaceutica globale, che ha uno sconto del 20% sulla nostra stima di fair value. Per quelli con un po’ più di appetito per il rischio, segnaliamo ArcelorMittal,  società che estrae e vende acciaio, scambiata ad appena il 40% di ciò che pensiamo valga, a causa della forte esposizione verso l’economia europea.

Alla fine del 2011, abbiamo indicato tre segnali per cui il mercato azionario degli Stati Uniti avrebbe visto un rally significativo nel 2012: una bassa domanda di beni durevoli, i solidi bilanci delle imprese con un miglioramento dei profitti e valori di mercato interessanti. Continuiamo a credere che il mercato degli Stati Uniti beneficerà dei primi due, ma dopo il rally mozzafiato del primo trimestre, le valutazioni non sono più così attraenti.

Rischio Cina
Mentre scrivo questo articolo, sono sulla via del ritorno verso gli Stati Uniti dall'Australia, dove il quadro economico è molto diverso. Infatti, il paese è nel bel mezzo di un’economia a due velocità. In particolare, mentre il settore delle risorse è in piena espansione, il resto l’economia sta mostrando segni di debolezza significativi. Non vi è alcun dubbio che il futuro della Cina gioca un ruolo fondamentale nel mantenere l’economia australiana a galla, senza contare che può avere un impatto significativo sul mercato globale. Ci sono pochi dubbi sul fatto che il boom industriale della Cina stia mostrando segnali di rallentamento. Finora, la Cina è stata abile a gestire questo rallentamento in maniera relativamente ordinata. Fintanto che questo continuerà, pensiamo che l’economia globale possa lentamente recuperare, ma una forte frenata cinese è il più grande rischio che incombe oggi sui mercati.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

 

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures