Il mattone cancella qualche crepa

In America crescono le vendite. In Cina la bolla immobiliare sembra tornare sotto controllo. Nel Regno Unito situazione debole ma stabile.

Marco Caprotti 04/01/2012 | 10:30
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Il mattone cerca di tornare a dare prova di solidità. L’indice Msci real estate, a livello mondiale, nell’ultimo mese (fino al 3 gennaio e calcolato in euro) ha guadagnato il 3,46%. Alcuni fra i dati che sono usciti dal comparto, del resto, hanno ridato un po’ di fiducia agli investitori.

Negli Stati Uniti (il mercato di riferimento a livello mondiale, sotto osservazione perché da li dovrebbe partire la ripresa del settore) l’indice che misura le vendite di case precedentemente possedute, a novembre, è salito del 7,3% (arrivando ai massimi da aprile 2010) dopo il +10,4% fatto segnare a ottobre. Il dato ha sorpreso anche gli economisti che si attendevano un miglioramento dell’1,5%. Secondo gli osservatori il miglioramento è dovuto a un ritorno della fiducia da parte degli acquirenti, attirati dai tassi di interesse vicini allo zero con cui la Federal Reserve sta cercando di dare un nuovo stimolo all’economia americana.

A questo va aggiunto che, in generale, i prezzi delle abitazioni sono ancora bassi. L’ultima lettura dell’indice S&P/Case Schiller (che misura l’andamento del mercato real estate in 20 città americane) a novembre ha mostrato un calo del 3,5% dopo il -3,5% di ottobre. “E’ vero che i compratori stanno tornando sulla scena”, spiega un report della National Association of Realtors (l’associazione dei costruttori). “Ma questo avviene ancora con prudenza. Molti, infatti, sono convinti che i prezzi si possano abbassare ancora e preferiscono attendere”. Nel frattempo continuano ad aprire i cantieri. Secondo gli ultimi dati del Dipartimento del commercio, sempre nel mese di novembre ne sono sorti l’1,2% in più rispetto al mese precedente.

L’Inghilterra resta ferma
La situazione, intanto, nel Regno Unito (un mercato che di solito anticipa di un anno le tendenze del resto del Vecchio continente) sembra essersi cristallizzata. Secondo le elaborazioni di Halifax (uno dei leader britannici nella concessione di mutui), i prezzi delle abitazioni nel 2011 sono calati dello 0,7%. Secondo il gruppo finanziario nel corso del 2012 non dovrebbero esserci cambiamenti di rilievo di questa situazione a causa del sostanziale pareggio fra debole richiesta e scarsa offerta. “Le prospettive per l’economia e il mercato immobiliare sono ancora incerte”, spiegano da Halifax nel documento che accompagna i numeri nel quale si spiega anche che, nel lungo termine, potrebbe esserci un aumento dei prezzi dovuto alla scarsità di costruzioni che, quando la richiesta riprenderà, giocherà a favore dei venditori.

Calano i prezzi in Cina
Nel frattempo la bolla immobiliare cinese dà segni di cedimento. Secondo i dati della società di analisi SouFun Holdings, i prezzi delle case a dicembre sono calati dello 0,25% rispetto al mese precedente. Il calo è stato registrato in 60 delle 100 città monitorate, incluse 10 delle maggiori metropoli del paese asiatico. I valori restano comunque più alti del 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2010. Il calo dei prezzi su base mensile è da ascrivere alle politiche messe in campo dal governo per rendere più difficile l’acquisto delle abitazioni ed evitare lo scoppio improvviso di una bolla speculativa che avrebbe effetti imprevedibili su un’economia che, secondo il premier Wen Jiabao, nel 2012 potrebbe incontrare qualche difficoltà.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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