In giro per il mondo in cerca di rendimenti

Un'analisi di Morningstar dimostra l'esistenza di una correlazione tra dividend yield e rendimento totale anche a livello di mercato azionario.

Fernando Luque 06/12/2011 | 14:22
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Da un’analisi di lungo periodo dei rendimenti azionari si può notare come una parte rilevante di questi derivi direttamente dai dividendi. Negli ultimi 10, 20 e anche 30 anni, il guadagno garantito dalla componente della cedola è stato sempre attorno al 2% annuo per un indice azionario come ad esempio l’S&P500, indipendentemente dal rendimento ottenuto durante il periodo. Questa osservazione ci porta ad una conclusione molto pratica: in un periodo come quello che con tutta probabilità abbiamo davanti a noi, caratterizzato da tassi di crescita e rendimenti molto bassi, i dividendi saranno una parte determinante del ricavo totale dell’investimento. A questo punto viene spontaneo porci due domande. Innanzitutto, qual è il paese che presenta i maggiori dividend yield? E poi, ad alti dividend yield corrispondono sempre elevati rendimenti totali?

Alla prima domanda rispondiamo calcolando la differenza tra il rendimento totale e il capital gain (ovvero il rendimento che deriva dalla crescita del prezzo di mercato), su base annua al 31 ottobre scorso, per i maggiori indici mondiali su cui è possibile investire. I risultati sono riportati nella tabella che segue.

Come si può notare ci sono enormi differenze tra paesi, ma non si può affermare che queste siano dovute all’appartenenza ad una regione geografica in particolare. Non possiamo dire, ad esempio, che i mercati emergenti offrano dividendi maggiori rispetto a quelli dei paesi sviluppati. Si guardi, ad esempio, alla differenza tra Taiwan (3,8%) e Cina (2,1%).

La risposta al secondo quesito (ovvero se esiste corrispondenza tra rendimento totale e dividend yield) non è così ovvia. Qualcuno potrebbe pensare che dato il peso rilevante della cedola sul rendimento totale dell’investimento in un arco temporale di lungo periodo, allora il mercato con un dividend yield maggiore sarà anche il più profittevole. Ma questo è sbagliato, in quanto la perdita o il guadagno sul capitale è altrettanto importante ai fini del rendimento totale. 

 
Grafico 1: Dividend yield medio (asse ordinate) e rendimento a 10 anni per il periodo 1990-2000 (asse ascisse)


Grafico 2: Dividend yield medio (asse ordinate) e rendimento a 10 anni per il periodo 2000-2010 (asse ascisse)

Al fine di verificare la correlazione tra il dividend yield e il rendimento totale nel lungo termine, abbiamo calcolato il rendimento medio e il rendimento totale per i principali indici azionari durante due archi temporali di dieci anni: dal 1990 al 2000 e dal 2000 al 2010. Per ognuno di questi due periodi il dividend yield medio è pari alla media aritmetica di quelli osservati nei dieci anni presi in considerazione.

La conclusione che possiamo trarre (guarda i grafici, ogni punto corrisponde a un paese) è che, in generale, il mercato con i più alti dividend yield ha avuto anche la miglior performance nel decennio considerato (i rendimenti sono stati calcolati in dollari Usa). Basare le proprie decisioni di investimento sull’ammontare del dividendo, quindi, sembra una scelta sensata non solo relativamente ad un singolo titolo azionario ma anche a livello paese, soprattutto in una prospettiva di bassi rendimenti.

 

 

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Fernando Luque

Fernando Luque  es el Senior Financial Editor de www.morningstar.es

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