Il mattone prova a svegliarsi

In Usa salgono le vendite, ma i prezzi stagnano. In Europa la crisi rende difficile ottenere i mutui. La Cina rallenta ma corre ancora.

Marco Caprotti 31/10/2011 | 15:46
Facebook Twitter LinkedIn

Il mercato del mattone prova a dare qualche segno di ripresa, ma nel complesso, la situazione resta molto incerta. L’indice Msci Real Estate a livello mondiale nell’ultimo mese (fino al 28 ottobre e calcolato in euro) è salito del 7,7% anche se, da inizio anno, la performance è negativa per l’8% circa. La fotografia che emerge dagli ultimi dati di mercato, è molto eterogenea ed è difficile trarre conclusioni valide per tutti.

Più vendite ma prezzi bassi
Secondo gli ultimi dati del Dipartimento del commercio americano, le vendite di nuove case nel mese di settembre sono aumentate per la prima volta in cinque mesi, ma i prezzi sono ancora in calo. Le vendite sono aumentate del 5,7% su base mensile a un tasso destagionalizzato annuale di 313mila. Si tratta del risultato migliore da aprile, l’ultima volta in cui la domanda è cresciuta. I numeri sono migliori delle attese degli analisti. Le vendite in agosto sono calate dello 0,3% a 269mila, un dato leggermente rivisto al rialzo rispetto ai 259mila precedenti.

I prezzi medi per una nuova casa sono scesi a 204mila dollari, in calo del 10,4% rispetto a un anno prima. Nonostante i prezzi bassi rendano le proprietà più abbordabili, il trend al ribasso continua a scoraggiare i possibili compratori, che si aspettano ulteriori riduzioni. Gli analisti, da parte loro, parlano invece di ottime occasioni di acquisto già a questi livelli.

Regno Unito debole
Il mercato immobiliare della Gran Bretagna (che di solito anticipa di un anno le dinamiche che si vedranno nel resto d’Europa) nel mese di settembre ha registrato un periodo di sostanziale immobilità. La situazione è peggiorata a ottobre quando, secondo i dati elaborati dalla società di ricerca Hometrack, i valori degli immobili sono calati dello 0,2% rispetto al mese precedente e del 2,8% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Colpa, fanno notare gli operatori, della crisi economica che, in un momento di alta disoccupazione e crescita dell’inflazione (che erode gli stipendi), spinge le banche a stringere il rubinetto dei prestiti.

Nonostante gli interventi del governo cinese i prezzi del mercato immobiliare in Cina continuano a salire, anche se il trend di crescita è decisamente rallentato rispetto ai mesi precedenti. In alcune zone del paese la crescita si è sostanzialmente bloccata. Diverso è il discorso che riguarda gli edifici commerciali. Infatti, in questo caso i prezzi sono in decisa flessione rispetto al passato.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures