Nel settore tecnologico si sono riaperte le danze. Intel ha raggiunto l’accordo per acquistare McAfee (software per la sicurezza informatica) e l’operazione avrà un valore di circa 7,68 miliardi di dollari. Hewlett Packard, invece, ha rilanciato su 3Par (archiviazione dati), sfidando Dell. Altre operazioni simili potrebbero avvenire in futuro, dal momento che le società stanno cercando nuove aree di business, con margini più alti di quella dei personal computer, che è ormai matura.
Queste operazioni, però, non sono riuscite a risollevare il morale degli investitori, più attenti ai segnali preoccupanti che la tecnologia manda sullo stato di salute delle aziende. L’indice Msci di settore, in un mese ha perso l’1,8% (in euro al 20 agosto). A preoccupare gli operatori sono stati soprattutto i conti di Cisco System e Ibm. Il primo gruppo, in particolare viene considerato un buon indicatore della situazione del comparto hi-tech, e più in generale del mondo aziendale.
Il barometro Cisco dice brutto tempo
La società guidata dall’amministratore delegato John Chambers, infatti, è leader di mercato nel segmento dei routers e degli switches, due prodotti che vengono utilizzati dalle aziende per utilizzare i flussi di informazioni via Internet. Il gruppo californiano ha annunciato che, nel trimestre in corso, le entrate saranno comprese all’interno di una forchetta che va da 10,64 miliardi di dollari a 10,83 miliardi. Gli analisti avevano fatto previsioni per un risultato di quasi 11 miliardi.
“I manager delle aziende stanno vedendo segnali contradditori dal fronte dell’economia”, spiega uno studio firmato da Stuart Hoffman, analista della società di consulenza per gli investimenti PNC Financial Services. “Per questo preferiscono muoversi con cautela quando si tratta di spendere soldi per aggiornare i sistemi tecnologici”. Sul fronte macro, in effetti, le cose non sembrano molto promettenti.
Per quanto riguarda l’America, la Federal Reserve nelle settimane scorse ha detto che è ancora troppo presto per interrompere i piani di stimolo economico. L’amministrazione Obama, nel frattempo, ha fatto sapere che il 72% degli 826 miliardi dei fondi destinati al rilancio dell’economia è già stato utilizzato. Dichiarazioni che stanno spingendo gli economisti a rivedere al ribasso le stime di crescita per il 2010 (il Fondo monetario internazionale ora parla di un +3,3%). In Europa, intanto, il Consiglio direttivo della Bce si attende che lo sviluppo resti moderato nel medio periodo.
Ibm lo aveva previsto
I segnali che le cose non stessero girando per il verso giusto, nonostante gli ottimi risultati aziendali sia in Usa che in Europa era arrivato a luglio quando Ibm aveva comunicato risultati trimestrali al di sotto delle attese degli analisti. A pesare sui conti è stata soprattutto la voce relativa ai contratti sui servizi di assistenza che contribuiscono a più della metà delle entrate dell’azienda. “La debolezza in questo settore può portare gli investitori a farsi venire dubbi sullo stato di salute dell’economia e della finanza in generale” continua Hoffman.
Piace il “made in India”
A dispetto dei problemi in Occidente, la tecnologia sembra piacere molto in India. Le società hi-tech del Paese che quest’anno si sono quotate sul mercato (sia su quello locale che sul Nasdaq) hanno raccolto 689 miliardi di rupie (11,4 miliardi di euro). Un segnale, spiegano gli analisti, delle buone condizioni del Paese che, secondo il Fondo monetario internazionale, quest’anno dovrebbe registrare una crescita del 9,4%.
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