Il colpo di Madoff

Un buon hedge fund non si trova con le “strette di mano” e i rapporti di amicizia.

Sara Silano 18/12/2008 | 16:34
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In inglese, made off significa fuggire e con una semplice elisione si ottiene Madoff. Il gioco di parole è fin troppo evocativo della truffa da 50 miliardi di dollari ideata dal finanziere americano, Bernard Madoff, a danno delle istituzioni finanziarie di tutto il mondo. E’ vero, l’ex presidente del Nasdaq non è “fuggito con i soldi”, perché è stato arrestato, ma il suo “colpo” è stato spettacolare.

Le autorità di vigilanza sono al lavoro per capire come sia potuta avvenire una frode di così ampie proporzioni, anche se la dinamica sembra essere quella della “catena di Sant’Antonio”. In pratica le nuove sottoscrizioni servivano per dare ai clienti pre-esistenti alti rendimenti e il meccanismo si è interrotto bruscamente quando sono piovute una serie di richieste di r

iscatto.

Per John Rekenthaler, padre della moderna metodologia di Morningstar e ideatore del rating sugli hedge fund, il caso Madoff è la prova che l’industria fa affidamento più sulle “strette di mano” e i rapporti di amicizia che sulle analisi dei fondi e la competenza professionale. Questa superficialità permette ai gestori più scaltri, che non sono sempre i più capaci, di attrarre investitori emulando gli alti rendimenti realizzati dai fund manager migliori. Il gioco funziona finché i mercati vanno bene, ma si rompe non appena accade qualche anomalia.

Cosa insegna il caso Madoff? Nell’industria degli hedge fund esiste storicamente un problema di trasparenza, ma anche di controlli. Non è sufficiente guardare alle performance per valutare un fondo (il discorso vale per tutti gli strumenti di investimento). Inoltre, un nome altisonante (Madoff aveva molte referenze, essendo stato presidente del Nasdaq) non è sempre una garanzia. Come hanno fatto notare alcuni osservatori, il comportamento del finanziere newyorkese era sospetto e semplici verifiche avrebbero portato alla luce anomalie e incoerenze.

Il mea culpa non è solo della Sec, l’autorità di vigilanza su Wall Street, che ha avviato un’indagine interna per capire per quale motivo la truffa è venuta alla luce solo ora, ma anche di quelle istituzioni finanziarie che hanno investito senza prima fare le necessarie verifiche.

Il caso Madoff è la conclusione triste di un anno che per l’industria degli hedge è stato tra i peggiori della sua storia. Il pensiero torna inevitabilmente indietro allo scandalo che aveva coinvolto i fondi dopo lo scoppio della bolla Internet. Come allora, anche oggi è stata tradita la fiducia degli investitori. E questa volta le dimensioni sono ben maggiori. Un brutto capitolo per un’industria, quella degli investimenti, che per definizione dovrebbe far fruttare il denaro raccolto, nell’interesse degli investitori.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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