Mercati troppo pessimisti

Le aziende europee sono sopra o sotto-valutate? Tra i gestori, i pareri non sono unanimi, ma James Macmillan, responsabile del team azionario europeo dei comparti specializzati per stili di investimento di BlackRock Merrill Lynch investment managers, non ha dubbi: i titoli non sono costosi.

Sara Silano 21/02/2007 | 17:30
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Mr Macmillan, dopo quattro anni di rialzo consecutivo delle Borse europee, pensa che le azioni siano ancora sottovalutate?

Sono convinto che le valutazioni siano attraenti, perché il trend degli utili è solido. Inoltre, l’economia è in crescita, non solo grazie al buon andamento delle esportazioni, ma anche dei consumi, sostenuti dall’incremento dei salari. Stimiamo un aumento dei profitti intorno all’8% nell’Unione europea nel 2007.

Non è preoccupato per i segnali di rallentamento che arrivano dagli Stati Uniti?

I mercati sono ossessionati dalla frenat

a dei consumi e del settore immobiliare americano, ma la situazione non è nera. Il reddito personale è in stabile crescita e la disoccupazione in calo, fattori che determinano un maggior benessere, al quale si associa un cambio nelle abitudini delle famiglie, che spinge ad aumentare la spesa privata.

Per la Banca centrale europea (Bce), il nemico numero uno è l’inflazione. Pensa possa rappresentare un pericolo in questa fase di espansione economica?

Il costo della vita nell’area Euro è sotto controllo, per cui non ritengo che la Bce avrà bisogno di accrescere drammaticamente i tassi.

Considera le valutazioni dei titoli europei più attraenti rispetto a quelli di altri mercati?

Se guardiamo al rapporto prezzo/utili (price/earning), le valutazioni delle azioni del Vecchio continente sono più interessanti rispetto a quelle di altre aree geografiche, come gli Stati Uniti e il Giappone. Non solo il p/e ratio è basso se confrontato con quello degli ultimi 15 anni. Inoltre, i titoli europei presentano un dividend yield (rapporto dividendo/prezzo) superiore rispetto agli altri due Paesi.

Pensa ci sia più valore nelle società a larga o a bassa capitalizzazione?

Considero più interessanti le blue chip, in particolare quelle che dimostrano di avere una crescita organica. Per il nostro comparto Merrill Lynch IIF European value, ricerchiamo le azienda che quotano a sconto rispetto al valore intrinseco, per le quali ci aspettiamo un sensibile miglioramento della condizione finanziaria e degli utili. Al contrario, le small cap hanno sovraperformato significativamente il mercato negli ultimi anni.

Il tema delle fusioni ed acquisizioni continuerà ad essere centrale anche quest’anno?

Nel 2006 si sono registrate molte operazioni di integrazione tra le società a larga capitalizzazione, in molti settori, che hanno determinato una crescita delle dimensioni aziendali e la nascita di mega-gruppi. Il processo di consolidamento continuerà e, probabilmente, interesserà soprattutto le mid cap.

Su quali settori sono concentrate le preferenze?

Il fondo sovrappesa i servizi finanziari, in particolare quelli legati al credito al consumo, perché ci attendiamo una crescita della domanda, i titoli assicurativi, interessati da fusioni ed acquisizioni, e le banche retail dell’Europa continentale (sono in sottopeso, invece, gli istituti di credito inglesi). Abbiamo un’esposizione superiore all’indice Msci Europe value nei confronti degli energetici, che ci attraggono per gli elevati dividend yield. Siamo sottopesati sulle telecom, analogamente a tecnologia e media.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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