Ing Invest Biotechnology

Quattro stelle di Rating, il fondo investe in un mercato altamente volatile, che il gestore Laurent Frisque segue molto da vicino. Da inizio anno sta guadagnando il 22,4%.

Frédéric Lorenzini 23/09/2005 | 18:11
Facebook Twitter LinkedIn
Ecco un fondo veramente “growth”, come il settore nel quale investe, ma con performance piuttosto altalenanti: -48% nel 2002, +22% nel 2003, -0.8 nel 2004, il 22,4% da inizio anno (al 22 settembre). Un fondo che, come indica il nome, punta esclusivamente sul settore della biotecnologia, escludendo dal suo universo di investimento i titoli tradizionali del comparto sanitario.

“Proponiamo qualcosa di diverso da un fondo farmaceutico” spiega il gestore Laurent Frisque “perché riteniamo che per l’investitore sia più interessante puntare su un fondo specializzato su una categoria di società molto particolari”. Lo stesso tipo di approccio è presente nella costruzione del portafoglio, che non supera i 35 titoli: un numero ristretto che deriva dalla volontà del gestore di seguire le soci

età da vicino.

Per questo, Laurent Frisque afferma che il fondo offre una reale diversificazione, poiché il mondo delle biotecnologie è composto in realtà da diversi segmenti: società biofarmaceutiche, piattaforme tecnologiche, bioinformatica, diagnostica, ecc. In questo universo guidato dalle notizie, in cui, cioè, l’informazione e la comunicazione giocano un ruolo importante per il prezzo di Borsa di un titolo, è facile sbagliarsi.

Il fondo va alla ricerca di quelle società di media grandezza che non hanno ancora raggiunto livelli di valutazioni inaccettabili, ma che hanno allo stesso tempo acquisito una certa dimensione e già condotto le loro prove. Di conseguenza, il portafoglio è composto per l’88% da società americane, poiché quelle europee sono di solito considerate troppo piccole, sia in termini di capitalizzazione, che di sviluppo del business. Più di tutti gli altri fondi, trovare il momento giusto per acquistare e vendere una società è determinante per un fondo growth come ING Biotechnology.

Anche Genentech può sembrare costosa, ma la società, secondo il gestore “è riuscita regolarmente a sorprendere il mercato” con gli obiettivi di bilancio sempre rivisti al rialzo. Al contrario, Gilead che pur beneficia di un buon successo commerciale, rischia che il suo mercato giunga a un punto di saturazione. “In termini di prodotti, non hanno una grande scelta in portafoglio, dichiarano di voler fare acquisizioni, ma noi non gli crediamo: i numerosi laboratori lo hanno già fatto e hanno pagato prezzi elevati…”.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Frédéric Lorenzini

Frédéric Lorenzini  est Directeur de la Recherche de Morningstar France.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures