Corporate governance, Italia fanalino di coda

Nel Vecchio Continente è la Gran Bretagna il mercato su cui i gestori partecipano più attivamente al governo societario, creando anche strutture ad hoc interne alle società di asset management. Qualcosa però sta cambiando, almeno nelle intenzioni.

Germana Martano, 25/03/2004 | 10:59
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La corporate governance in cima alla lista dei pensieri dei gestori. E’ quanto risulta dall’ultimo European Fund Trends, il sondaggio condotto da Morningstar in Europa tra le principali società di gestione europee a marzo. Il 67% del campione ritiene che il governo societario sia diventato un tema molto importante, mentre il 29% dei gestori dichiara che la sua rilevanza è aumentata, ma soltanto di poco.

Proprio mentre Morningstar conduceva il sondaggio, Standard Life Investments, società di gestione britannica, ha annunciato la creazione di una piattaforma globale per la corporate governance, sottolineando ulteriormente l’importanza del tema. Non è una sorpresa il fatto che l’iniziativa sia nata proprio per opera di un gruppo britannico, in linea con il risultato del sondaggio che

mostra che il mercato inglese è quello dove i gruppi di gestione sono ritenuti i più attivi. Al contrario i mercati dell’Europa del Sud, con l’Italia che spicca al primo posto, sono ritenuti i Paesi dove il ruolo attivo dei gestori nel governo societario è il più debole.

Dietro le quinte

Non è ben chiaro però come questo aumentato attivismo dei gestori si manifesti nel lavoro di ogni giorno. Il 52% dei gestori sostiene infatti che farà sentire un po’ di più la propria opinione nel corso delle assemblee societarie del prossimo anno, a confronto con il passato. Un gruppo di gestione, che ben riflette una visione più generale del campione, spiega che si focalizzerà di più sui momenti informali della vita societaria. Altri sottolineano che discuteranno dei temi importanti direttamente con il management della società in incontri one to one piuttosto che partecipando attivamente alle assemblee societarie.

Attese riviste al ribasso

I gestori europei continuano a mostrare cautela sul futuro dei listini mondiali. Soltanto il 16% si aspetta una crescita sui prossimi 12 mesi superiore al 10%, mentre il 23% ritiene che le Borse mondiali potranno registrare un rialzo fino a un massimo del 5%.

Trend del 2004

Le società di gestione intervistate continuano a focalizzare la loro attenzione sullo sviluppo di prodotti alternativi, come hedge fund e fondi total return. A marzo molti hanno posto l’accento sull’incertezza che regna sulla ripresa economica e altri ritengono invece che l’industria dei fondi affronterà 12 mesi intensi sul fronte della revisione delle strutture commissionali.

Il sondaggio è stato condotto tra il 15 e il 22 marzo 2004. Hanno partecipato questo mese 63 società di gestione europee, le più grandi per asset under management, che gestiscono in media 54 miliardi di euro e hanno in batteria 88 fondi. L’indagine, svolta dalle sedi locali di Morningstar in Italia, Benelux, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Norvegia, Spagna, Svezia e Svizzera, illustra i trend dell’industria del risparmio gestito nel Vecchio Continente e le attese sull’andamento dei mercati nei successivi 12 mesi.

Per l’Italia hanno partecipato Aletti Gestielle, Banca Fideuram, Bipiemme Gestioni, BNL Gestioni, Nextra IM, Monte Paschi AM, Pioneer Investments, Ras AM e Sanpaolo AM.


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