Il rally di Tokyo

A giugno, il Nikkei è stato il miglior listino tra le principali piazze finanziarie mondiali. Ma la Borsa nipponica è ancora vicina ai minimi degli ultimi 20 anni e, per gli ottimisti, questa è una buona opportunità per fare acquisti.

Jonas Lindmark 14/07/2003 | 17:09
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La Borsa di Tokyo è stata la migliore tra le principali piazze finanziarie mondiali nel mese di giugno. L’indice Msci Japan è salito del 7,4%, contro l’1,6% dell’Msci World (entrambi in dollari). Inoltre, il dollaro si è rafforzato sull’euro e il ritorno per gli investitori del Vecchio continente che hanno puntato sul Giappone è stato di circa l’11%.

I tassi di interesse dei titoli di Stato sono cresciuti rapidamente, il che fa pensare a un imminente intervento delle autorità per combattere la persistente deflazione. Ma la differenza è ancora notevole rispetto agli Stati Uniti e all’Europa. Inoltre, il Nikkei è vicino ai minimi ventennali, toccati a fine aprile.

La ripresa di aprile va quindi interpretata più come un segnale che gli investitori stanno vedendo uno spiraglio di luce alla fine del tunnel, più che chiara evidenza di tempi migliori. Inoltre, il Giappone è il peggiore per performance a 3-6 e 12 mesi.

Elezioni a settembre

Gli investitori attendono le elezioni di settembre per il presidente del Partito liberaldemocratico (LDP), che diventerà anche primo ministro. Secondo alcuni, l’attuale premier, Junichiro Koizumi, potrebbe essere costretto a trovare un compromesso con le forze antiriformiste dell’LDP per vincere. Ciò sarebbe negativo per la Borsa giapponese. Tuttavia, con un crescente supporto dell’opinione pubblica e il forte senso di crisi, Koizumi potrebbe vincere le elezioni e rafforzare la sua posizione, accelerando le riforme.

Da quando è stato eletto nella primavera del 2001, il premier sostiene l’urgenza delle riforme economiche. Ma nei primi due anni di governo, i cambiamenti sono stati molto lenti. Gli economisti concordano che il Giappone non può tornare ad alti tassi di crescita, senza sostanziali mutamenti nel sistema finanziario e produttivo. In primavera, la nomina del governatore della Banca centrale e la nazionalizzazione di Resona, quinto principale istituto di credito del Paese, hanno messo in luce che la volontà si riforme è viva.

Gli sviluppi politici sono critici per la Borsa nipponica. L’attuale livello del Nikkei mostra che gli ottimisti sono ancora pochi, ma per gli investitori che credono nella realizzazione di sostanziali riforme dopo le elezioni, gli attuali minimi sono una buona opportunità di acquisto.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Jonas Lindmark

Jonas Lindmark  has been editor and head of fund analysis at Morningstar Sweden since August 2000. Before that he was personal finance editor and designed fund ratings during 9 years at the weekly business magazine Affärsvärlden.

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