Tmt, le cose non migliorano

Frédéric Lorenzini 16/07/2002 | 11:39
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Non c’è mai fine al peggio, se si guarda al settore tecnologia, media e telecomunicazioni: i titoli tmt sono in difficoltà ormai da due anni e un recupero non sembra imminente.

Il sentiment

Nessuno sa dire se i mercati sono ipervenduti, in special modo se lo è il settore Tmt. Inutile ricordare i livelli dei prezzi di 22 mesi fa: oggi gli analisti sono in difficoltà nel valutare le società che operano nell’universo hi-tech.

Guardando ai titoli delle telecomunicazioni, i problemi non sono nuovi: i debiti ingenti, il rallentamento delle Borse e bilanci finanziari poco affidabili le hanno danneggiato. E’ anche per via

di società come Deutsche telekom, France Télécom, Qwest, Telefonica e WorldCom, che gli investitori stanno lontani dal settore telecomunicazione.

La situazione non è migliore per le società operative nel settore di media. Vivendi universal, il secondo gruppo di comunicazione globale, è sull’orlo del collasso e potrebbe essere smantellata. Anche in questo caso, sono stati i debiti e gli inattesi annunci sui conti che hanno messo la società sotto pressione.

In effetti, il sentiment sui Tmt è forte almeno quanto due anni fa, ma nella direzione opposta: un pessimismo pervasivo ha sostituito l’esuberanza eccessiva.

E’ difficile trovare un fondo tecnologico che vanta rendimenti positivi da inizio anno, ma va segnalato che alcuni gestori di fondi di media capitalizzazione stanno comprando azioni tmt. Questi gestori, che eseguono stock picking fuori dall’arena delle blue chip, sembrano aver successo nello scegliere le società con potenziale di recupero.

Le attese

Il sentiment sulle società che operano nel settore Tmt è negativo: cattive notizie, incertezza sui risultati finanziari e l’abbandono del top management contribuiscono ad alimentare le percezioni negative degli investitori. E’ questo il sentiment che dovrebbe prevalere nei prossimi sei mesi.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Frédéric Lorenzini

Frédéric Lorenzini  est Directeur de la Recherche de Morningstar France.

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