La settimana conclusa ha visto le maggiori piazze europee cedere punti a seguito dei profit warning emessi da alcune società e dei risultati in caduta libera del Nasdaq. L’indice Ftse è sceso del 3,75% nella settimana da 5.925 punti a 5.675. L’inglese Vodafone e la finlandese Nokia hanno avuto la colpa maggiore dei ribassi generalizzati, scese rispettivamente del 3% e del 6% nella settimana. Nokia ha trainato al ribasso il settore delle telecomunicazioni in Europa con il suo profit warning e non è andata meglio per altri settori come quelli dei computer, media e assicurazione.
Quanto ai fondi che investono in Europa, la settimana si è dimostrata positiva solo per tre fondi su 156 autorizzati alla vendita: si tratta di Sisf european equity, di Sisf european market capitalisatione
e di European equities di Planetarium fund: per tutti gli altri la settimana si è conclusa con performance a segno meno.
Il recente rally delle borse europee ha portato con sé la speranza che l’economia stia cominciando a riemergere dalla recessione paventata, ma ciò non si è dimostrato vero almeno per la settimana conclusasi venerdì 15 giugno. L’ottimismo è sembrato infondato e i titoli tecnologici hanno continuato a portare i mercati sulla strada del ribasso. I money manager non credono ancora vicino un rialzo sostenuto e aspettano livelli più bassi delle quotazioni: gli ottimisti credono che il trend di rallentamento sarà sostituito da performance positive a livello macroeconomico solo dopo che il taglio dei tassi Usa avrà avuto i suoi effetti anche in Europa. In questo senso, la ripresa potrebbe essere segnalata da un apprezzamento della valuta europea, segnale di recupero che i money manager si attendono per l’estate. Già in settimana l’euro si è apprezzato nei confronti del dollaro, raggiungendo un massimo di 0,848: rumors di borsa hanno parlato di un intervento a sostegno da parte della Banca centrale europea che ha attuato misure per rafforzare l’euro senza tagli addizionali dei tassi. Anche se la Bce ha negato l’intervento, il presidente Wim Duisenberg ha dichiarato che l’euro ha bisogno di sostegno per superare le pressioni inflazionistiche.
Se gli investitori restano prudenti sulle borse di tutto il mondo, l’Europa non fa eccezione: preferiscono stare alla finestra aspettando che i mercati si stabilizzino e che Wall Street riprenda la corsa. Quando gli Usa cominceranno a mostrare segnali di ricupero, allora i money manager torneranno ad investire. Le attese migliori riguardano il settore petrolifero; quelle peggiori il settore tecnologico.
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