I titoli USA da dividendo che hanno sovraperformato il mercato nel 2025

I titoli con il dividend yield più elevato si trovano nei settori più difensivi.

Bella Albrecht 23/06/2025 | 10:19
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Collage con una valigetta, un ritaglio di giornale sui titoli a dividendo ed elementi grafici.

Punti chiave

- Le strategie sui dividendi hanno sovraperformato il mercato azionario USA nel 2025.

- Rispetto al 2024, i settori con dividend yield elevato, come utility e finanza, hanno guidato i rendimenti, mentre il settore tecnologico è stato penalizzato.

- L’indice Dividend Leaders ha superato le altre strategie sui dividendi grazie alla sua elevata concentrazione in alcuni dei best performer di quest’anno.

Dopo aver perso terreno rispetto al mercato in sette degli ultimi otto anni, l’indice Morningstar Dividend Leaders è rimbalzato nel 2025. Ad oggi è salito del 6,5%, più del doppio del rendimento registrato dall’indice Morningstar US Market (+3%), dimostrando come le strategie sui dividendi possano incrementare i rendimenti.

L’indice Dividend Leaders - che raccoglie i 100 titoli a più alto dividend yield e con un elevato track record nel pagamento dei dividendi e una dimostrata capacità di sostenerli nel tempo - ha registrato un’impennata nel primo trimestre, salendo del 9,0% mentre il mercato USA è sceso del 4,6%. Da allora ha ceduto parte dei suoi guadagni scivolando del 2,3% nel trimestre in corso, mentre il mercato USA è salito dell’8,0%.

Nel frattempo, l’indice Morningstar Dividend Composite - un ampio benchmark della performance dei titoli da dividendo - è salito del 4,1% nell’anno in corso, mentre l’indice Morningstar US High Dividend Yield - che si concentra sui titoli con il dividend yield più elevato, tra quelli USA che staccano cedola - è salito del 4,0%. Questo dato è in contrasto con il 2024, quando l’Indice Dividend Leaders, l’Indice Dividend Composite e l’Indice High Dividend Yield hanno tutti perso terreno rispetto al mercato USA.

Dan Lefkovitz, senior analyst di Morningstar Indexes, indica due forze alla base della sovraperformance.

Il primo, che si applica alle strategie a dividendo in generale, è un cambiamento nelle tendenze dei rendimenti settoriali. “A differenza degli ultimi due anni, il settore tecnologico non è in testa e diversi titoli tra i Magnifici Sette hanno perso terreno”, afferma Lefkovitz. “Nel frattempo, le aree del mercato più difensive e ricche di dividendi hanno ottenuto buoni risultati”.

Il secondo, che aiuta a spiegare perché il Dividend Leaders Index ha superato altri indici relativi a strategie da dividendo, è la sua struttura. Si tratta di “un indice concentrato di titoli ad alto yield, fortemente ponderato verso i principali costituenti, e tra le sue holdings ci sono alcuni tra i migliori best performer di quest’anno”, spiega Lefkovitz.

Il crollo dei tecnologici nel 2025

Il settore tecnologia domina l’indice US Market, con una quota del 30,9%, più del doppio rispetto al peso del comparto finanza (13,9%), il secondo per rilevanza negli USA. Al contrario, i tecnologici rappresentano il 17,2% dell’indice Dividend Composite e solo il 4,6% del Dividend Leaders Index. Con il settore tecnologico al terzo posto per performance quest’anno, con un rialzo di appena il 2,6%, l’indice US Market non ha goduto della stessa spinta dal settore tecnologico come in passato.

Il settore utility, che rappresenta il 6,1% dell’indice Dividend Composite, il 13,1% dell’indice Dividend Leaders e solo il 2,4% dell’indice US Market, è il più performante quest’anno, con una crescita del 10,7%. I titoli consumer defensive e quelli finanziari, anch’essi con un peso elevato negli indici dei dividendi, hanno registrato guadagni vicini al 5% nel 2025.

Scendendo nel dettaglio dei singoli titoli, Apple AAPL è stato il maggior freno all’indice US Market nel 2025. Rappresenta il 6,0% dell’indice e ha sottratto 1,4 punti percentuali al rendimento del benchmark. Al contrario, Apple ha un peso del 2,5% nell’indice Dividend Composite, dove ha sottratto 0,6 punti percentuali. L’indice Dividend Leaders non comprende Apple.

Dei sei maggiori detrattori dell’indice US Market, solo Apple e UnitedHealth UNH fanno parte dell’indice Dividend Composite, mentre nessuno dei due è presente nell’indice Dividend Leaders.

Indici sui dividendi: pochi titoli, ma con un peso elevato

Dato che l’indice Dividend Leaders è un insieme di soli 100 titoli, la sovraperformance o la sottoperformance dei principali componenti può avere un forte impatto sul rendimento complessivo. Ciascuna delle cinque maggiori partecipazioni - Verizon Communications VZ, AbbVie ABBV, Chevron CVX, Philip Morris PM e Pfizer PFE - ha un peso superiore al 6%, per un totale del 53% della capitalizzazione di mercato dell’indice rappresentata nei 10 titoli principali. Lefkovitz osserva che diversi titoli di spicco, come Philip Morris (+53,4%), IBM IBM (+29,7%) e CVS Health CVS (+53,8%), hanno registrato performance eccellenti nel 2025.

“La sovraperformance del Dividend Leaders Index rispetto all’ampio universo dei titoli ad alto dividendo è dovuta più ai singoli titoli dell’indice che a considerazioni legate a settori o stili”, spiega Lefkovitz.

Dei 6,5 punti percentuali guadagnati dall’indice Dividend Leaders nel 2025, Philip Morris da sola ha contribuito per 3,0 punti, mentre IBM ha aggiunto 1,3 punti e CVS 1,2 punti. Ciò equivale a un contributo totale di 5,5 punti percentuali da parte di tre soli titoli.

All’interno del Dividend Composite Index, invece, Philip Morris e Microsoft MSFT sono stati i maggiori contributori, aggiungendo 0,7 punti. A seguire, JPMorgan Chase JPM che ha aggiunto 0,4 punti, portando il contributo totale dei tre titoli più rilevanti a 1,8 punti percentuali.


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Bella Albrecht  Data journalist di Morningstar.

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