Telecom Italia TIT si appresta ad affrontare una parte finale di maggio densa di appuntamenti importanti per il futuro in Borsa.
La società arriva a queste scadenze dopo aver incassato il rialzo della stima del fair value da parte di Morningstar in scia alla pubblicazione dei dati del primo trimestre 2025. Nel dettaglio, in una nota dell’8 maggio, Javier Correonero, equity analyst di Morningstar, ha commentato i risultati del primo trimestre di Telecom Italia evidenziando come il gruppo abbia iniziato l’anno in linea con gli obiettivi 2025: una crescita organica dei ricavi tra il 2% e il 3% e un aumento dell’EBITDAaL (indicatore finanziario che rappresenta il reddito prima di interessi, imposte, svalutazioni, ammortamenti e canoni di locazione) del 7%. L’analista ha così rivisto al rialzo la stima del fair value del titolo da 0,25 a 0,28 euro, mantenendo il giudizio di very high uncertainty.
Correonero ha sottolineato che TIM potrà trarre vantaggio da una struttura aziendale più snella, ma ha mantenuto previsioni più caute rispetto al piano industriale del management, stimando una crescita media dell’EBITDAaL del 4% nei prossimi tre anni, contro il 5-7% indicato dall’azienda.
Oltre all’incremento di fair value di Morningstar, TIM ha anche ottenuto un rialzo di rating: Moody’s ha di recente alzato il merito di credito del gruppo da Ba3 a Ba2, con outlook stabile. Si tratta del secondo upgrade in meno di un anno dopo quello da B1 a Ba3 avvenuto nel giugno 2024.
Gli appuntamenti cruciali nell’agenda di TIM sono ora il consiglio di amministrazione convocato il 23 maggio, in cui si affronterà anche il punto strategico del via libera alla riduzione del capitale, e ancora di più per il futuro prossimo, l’udienza per il rimborso del canone del 1998, in programma il 27 maggio.
Il rally di TIM in Borsa
Il titolo si presenta a questi appuntamenti con un rialzo in Borsa da inizio anno superiore al 50% e una capitalizzazione lievitata oltre quota 8 miliardi di euro. Non solo. Ha incassato indicazioni positive sul fronte del core business. AGCOM, l’autorità indipendente italiana che ha il compito di regolamentare e vigilare sui settori delle telecomunicazioni, dell’audiovisivo, dei media e dei servizi postali, ha comunicato il 15 maggio i dati sul 2024. Ebbene, a fine dicembre 2024 TIM risulta il primo operatore per accessi a banda ultralarga: infatti, per ciò che riguarda gli accessi broadband e ultrabroadband, Telecom Italia si conferma il maggiore operatore con il 34,4% degli accessi, seguito da Vodafone con il 16,2% e da Wind Tre e Fastweb rispettivamente con il 14,7% ed il 13,5%. Seguono Sky Italia (4,0%), Eolo (3,7%) e Tiscali (3,2%).
Migliora il merito di credito
A pochi giorni dagli appuntamenti del 23 e 27 maggio, TIM ha incassato il rialzo di rating da parte di Moody’s da Ba3 a Ba2, con outlook stabile. Si tratta del secondo upgrade in meno di un anno, dopo quello da B1 a Ba3 avvenuto nel giugno 2024. Secondo l’agenzia di rating statunitense, l’upgrade riflette il rafforzamento del profilo finanziario di TIM, sostenuto da un EBITDA in crescita, una generazione di cassa superiore alle attese e oneri finanziari in calo. Moody’s non esclude ulteriori miglioramenti se i trend su leva e cash flow saranno confermati. “La promozione a Ba2 segnala la ripresa dei risultati e l’ulteriore miglioramento dei parametri creditizi. Prevediamo un free cash flow positivo nel 2025-26, che insieme alla riduzione del debito, abbatterà ancora la leva finanziaria”, ha dichiarato Ernesto Bisagno, vicepresidente e senior credit officer di Moody’s.
CDA del 23 maggio: in ODG la riduzione del capitale, ma non solo.
Il 23 maggio TIM riunisce il consiglio di amministrazione per discutere e probabilmente approvare uno snodo delicato. All’ordine del giorno, infatti, c’è la possibile riduzione del capitale sociale, una mossa che si inquadra nel processo di razionalizzazione finanziaria avviato dal gruppo e che, se approvata, potrebbe essere portata all’assemblea degli azionisti del 24 giugno. L’amministratore delegato Pietro Labriola ha però chiarito che non c’è fretta: “Non è necessario procedere subito, potremo valutare anche più avanti, in autunno o nel corso del 2025”. L’intervento, se realizzato, avrebbe un impatto tecnico-contabile volto a riportare equilibrio nel bilancio dopo anni di pressioni legate al debito e alle svalutazioni.
Ma c’è di più. Nel CDA del 23 maggio, TIM valuterà anche un possibile ampliamento del proprio oggetto sociale. L’idea, riportata da Reuters, è quella di includere formalmente nel perimetro aziendale attività già in parte avviate: servizi assicurativi, pagamenti digitali e fornitura di energia. Tre ambiti che, secondo fonti vicine al dossier, sono destinati a giocare un ruolo sempre più strategico nel modello di business del gruppo.
TIM è già presente in questi settori, ad esempio con l’offerta di assicurazioni online tramite TIMBroker, i servizi di mobile payment e la rivendita di energia per piccole imprese e partite IVA. Ma ora il gruppo guarda più lontano, anche grazie alla prospettiva di partnership con Poste Italiane PST, destinata a diventare il primo azionista con una quota del 24,8%, a seguito dell’accordo con Vivendi.
Il completamento dell’operazione con Poste è atteso per metà anno, una volta ottenuto il via libera dell’antitrust. L’ingresso di Poste come primo azionista è visto come un passaggio chiave per rafforzare la governance e dare maggiore stabilità al progetto industriale di TIM (leggi: Poste Italiane primo azionista di TIM: è una buona notizia?).
Perché è importante l’udienza sul rimborso canone ’98?
L’udienza per il canone di concessione del 1998, anticipata al 27 maggio, potrebbe imprimere un’accelerazione strategica in caso di esito positivo. “Non ci sono ulteriori fasi da superare. Non pensiamo ci vogliano anni per la sentenza scritta. Cerchiamo di essere ottimisti”, ha dichiarato l’AD Pietro Labriola. Secondo Equita, si tratta di un’udienza unica prima della sentenza definitiva, con impatto potenzialmente favorevole sul conto economico. Il tema è considerato dai broker uno dei principali catalizzatori di breve, insieme allo sviluppo della partnership con Poste, alla visibilità sul free cash flow e alle opportunità di consolidamento del mercato. Equita ha alzato il prezzo obiettivo a 0,4 euro per le ordinarie e a 0,48 per le risparmio, incorporando anche il mark-to-market di Tim Brazil e ribadendo il giudizio “Buy”.
Gli analisti alzano le valutazioni
In attesa degli eventi di fine maggio, diversi analisti hanno rivisto al rialzo le loro stime su TIM. Kepler Cheuvreux ha portato il target price a 0,5 euro, confermando il giudizio “Buy”. Barclays ha aggiornato le proiezioni su ricavi, EBITDA e free cash flow, alzando il target a 0,42 euro. Anche Banca Akros ha ritoccato la valutazione a 0,43 euro, sempre con raccomandazione positiva. JP Morgan ha rivisto il target a 0,38 euro dopo l’aggiornamento post-trimestrale, mantenendo un giudizio “Neutrale”.
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