TIM, cosa aspettarsi dai conti finali del semestre

Oltre ai risultati dei primi sei mesi, gli analisti attendono novità sulle cessioni e sul raggiungimento degli obiettivi finanziari futuri.

Fabrizio Guidoni 25/09/2024 | 10:32
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infografica telecom

Dopo i dati preconsuntivi relativi alla semestrale al 30 giugno 2024 esaminati dal consiglio di amministrazione il 31 luglio scorso, tocca ora ai vertici di TIM (TIT) riunirsi di nuovo giovedì 26 settembre per l’approvazione finale della relazione finanziaria semestrale. Cosa si aspetta il mercato da questo appuntamento?

“Questo sarà il primo trimestre di TIM come puro fornitore di servizi, dato che la vendita della rete fissa a KKR è stata completata all'inizio di questo trimestre”, afferma Javier Correonero, analista azionario di Morningstar, che sul titolo ha un prezzo obiettivo di EUR 0,25. “Ora ci sono rumors che TIM stia vendendo la sua unità di cavi sottomarini Sparkle per 750 milioni, quindi vediamo se durante la call di presentazione degli utili o prima di essa ci saranno novità”.

 

Debito giù, ricavi sui nei conti pro-forma

La presentazione della semestrale con i conti pro-forma, che non contenevano ufficialmente l'impatto della vendita della rete (NetCo) al fondo statunitense KKR, hanno mostrato segnali positivi sulla strada della riduzione del debito per portarlo alla fine del 2024 a 7,5 miliardi di euro. I ricavi sono apparsi in aumento sulle diverse attività, permettendo così al debito finanziario netto di ridursi a 8,1 miliardi. Esaminando i dati semestrali preliminari il CDA aveva confermato la guidance per quest'anno, ma aveva anche già dato uno sguardo ai conti di "Tim senza la rete" (Tim ServCo), cioè di Tim separata da NetCo.

Il risultato è stato che Tim ServCo al 30 giugno 2024, che comprende TIM Consumer, TIM Enterprise, TIM Brasil e Sparkle, ha archiviato un primo semestre con ricavi pari a 7,1 miliardi di euro, in crescita del 3,5 per cento (+1,6% nel domestico a 4,9 miliardi di euro, +7,8 per cento in Brasile a 2,3 miliardi di euro). I ricavi da servizi sono risultati in crescita del 4 per cento a 6,7 miliardi (+2,2 per cento nel domestico a 4,5 miliardi di euro, +7,6 per cento in Brasile a 2,2 miliardi di euro). Nel complesso l'EBITDA è aumentato del 9,4 per cento a 2,1 miliardi di euro (+8,5 per cento nel domestico a 1 miliardo di euro, +9,9 per cento in Brasile a 1,1 miliardi di euro).

TIM riuscirà a rispettare gli obiettivi finanziari?

Dall'approvazione finale dei numeri del primo semestre, il mercato cercherà di ricavare nuove indicazioni dal CDA sui dati più caldi che al momento della pubblicazione dei dati pro-forma erano stati sottolineati dagli stessi vertici aziendali a proposito dell'evoluzione dei conti nel secondo semestre.

Per il top management di TIM, l'evoluzione della posizione finanziaria netta nel secondo semestre prevede un net cash flow positivo per circa 0,6 miliardi di euro, che beneficerà dell'andamento della generazione di cassa operativa, del contributo positivo del net working capital ordinario, della riduzione degli oneri finanziari e dell'andamento del net working capital straordinario, che nella seconda parte dell'anno sarà neutro. Inoltre, è previsto che il margine di liquidità pro-forma in seguito alla cessione di NetCo e alla conseguente riduzione dell'indebitamento copra le scadenze finanziarie fino al 2028.

“TIM ha previsto un CAGR (tasso annuo di crescita composto, ndr) del 3 per cento e dell'8% per cento dei ricavi e dell'EBITDA fino al 2026, quindi ora sarà importante seguire il management e vedere se riuscirà a rispettare i suoi obiettivi”, continua Correonero. “A mio avviso, questi obiettivi sono un po' ottimistici, considerando la competitività del mercato italiano e la scarsa esperienza della maggior parte dei team manageriali di TIM, ma staremo a vedere”.

“Nell'ultimo trimestre il mercato è rimasto aggressivo. Non solo gli MVNO (operatori virtuali di rete mobile), ma anche le multinazionali come WindTre hanno lanciato piani tariffari aggressivi (chiamati “operator attack”), quindi vedremo come questo influirà sui ricavi di TIM”, conclude l’analista di Morningstar. 

Quale sarà l’impatto sui conti delle cessioni

Sulle attese per i conti completi di TIM in arrivo il 26 settembre si sono appena espressi gli analisti di Websim, che sul titolo hanno giudizio "molto interessante" con prezzo obiettivo 0,38 euro: "Giovedì il gruppo pubblicherà i risultati completi sul primo semestre, e in particolare la bottom line della parent company TIM Spa, che ci aspettiamo in perdita (nostra stima a livello consolidato -780 milioni di euro, di cui -342 milioni nel primo trimestre e -438 milioni nel secondo) gravata dai maggiori D&A (Depreciation and Amortization, gli ammortamenti e le loro svalutazioni, ndr) legati alla rete e dagli elevati oneri finanziari sul vecchio debito”.

“Ci aspettiamo che TIM Spa chiuderà in perdita anche l’intero esercizio, escludendo un contributo significativo dalle plusvalenze. In particolare, la plusvalenza dalla cessione della quota in INWIT dovrebbe essere trascurabile (circa 15 milioni di euro), mentre per la cessione di TIM Sparkle, anche laddove il cda TIM dovesse accettare un'offerta vincolante entro fine anno, il closing potrebbe impiegare molti mesi, richiedendo il nullaosta regolatorio nei diversi paesi in cui Sparkle opera. Pertanto, anche un’eventuale plusvalenza (dell’ordine di 0,3-0,4 miliardi di euro) dalla cessione di Tim Sparkle difficilmente verrebbe contabilizzata in questo esercizio", dicono ancora gli analisti di Websim.

A proposito della cessione di NetCo, Websim si aspetta che il dato definitivo sulla relativa plusvalenza verrà reso noto con i risultati del terzo trimestre in agenda il prossimo 13 novembre. "Fatte queste considerazioni - hanno specificato gli analisti - restiamo dell'idea che il vero game changer di breve per il pagamento dei dividendi arretrati sulle azioni di risparmio o per consentire alla società di lanciare un'OPA parziale a premio sulle azioni di risparmio, potrebbe essere la contabilizzazione entro fine anno del credito finanziario da 1 miliardo di euro legato alla riscossione del canone 1998, evento che darebbe luogo ad una sopravvenienza attiva di pari ammontare in grado di riportare in utile il bilancio della capogruppo".

Su questo tema del credito finanziario, gli esperti hanno sottolineato che il governo ha tempo fino al 31 ottobre per presentare ricorso in Cassazione contro la sentenza della Corte d’Appello di Roma che ha dato ragione a TIM. "Tuttavia - hanno anche aggiunto -, considerando le scarse probabilità di successo del ricorso, non escludiamo che il governo possa optare per un accordo transattivo con TIM in via stragiudiziale.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Fabrizio Guidoni  collabora con Morningstar come data journalist. Ha una lunga esperienza sul mercato azionario italiano e sulla finanza sostenibile.

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