Indici PMI: cosa aspettarsi dai dati di maggio nell'Eurozona

I dati PMI preliminari saranno pubblicati giovedì 23 maggio e daranno un'idea sullo stato di salute dell'area euro.

Sara Silano 21/05/2024 | 11:52
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European Central Bank

I mercati finanziari attendono le stime "flash" degli indici dei responsabili degli acquisti™ (PMI®) nell'Eurozona il 23 maggio. Si tratta di previsioni iniziali per il mese in corso, soggette a revisione.

Nella zona euro, l'HCOB Flash Eurozone PMI, pubblicato da S&P Global giovedì, fornirà un'istantanea aggiornata dello stato di salute dell'economia, dopo un buon inizio del secondo trimestre. Secondo FactSet, le stime di consensus per l'indice composito di maggio sono di 52 punti (pt), al di sopra della linea che separa l'espansione dalla contrazione (50 pt).

Le aspettative sono più alte per l'indice PMI dei servizi (53,5 pt), che ha guidato l'espansione in aprile, mentre l'indice manifatturiero è previsto ancora in area di contrazione (46,1 pt).

Goldman Sachs è più cauta. "Prevediamo che i prossimi PMI flash dell'area dell'euro subiranno un lieve calo, pur rimanendo in territorio espansivo. In particolare, ci aspettiamo che il PMI flash composito diminuisca di 0,2 punti a 51,5, al di sotto delle aspettative di consensus di 52,0, penalizzato dalla Francia e da una decelerazione del settore dei servizi", hanno dichiarato in una nota del 17 maggio.

Ad aprile, l'indice destagionalizzato HCOB Eurozone Composite PMI Output Index, una media ponderata dell'indice HCOB Manufacturing PMI Output Index e dell'indice HCOB Services PMI Business Activity Index, è aumentato da 50,3 di marzo a 51,7punti, guidato dal settore dei servizi, dove l'indice è salito a 53,3. L'economia manifatturiera dell'eurozona è invece rimasta in contrazione all'inizio del secondo trimestre, con l'indice PMI manifatturiero a 45,7 punti.

La BCE taglierà a giugno o aspetterà?

La riunione di politica monetaria della Banca Centrale Europea (BCE) si terrà il 6 giugno e non solo gli economisti, ma anche alcuni funzionari della BCE prevedono un primo taglio dei tassi di interesse. Ma alcuni analisti sono diventati più cauti sui possibili tagli dopo giugno.

Commentando i dati PMI di aprile, Cyrus de la Rubia, capo economista della Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: "I fornitori di servizi hanno ampliato la loro attività per il terzo mese consecutivo, ponendo fine alla mancanza di dinamismo osservata nella seconda metà dello scorso anno", ma ha aggiunto: "La produttività rappresenta una sfida significativa per il settore dei servizi e per la BCE. Dall'inizio del 2021, i fornitori di servizi hanno costantemente ampliato il loro personale [...] Questa tendenza suggerisce che le aziende, di fronte al turnover del personale, potrebbero dover assumere più persone per mantenere lo stesso livello di produzione, con conseguente riduzione della produttività".

Nel frattempo, l'indice PMI dei costi operativi nel settore dei servizi, che comprende in larga misura il costo del lavoro per unità di prodotto, ha continuato ad aumentare a ritmo sostenuto negli ultimi dodici mesi, dopo una brusca impennata nel 2022. La BCE è consapevole di questa tendenza e probabilmente procederà con cautela per quanto riguarda l'entità dei tagli dei tassi".

L'inflazione nell'eurozona sta tornando?

L'indagine PMI di aprile ha inoltre mostrato che le pressioni inflazionistiche si sono intensificate in tutta l'area dell'euro, a causa dell'aumento dei costi degli input e dei costi di produzione. Secondo Nomura, "l'inflazione di fondo dei servizi è ancora più rigida del previsto" e questo fattore "giustifica la cautela e suggerisce un ciclo di tagli più graduale da parte della BCE".

In un recente rapporto del 17 maggio, Nomura ha modificato la propria opinione e ha eliminato le aspettative di un taglio di 25 punti base (pb) nel luglio di quest'anno.

"Con dati sull’attività economica più solidi, una domanda resiliente, un mercato del lavoro incoraggiante, una crescita dei salari più forte del previsto e un'inflazione dei servizi ancora appiccicosa, crediamo che la BCE vorrà tagliare più gradualmente di quanto avevamo inizialmente ipotizzato, al fine di mantenere un certo livello di restrittività monetaria", ha dichiarato Andrzej Szczepaniak, economista di Nomura.

"Ci aspettiamo 25 pb a giugno, settembre e dicembre di quest'anno, nonché a marzo, giugno e settembre del prossimo anno", ha dichiarato. Il tasso terminale è previsto al 2,50%.

Perché gli indici PMI sono importanti per gli investitori?

Gli indici PMI sono un indicatore chiave per gli investitori per capire il sentiment del mercato e quindi la direzione futura delle Borse. Sono quelli che gli economisti chiamano leading indicator e hanno il vantaggio di basarsi su dati reali raccolti tra i responsabili degli acquisti di molte aziende. Si riferiscono agli ordini, alle scorte, ai prezzi e all'occupazione, fornendo un quadro concreto della salute di un settore. Tuttavia, non devono essere utilizzati come unico strumento per prendere decisioni di investimento.

 

 

 

 

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Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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