Investire in Cina: e se il modo migliore fosse attraverso titoli europei?

La Borsa cinese ha chiuso un 2023 negativo e le prospettive per il nuovo anno non sono delle migliori. I timori del mercato sono molti, ma potrebbe esserci un nuovo modo per puntare sul paese asiatico: l’equity europeo.

Francesco Lavecchia 27/02/2024 | 12:54
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cina

Chi è pessimista sulle prospettive future del mercato cinese mette in evidenza le analogie con il Giappone di qualche anno fa, chi è ottimista sottolinea i driver di crescita di lungo periodo.
Investire nei titoli europei del lusso e dell’automotive permette di prendere posizione su trend di crescita di lungo termine.
Swatch e Kering - tra le aziende del lusso - e BMW, Mercedes-Bens e Volkswagen - tra i produttori di auto - sono le migliori idee di investimento secondo Morningstar per prendere posizione sulla Cina investendo in società europee.

 

 

Sono già diversi anni che gli investitori si chiedono se il prossimo sarà l’anno che segnerà la ripresa del mercato azionario cinese. Dal 2021 al 2023, l’indice Morningstar China ha registrato in media una perdita annua del 16% (in yen) e dal 1° gennaio 2024 il bilancio è negativo per lo 0,75% (al 22/02/2024 in yen). Il passivo accumulato nei confronti della media dei mercati globali è elevato, negli ultimi tre anni i listini cinesi hanno sottoperformato il benchmark di oltre 70 punti percentuali e ora il mercato azionario del paese asiatico è valutato dagli analisti di Morningstar con un rapporto Prezzo/Fair Value (P/FV) medio di 0,68, il più basso, tra quelli coperti dalla nostra analisi, dopo quello russo (P/FV pari a 0,58).

 

 

Pessimisti vs ottimisti

Relativamente alle prospettive futura del mercato cinese, gli operatori si dividono tra pessimisti e ottimisti. Ovvero, tra chi mette in evidenza i fattori di debolezza economici e politici che continueranno a pesare sull’andamento della Borsa cinese nel breve/medio termine e chi, invece, è convinto che la Cina rappresenti un’occasione di investimento di lungo periodo.

La Banca Mondiale stima una crescita del Pil cinese nel 2024 pari al 4,5%, in rallentamento rispetto al 5,2% previsto per il 2023 e si fa sempre più numerosa la schiera di analisti che pensa che la Cina possa ripercorrere la storia recente di stagnazione economica sperimentata in Giappone. “La crisi immobiliare e il rigido controllo statale hanno fortemente rallentato la crescita economica del paese dal 2017 creando un eccesso di produzione. Se Pechino dovesse faticare nel rilanciare la sua crescita, il rischio è che si verifichi un calo della produttività e un periodo prolungato di deflazione (ovvero la contrazione del livello generale dei prezzi) come successo in Giappone”, dice Anne Vandenabeele, economista di Capital Group.

Più ottimista, invece, è Xiaolin Chen, Head of International di KraneShares, secondo la quale il potenziale di crescita di lungo termine della Cina rimane intatto: “Il paese asiatico ha fondamentali economici più interessanti rispetto a quelli di altri grandi mercati azionari, come gli Stati Uniti, il Regno Unito e l’Eurozona. Tuttavia, è necessario che il governo attui delle politiche che delineino le aree chiave di crescita e le priorità per gli investimenti, in modo che gli operatori tornino a operare basandosi sui fondamentali e si ripristini la fiducia degli investitori internazionali”.

Per questo motivo, l’interesse degli osservatori si concentrerà sulla terza riunione plenaria del Comitato centrale del Partito Comunista Cinese (Terzo Plenum), prevista per marzo di quest'anno, che dovrebbe fornire delle indicazioni più chiare su quelle che sono le priorità del governo.

Lusso e auto per posizionarsi sulla Cina

Ci sono poi diversi gestori secondo cui l’economia cinese ha mostrato i primi segnali di ripresa, ma che ritengono che il modo più sicuro per prendere posizione sul paese, senza dover fare i conti con un listino che negli ultimi hanno ha visto ridursi significativamente la sua capitalizzazione di mercato, sia quello di investire in azioni europee che hanno una forte esposizione verso la Cina. 

“La maggior parte dei settori europei potrebbe trarre vantaggio da un miglioramento in Cina e tale miglioramento non è ancora scontato nelle valutazioni. I comparti più indicati a cui guardare sono quello dei beni di lusso e dell’automotive”, afferma Florian Ielpo, responsabile macro di Lombard Odier Investment Managers, intervistato dal Financial Times. 

Se si analizzano gli indici Morningstar Global Luxury Goods ed EURO STOXX Auto&Parts attraverso la lente della “Revenue Exposure” di Morningstar Direct, si nota quanto sia forte la loro esposizione al mercato cinese. Il Morningstar Global Luxury Index, che è composto per il 90% della sua capitalizzazione di Borsa da aziende europee del lusso, deriva quasi il 20% dei suoi ricavi dalla Cina. L’esposizione dell’indice EURO STOXX Auto&Parts è più bassa, pari all’8%, ma ancora molto significativa. Questo elemento, secondo alcuni analisti, spiegherebbe il perché questi benchmark stiano sovraperformando i rispettivi mercati di riferimento da inizio anno.

 

 

Nel 2024, l’indice Morningstar Global Luxury Goods ha guadagnato il 14,22% (in euro al 23 febbraio 2024), contro il +6,45% del mercato azionario globale. Mentre il Morningstar Europe Large Mid Cap ha sottoperformato di quasi 800 punti base il benchmark europeo relativo ai titoli del settore auto e componenti.

 

 

Cosa ci dicono le performance di Borsa

Secondo la società di consulenza Bain & Company, la spesa in beni di lusso è cresciuta del 12% in Cina nel 2023. Gli analisti sottolineano come i volumi di vendita non siano ancora vicini ai livelli raggiunti nel 2021, ma i segnali di ripresa sono positivi, anche grazie alla fine delle politiche “zero-Covid” che costringevano la popolazione cinese a lockdown ripetuti e a forti restrizioni negli spostamenti. 

LVMH ha riportato una crescita dei ricavi del 10% nel quarto trimestre del 2023 (+9% per l’intero 2023) anche grazie al +15% delle vendite in Asia (escluso il Giappone), che rappresenta il 30% del suo giro d’affari. Hermès ha chiuso il 2023 con un fatturato in crescita del 21% e ha registrato un progresso del 19% nella regione Asia ex-Japan, mentre Compagnie Financiere Richemont (CFR) ha visto salire del 25% le vendite in Cina (incluso Hong Kong e Macau) nel quarto trimestre dello scorso anno.

Questi risultati hanno spinto al rialzo le quotazioni di mercato di queste società, permettendo all’indice di settore di sovraperformare il benchmark: nell’ultimo mese, infatti, il titolo LVMH, che pesa per il 45,46% sulla capitalizzazione di mercato del Morningstar Global Luxury Goods Index, ha guadagnato il 26,8%, CFR, che pesa per il 16,87%, è salito del 13,86%, mentre Hermès (15,17%) ha riportato un rialzo del 27,36%. 

Discorso analogo vale per i titoli che compongono l’indice EURO STOXX Auto&Parts e in particolare per le case automobilistiche tedesche. BMW, che ricava in Cina circa il 30% del suo fatturato, ha registrato nel 2023 una crescita delle vendite di auto elettriche nella regione del 138% rispetto all’anno precedente, spingendo a +4,2% i ricavi totali della regione. Mercedes-Benz, nonostante il -2% nei ricavi riportato a fine 2023 nella regione (che rappresenta il 20% del giro d’affari), ha raddoppiato le vendite di auto elettriche, con i modelli di fascia alta Mercedes-Maybach e Classe G che sono cresciuti rispettivamente del 21% e del 22%. Per Volkswagen, la Cina rappresenta il mercato-paese più importante, con un peso del 19% sul giro d’affari complessivo. Nel 2023, sebbene la crescita in questo mercato sia stata appena dell’1,6%, l’incremento delle vendite di veicoli elettrici è stato superiore al 20%. Mercedes-Benz, BMW e Volkswagen pesano complessivamente per il 40% della capitalizzazione di mercato dell’indice EURO STOXX Auto&Parts e hanno guadagnato nell’ultimo mese rispettivamente il 19%, il 14% e il 9%. 

Le idee di investimento 

La buona notizia per gli investitori è che all’interno di questi indici ci sono ancora titoli scambiati a prezzi convenienti. All’interno del Morningstar Global Luxury Goods, ad esempio, Kering e Swatch sono scontate rispettivamente del 20% e del 43% rispetto al fair value e sono valutate con un Morningstar Rating di 5 stelle. 

Swatch
Morningstar riconosce a Swatch un Economic moat nella misura di Medio per via del valore del suo portafoglio marchi e delle economie di scala che riesce a generare. Secondo Jelena Sokolova, Senior Equity Analyst di Morningstar, la sua valutazione è molto interessante in quanto il mercato non sconta in maniera adeguata i punti di forza dell’azienda: “Swatch dovrebbe beneficiare dell'elevata esposizione ai consumi cinesi che ci aspettiamo crescano nel lungo termine grazie all’aumento del reddito medio del paese. Inoltre, prevediamo nei prossimi anni una minor concorrenza da parte degli smartwatch, che hanno raggiunto la cosiddetta maturità di prodotto, e un’espansione dei margini di profitto per effetto della razionalizzazione dei costi e della maggiore automazione nella produzione”. 

Kering
Secondo gli analisti, sebbene Gucci, il marchio di punta di Kering, stia vivendo un periodo poco positivo, grazie al forte riconoscimento del suo brand, alle ingenti risorse del marketing a disposizione del gruppo, al controllo sulla rete di distribuzione e all'accesso ai migliori talenti manageriali e creativi, Gucci dovrebbe essere in grado di conservare nel lungo periodo il suo potere di determinazione del prezzo e la desiderabilità del suo marchio. 

Nel benchmark dei produttori di auto e componenti, invece, Mercedes-Benz e BMW sono scontate di circa il 40%, mentre le azioni Volkswagen presentano un tasso di sconto superiore al 60%. 

Mercedes-Benz Group
Nonostante il mercato delle auto di lusso sia estremamente competitivo e il settore nel suo complesso soffra per la eccessiva capacità produttiva, l’azienda può contare su una ampia diversificazione delle vendite a livello geografico e sulla sua esposizione al mercato dell’auto di alta gamma che è meno sensibile alle fluttuazioni del ciclo economico. Inoltre, la crescita di lungo periodo della popolazione benestante è stimata attorno al 5% a fronte di una percentuale compresa tra l’1% e il 3% del mercato dei veicoli leggeri, a dimostrazione del fatto che il segmento in cui opera Mercedes-Benz crescerà a ritmi superiori rispetto al settore dell’auto nel suo complesso. 

BMW
Secondo Richard Hilgert, analista azionario di Morningstar, il mercato non sembra valutare adeguatamente la posizione di vantaggio competitivo dell’azienda tedesca, ma BMW può contare su un portafoglio marchi di valore che le permette di caricare mark-up generosi sui prezzi di vendita e ha volumi di produzione tali da garantirle un vantaggio di costo rispetto ai competitor. Per queste ragioni le riconosce un Economic moat nella misura di medio. Inoltre, a favore dell’azienda tedesca giocano trend di lungo periodo come l’aumento della ricchezza nei paesi emergenti e la transizione verso il segmento elettrico. 

Volkswagen
La presenza del gruppo sui mercati globali riduce la dipendenza da una qualsiasi economia regionale e migliora le sue prospettive di crescita, mentre il suo ampio portafoglio marchi, che spazia da quelli entry-level a quelli extra-lusso e alla produzione di veicoli commerciali e di autocarri pesanti, la rende indipendente da un singolo segmento di prodotto. Nonostante questo, secondo gli analisti di Morningstar, l’elevato valore aggiunto di brand come Audi, Porsche, Bentley e Lamborghini viene compensato dalla presenza di marchi per il mercato di massa come Volkswagen, Skoda e SEAT, e per questa ragione non riconoscono al gruppo tedesco una posizione di vantaggio competitivo all’interno del settore (Economic moat).

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Bayerische Motoren Werke AG106,40 EUR1,29Rating
Kering SA337,95 EUR3,25Rating
Mercedes-Benz Group AG74,36 EUR1,56Rating
The Swatch Group AG Bearer Shares194,95 CHF0,75Rating
Volkswagen AG Vorz-Inhaber-Akt ohne Stimmrecht120,10 EUR1,09Rating

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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