Il Barometro del mercato italiano

Da inizio aprile il bilancio della Borsa di Milano è negativo e a soffrire, in particolar modo, sono i titoli del segmento growth. Le migliori occasioni di investimento sono nei settori tecnologia, materie prime e finanza. Il comparto più costoso è quello energetico.  

Francesco Lavecchia 27/04/2022 | 17:40
Facebook Twitter LinkedIn

italia

Aprile amaro per i listini di Piazza Affari. Da inizio mese la Borsa di Milano ha ceduto il 3% portando il passivo accumulato da inizio anno al 12% (dati al 25 aprile 2022). A soffrire sono stati in particolar modo i titoli del segmento growth che dopo questo risultato hanno ampliato ulteriormente il gap in termini di rendimento nei confronti delle azioni value da inizio anno.

Figura 1: Il Barometro del mercato italiano
barometro

 

Il comparto che ha accusato le perdite maggiori è stato quello mid growth, che ad aprile è stato penalizzato dalle perdite accusate da alcuni titoli che hanno un peso significativo sulla performance complessiva del segmento come Interpump (-15,8%), Amplifon (-5,9%) e Diasorin (-12,6%). Le azioni value hanno viaggiato attorno alla parità ad eccezione di quelle a larga capitalizzazione di mercato che hanno ceduto oltre il 4% a causa dei ribassi registrati da Intesa Sanpaolo e Assicurazioni Generali. I loro titoli sono scesi rispettivamente del 6,4% e del 12,7% riducendo il rapporto Prezzo/Fair value a 0,75 e 1 (a fine mese di marzo erano 0,77 e 1,06).

Il bilancio da inizio anno
Il confronto tra value e growth continua a essere appannaggio dei primi anche se si guardano le performance da inizio anno. Il segmento che ha registrato la performance peggiore è quello small growth (-21,3%), penalizzato dalle perdite registrate dai tecnologici Digital Value (-29%), Tinexta (-37%) e Seco (-34%) e dai finanziari come Tamburi Investment Partners (-12%) e Gruppo Mutuionline (-30%). A breve distanza segue il comparto mid growth che, come nel mese di aprile, ha accusato la cattiva intonazione dei titoli a maggior capitalizzazione di mercato come Davide Campari-Milano (-16,9%), oltre che Interpump (-40%), Amplifon (-19%) e Diasorin (-25%). L’unico segmento a registrare un risultato positivo da inizio anno è quello large blend (+1,6%), sostenuto dai guadagni di Tenaris (+47%) e Terna (+9%).

A livello settoriale si segnalano i buoni risultati delle materie prime (+2,8%) e dei beni di consumo difensivi (+1,99%), che però hanno compensato solo in parte i passivi accumulati da inizio anno. In leggero rialzo anche i titoli manifatturieri e le utility. I primi hanno potuto contare sull’ottima performance di Atlantia (+20,4%), mentre i secondi sui rialzi di Italgas, Hera ed ERG. Molto male, invece, tecnologici e telecom, affossati rispettivamente dalle perdite accumulate da Telecom Italia (-16%) e Nexi (-14,5%). Il bilancio da inizio anno è negativo per tutti i comparti economici, tranne che per quello energetico che fa segnare +15,5%. Molto male i settori tecnologia, salute e dei servizi alla comunicazione, le cui perdite superano i venti punti percentuali.

Figura 2: I rendimenti e le valutazioni dei settori 
settori

 

Le valutazioni di mercato
Guardando alle valutazioni di mercato, si nota come ci sia una differenza significativa tra le azioni a bassa capitalizzazione di mercato e quelle large cap. Le prime sono scontate mediamente di oltre il 20%, mentre le blue chip risultano essere poco omogenee tra di loro: le azioni large value sono scambiate a un tasso di sconto del 25%, mentre quelle large growth sono valutate con un premio del 24% rispetto al loro fair value. A livello settoriale le migliori idee di investimento si trovano tra i tecnologici, che al momento mostrano un rapporto Prezzo/Fair value (P/FV) di 0,71, tra i titoli materie prime e tra i finanziari. Le società più costose sono quelle energetiche e del settore healthcare.

Figura 3: Le valutazioni di mercato
barometro

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Leggi gli articoli della categoria Italia

Clicca qui

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures