L’Europa rallenta mentre si rivedono i growth

L’indice dedicato al Vecchio continente nell’ultimo mese è rimasto indietro rispetto a quello dei mercati mondiali. I fondi che investono sui titoli di crescita ritrovano un po’ di smalto e superano i value. I fari restano su dati macro e inflazione.

Marco Caprotti 07/07/2021 | 16:27
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Europa

Dopo una fase di corsa che ha visto anche qualche ostacolo, l’azionario europeo ha deciso di tirare il fiato senza, però, perdere il passo con il resto dei mercati mondiali.

L’indice Morningstar Europe nell’ultimo mese (fino al 6 luglio e calcolato in euro) ha guadagnato lo 0,89% portando a +15% la performance da inizio anno. In quattro settimane il paniere Global Markets ha segnato +3,7% (+15,7% da gennaio).

Andamento indici Morningstar Europe e Global Markets a confronto
Indice europa
Dati in euro aggiornati al 6 luglio 2021
Fonte: Morningstar Direct

Per quanto riguarda le valutazioni equity, secondo il Morningstar Global Market Barometer alcuni dei mercati principali della regione sono cari. Quello francese, ad esempio, è sopravvalutato dell’8% (relativamente alle stock coperte dall’analisi Morningstar – dati in euro aggiornati al 12 maggio 2021). La Germania è sopravvalutata del 2%. Per trovare stock a sconto bisogna spostarsi in Italia (dove l’equity ha una sottovalutazione del 2%), in Spagna (sottovalutazione del 5%) e nel Regno Unito (3% in sterline).

Guardando i mercati attraverso la lente delle categorie Morningstar in cui sono divisi i fondi che investono nell’azionario Europa c’è da segnalare, come sta accadendo in altre aree, il ritorno al vertice del segmento Large cap growth (+3,5% in media in un mese) e il forte rallentamento della corsa del comparto Large cap value (+0,02%). Da inizio anno, tuttavia, sono sempre i fondi che puntano sui titoli di crescita a inseguire tutti gli altri.

Andamento categorie Morningstar azionari Europa
categorie europa
Dati in euro aggiornati al 6 luglio 2021
Fonte: Morningstar Direct

Crescita e inflazione
Per quanto riguarda l’andamento macroeconomico, la Commissione europea prevede un balzo del Pil nella zona euro del 4,8% nel 2021 e del 4,5% nel 2022. In pratica un miglioramento, rispettivamente, di 0,5 e di 0,1 punti percentuali rispetto alle previsioni di primavera. Sono stati rivisti al rialzo anche i dati sull’inflazione per la zona euro: all'1,9% nel 2021 (+ 0,2) e all'1,4% (+0,1) nel 2022.

Restando al carovita, secondo i dati finali di Eurostat, l'inflazione nell’area euro a maggio ha registrato un incremento annuale del 2%, dopo il +1,6% di aprile e dopo il +0,1% dello stesso mese dell'anno scorso. Il dato è stato leggermente superiore al consensus degli analisti (+1,9%).

Fra gli operatori, intanto, si respira aria di ottimismo dopo le fasi caratterizzate dai lockdown e nonostante i dubbi creati dalle varianti del Coronavirus. “Sebbene rimanga qualche incertezza, ci aspettiamo una piena riapertura nel terzo trimestre 2021 e che il Pil raggiunga i livelli pre-crisi entro la metà del 2022”, spiega Kurt Schappelwein, Head of Multi-Asset strategies di Raiffeisen Capital Management. “La spesa delle famiglie sarà il principale motore della crescita, ma quella per investimenti beneficerà di condizioni di finanziamento vantaggiose, migliorando la redditività e la domanda. La politica fiscale e le misure monetarie favoriscono l’outlook di crescita economica positiva che, a sua volta, fungerà da grande sostegno per il settore aziendale”.

Lo scenario di ripresa economica e aziendale è stato in un certo senso già anticipato dagli investitori azionari europei dato che, come mostrato dagli indici di Borsa, il mercato è in rialzo a due cifre dall’inizio dell’anno. “C’è ancora spazio per ulteriori progressi, poiché il flusso di notizie sarà costantemente positivo nei mesi a venire”, dice Schappelwein. “L’andamento potrebbe appiattirsi rispetto alla prima metà dell’anno, ma il percorso è ancora in salita per le azioni europee”.

 

 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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