4 distorsioni cognitive che possono compromettere il tuo investimento

Molto spesso le nostre decisioni sono distorte da fattori emotivi. Ecco quattro esempi di “emotional-bias” e alcuni metodi operativi per ridurre la loro influenza sul nostro processo decisionale.

Christopher Greiner, CFA 11/03/2021 | 09:35
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Chi investe dovrebbe agire in modo razionale, ovvero prendere decisioni informate, che abbiano un senso dal punto di vista economico e che possibilmente non siano distorte da fattori emotivi. Troppo spesso, però, le scelte di investimento sono condizionate da “emotional bias”, cioè da distorsioni cognitive.

Perché questo può essere un problema? Perché nella maggior parte dei casi è causa di perdite in portafoglio. Ecco quattro esempi di distorsioni cognitive di cui essere consapevoli e alcuni metodi per ridurre la loro influenza sul processo decisionale.

Avversione alla perdita
Le ricerche fatte in materia di finanza comportamentale hanno dimostrato che le persone trovano che le perdite siano molto più dolorose da sopportare di quanto non sia piacevole l’esperienza di realizzare dei guadagni. La cosiddetta avversione alla perdita si concretizza quando adottiamo delle misure per evitare la sensazione dolorosa di incassare una perdita. Questo può portarci a mantenere in portafoglio delle posizioni che sono in negativo nella speranza che si riprendano perché vogliamo disperatamente chiudere in pareggio. Oppure a vendere troppo presto per paura di perdere i profitti già realizzati.

Per mitigare l'avversione alla perdita cerca di basare le tue decisioni sull’analisi dei fondamentali e sulla probabilità dei possibili risultati futuri. Se ad esempio il valore di mercato di un titolo in portafoglio è precipitato da 100 a 70 e la stima aggiornata del fair value è 50, allora probabilmente non dovresti mantenere la posizione se l'unica ragione che hai è la disperata speranza di chiudere un giorno in parità.

Dall’altra parte, prima di dismettere una posizione in guadagno chiediti perché vuoi vendere. Ricorda il tuo obiettivo di profitto iniziale e gli argomenti per cui hai investito. Se vendi perché guidato solo dai tuoi sentimenti rischi di tagliare i tuoi vincitori troppo presto.

Eccesso di fiducia
Se si è troppo sicuri di sé stessi si potrebbe correre il rischio di sopravvalutare le proprie conoscenze e abilità, il che a sua volta può portare a sovrastimare i rendimenti attesi e a sottovalutare i rischi di investimento. L'eccessiva fiducia può anche tradursi in un trading eccessivo. Un fenomeno che si verifica frequentemente è il cosiddetto Hot Hand Fallacy (la fallacia della mano calda), cioè quando si presume che una serie di vittorie continuerà anche in futuro, sia che si tratti delle performance di un gestore di fondi, di un titolo azionario che è salito alle stelle o delle proprie scelte di investimento.

Rivedere i risultati del tuo trading può essere un buon esercizio per ridurre il bias di eccesso di fiducia. Inoltre, mentre fai questa revisione è importante che tu sia obiettivo. Poniti domande come: perché ho acquistato quel titolo, perché ho dismesso questa posizione? Se riesci a identificare i modelli comportamentali che hanno guidato la tua attività di trading sarà più facile correggere gli errori.

Avversione al rimpianto
L'avversione al rimpianto è tipica di quelle persone che si astengono dal prendere decisioni per evitare di fare degli errori. Può riguardare delle scelte fatte, ovvero “non avrei dovuto comprare”, o non fatte, del tipo “avrei dovuto comprare”.

Dal momento che le persone tendono a voler limitare i rimpianti, tale avversione li porta a seguire il gregge, cioè a seguire la scelta della massa. Altri, invece, potrebbero essere troppo cauti e finire per limitare i loro rendimenti.

Prendere decisioni informate in questo caso è fondamentale. Se riesci a sostenere le tue decisioni con solide argomentazioni hai maggiori possibilità di non avere rimpianti. Concentrati su fattori oggettivi come la diversificazione del portafoglio, i vantaggi nel lungo termine del rimanere investito e il fair value dei tuoi titoli.

Bias di autocontrollo
Sia gli adulti che i bambini fanno fatica a gestire il ritardo nella gratificazione e questa mancanza di autocontrollo è quello che impedisce agli investitori di raggiungere i loro obiettivi finanziari di lungo termine perché sono troppo focalizzati su quelli di breve periodo. “Le cose vicine sembrano più importanti delle cose lontane. Questo è il motivo per cui è così difficile essere motivati a fare qualcosa che sappiamo darà dei vantaggi nel lungo termine ma che non dà dei risultati nell’immediato o, peggio, comportano dei costi”, dice Sarah Newcomb, behavioral economist di Morningstar.

Una possibile conseguenza del non risparmiare a sufficienza per il futuro è quello di assumere dei rischi eccessivi nel tentativo di ottenere rendimenti più elevati che consentano di recuperare il tempo perso e di raggiungere l’obiettivo di investimento.

Per mitigare gli effetti del mancato autocontrollo può essere utile stabilire un piano di investimenti e disporre di un budget personale in modo da avere i mezzi e la motivazione necessari per sacrificare il piacere a breve termine al fine di raggiungere gli obiettivi finanziari di lungo periodo. Trucchi come impostare un piano di investimento regolare possono aiutarti a rimanere in pista, poiché rendono automatico il risparmio.

Conclusione
Le distorsioni cognitive sono difficili da superare perché sono causate da impulsi e sentimenti profondamente radicati dentro di noi. Migliorare il livello di conoscenza e valutare il tuo track record per scoprire i tuoi modelli comportamentali può essere un buon esercizio per imparare a evitare queste trappole, mentre stabilire un piano di investimenti può aiutare a essere focalizzati sul lungo termine. Se si è in grado di supportare le scelte con argomenti razionali basati su fatti concreti si hanno maggiori possibilità di raggiungere i propri obiettivi finanziari.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Christopher Greiner, CFA  è data journalist di Morningstar 

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